Il nascondiglio di Amsterdam

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"Siamo al requiem di questa era." annunciò Alfredo Colonna, seduto accanto al camino.

Davanti a lui, la sua spada e il suo crocifisso circondavano Gregor Mendel che appariva piccolissimo in mezzo a loro, come se si stesse sforzando di diventare invisibile. Francesco Pupo Torvergata appariva incredibilmente stanco, quasi che la sua fede incrollabile stesse vacillando, mentre Guglielmo Quasinotte era imperturbabile, privo di espressione, attento a quanto accadeva all'esterno come all'interno.

Leggermente spostato indietro, Charles Darwin, professore accnto al terzo degli strumenti di Colonna, il regolo: Arcadio Martellone.

I due vecchi, da sempre in sintonia, avevano finito col sostenersi a vicenda in quel nascondiglio ad Amsterdam che era l'ultimo baluardo prima di una morte terribile.

"Inglesi e Russi stanno raccogliendo le forse sotto il vessillo di un blasfemo messia che dà da mangiare alla popolazione, ma forse ha pelle di serpente. A opporsi a queste forze le stremate nazioni di Francia e Spagna e l'Italia, che a sua volta soffre la fame."

"Tanti intrighi, Alfredo, e alla fine sarà una zuffa a terminare tutto." chiosò Darwin, sconsolato. Reggeva bene alla carestia, il suo corpo macilento sembrava non aver bisogno di cibo.

"Nulla sarà come prima." aggiunse Arcadio. Lui non stava subendo solo gli effetti della carestia, ma anche quelli delle infinite colpe che si portava addosso. Tornare ai piedi di Colonna, lasciare a loro stessi le persone a cui veramente teneva, come Valerius e Francine, lo stava bruciando da dentro.

"E ora veniamo a voi, frate Gregor Mendel." Alfredo indicò l'uomo di chiesa con un dito.

"Che Dio mi aiuti." rispose lui.

"Il tradimento nei confronti dei Rosacroce è già dimenticato" intervenne Darwin con fare formale "a patto che ora tu dimostri di seguire la regola dei Rosacroce stessi e condividere la conoscenza."

"Conoscenza?" chiese Mendel, pizzicandosi la veste. "Incubi. Mostruosità. Blasfemia."

"Ciò che da sempre vaga per le strade." sminuì subito Francesco Pupo.

"A me basta la conoscenza." disse Darwin "Dobbiamo sapere cosa è accaduto in Russia e cosa sta accadendo tutt'ora."

Mendel abbassò lo sguardo al suolo. Sicuramente, nelle ombre, rivedeva il volto crudele di Nadya Romanova e forse quacos'altro, qualcosa che lo aveva sconvolto al punto da rinnegare tutto. "Valerius Demoire ha parlato a tutti di un'enorme nave volante, piena di serpenti diabolici." disse.

"Esattamente, una nave che lui ha abbattuto in Spagna."

Mendel osservò le fiamme del fuoco, sosteneva lo sguardo del fuoco molto meglio dello sguardo di tutte quelle persone nella stanza. "Qualcuno ne abbatté un'altra anni fa, sopra le steppe russe."

Valerius Demoire - vol.4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora