52. Rancore

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Not By The Moon - GOT7


Yoongi Pov

Passarono pochi giorni da quel disastro che accadde a casa di Yuta.
In casa c'era un'aria talmente pesante, da costringerci a passare insieme il meno tempo possibile.
Eravamo come scherati: se da una parte si trovavano Ririn e Jungkook, fermamente convinti del loro punto di vista, ed apparentemente offesi da ciò che facemmo -o dicemmo-; dall'altra c'eravamo noi, infastiditi dal comportamento saccente che attuarono in macchina.
Era la prima volta in cui accadeva una cosa simile, e nonostante mi ritrovai a non avere alcuna intenzione di avere a che fare con loro, quella sensazione di rancore presente nell'aria, mi mise molta tristezza.

Non era la prima volta in cui litigavamo, ma di certo non in quel modo, e di certo non con Ririn.

Già... Ririn.

Fu surreale il modo in cui ci attaccammo, ed il modo in cui andammo irrazionalmente uno contro l'altra, io a causa della frustrazione e lei, probabilmente, della gelosia.
Ero quasi onorato da ciò, nonostante avesse causato dei gravi danni nel nostro rapporto. Lei era gelosa di me, e del fatto che avessi infranto la nostra promessa per Soohyo.
Avrei dovuto rammaricarmene e sentirmi in colpa, eppure mi fece quasi sentire bene.

Ciò che disse su Soohyo, e sul fatto che avessi rischiato la vita per lei -nonostante ormai il nostro rapporto fosse cambiato-, mi avrebbe fatto riflettere se solo avessi voluto; ma sapevo che riflettendoci avrei rovinato la mia sanità mentale con i miei stessi macabri pensieri.
Quasi inconsciamente, decisi di non fare più un errore del genere, nonostante non sarei mai e poi mai andato contro il mio orgoglio personale, ammettendo di aver fatto una cazzata simile per amore.

Al contrario nostro, il rapporto tra Ririn e Jungkook si rafforzò ancora di più, che sembravano vivere perfettamente la loro vita di coppia, affatto infastiditi dal fatto che condividessero la casa con noi.
Passavano molto tempo fuori casa, o chiusi nella camera di uno dei due a fare chissà cosa, cenando spesso lì, o in cucina ma -ovviamente- ad orari diversi dai nostri.

In quel momento, per un puro caso, entrai nel salone, trovandoli intenti a mangiarsi la faccia, incuranti del fatto che non fossero soli.
Feci di proposito rumore, mentre cercavo un CD da portare al piano di sotto, ma ciò non bastò per fermarli: ignorarono totalmente la mia presenza lì, e quell'atteggiamento mi diede estremamente fastidio.

“Se non ve ne foste accorti non siete gli unici in casa” ringhiai, sbattendo un cassetto.

“Purtroppo ce lo ricordiamo, ma se la cosa ti infastidisce puoi anche girarti ed ignorarci” ribattè Jungkook, con ancora il braccio intorno alle spalle di mia sorella.

“Non penso che a voi piacerebbe vedermi con la lingua nella bocca di Soohyo, o sbaglio?” domandai retoricamente.

Ogni cosa che diceva mi faceva salire il sangue al cervello, era più forte di me.

“Sinceramente non ce ne fotterebbe proprio un cazzo” rispose, facendo spallucce “Abbiamo sopportato di peggio da parte vostra, di sicuro non ci intaccherebbe vedervi limonare. Avreste dovuto fare questo invece di andare alla ricerca di nuovi stimoli a casa di un assassino, ma quello che è fatto è fatto” fece spallucce.

“Mi sembra di sentir parlare lei” mi riferii a mia sorella, ridacchiando amaramente “Casualmente hai cambiato modo di pensare, da quando è successa questa cazzata? Cazzo, Jungkook, sei proprio un prodigio!” affermai ironicamente “Se avessi saputo che per farti diventare intelligente bastasse-” ad interrompere la mia frase, fu un pesante sbuffo di Ririn, che dopo avergli accarezzato una coscia, si alzò ed uscì dalla stanza, senza neanche rivolgermi uno sguardo “Bastasse rischiare di farci fare un buco in testa, l'avrei fatto tempo fa!” esclamai poi, fingendo che il fatto che Ririn mi avesse totalmente ignorato, non mi avesse minimamente toccato.

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