Fronte italiano

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"Una colonna di Tunguska sta scendendo verso di noi!" annunciò l'alto ufficiale con l'uniforme della Repubblica del Sud. Era assurdo, ma l'esercito italiano aveva permesso a ognuno di portare le insegne della propria repubblica di provenienza. Questo faceva si che le truppe non fossero un'omogenea massa di soldati, ma una specie di mosaico multicolore di stili e immagini.

"Impossibile!" fece il generale d'armata, proveniente dalle giacche azzurre del Piemonte "Abbiamo appena avuto notizia che un'altra provincia della Germania è caduta lontano da noi! Cosa ci fanno qui?"

"Dicono che là stiano operando i tedeschi, mentre i movimenti dei russi ci sono molto più sfuggevoli. Questi sono i primi che si sono lasciati trovare e... beh... li abbiamo già addosso!"

"Avvisa subito la patria che..."

"Avete ben poche possibilità, se dovete chiamare a casa ogni volta che accade qualcosa."

Alfredo Colonna stava ritto sulla porta della tenda da campo dove gli ufficiali discutevano. Nessuna insegna per lui, solo un ampio tabarro nero in cui era ben chiuso, nonostante l'inverno si stesse addolcendo. Il suo volto sofferente era una maschera, ma i suoi occhi ardevano.

"Voi... voi siete..." balbettò l'uomo del sud. Il generale d'armata invece si rivolse ai due soldati allineati lungo il bordo della tenda. "Arrestate quest'uomo!"

Alfredo non si mosse. "Quali accuse, di grazia?"

"Complotto contro la sovranità delle repubbliche! Pratiche blasfeme! Tradimento!"

"E chi avrebbe avuto il coraggio di ratificare queste accuse?"

Il generale balbettò, Alfredo avanzò nella tenda. Il suo passo era fermo, anche se dentro ardeva di dolore. "Avete provato a avanzare mosse disgustose mentre giacevo nel mio letto. Peccato che non abbiate avuto il coraggio di portarle fino in fondo. E io reco con me ancora la lettera papale che mi permette di sostituirmi a sua santità. Assieme a essa ho l'amicizia di alti dignitari di ognuna delle altre quattro Repubbliche. Anche della vostra."

"E cosa vorreste fare?"

"Dare gli ordini che voi non avete il coraggio di dare!"

L'ufficiale del sud sembrava poco interessato alla scaramuccia tra il piemontese e il diplomatico romano, ma si rivolte direttamente a Colonna, come se fosse l'unico importante. "I russi avanzano su di noi, non c'è più alleanza a tenerli. Vogliono questa provincia di Germania e annientarci."

"Ottimo, significa che non dovrò scomodarmi a dichiarare guerra."

"Quindi voi volete assecondare questa situazione?"

Alfredo Colonna si prese una sedia e si sedette. "Convocate lo stato maggiore. E avvertite tutti di prepararsi a combattere."

Valerius Demoire - vol.4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora