28. Potrei essere io

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Dejavu – NU'EST W


Yoongi Pov

Passò una settimana da quando si svegliò.
Sembrò surreale per tutti noi, vederla nuovamente con gli occhi aperti.

Quando Seokjin ci comunicò quella notizia piansi con talmente tanta forza da sentire gli organi arrovellarsi.
Non poteva essere vero.
Singhiozzai per ore intere, non capii se di gioia o di paura.

Non ci permisero di entrare per ventiquattro ore, avvertendoci del fatto che dovessero monitorarla, dato che l'avevano volontariamente anestetizzata, in modo da poterle fare i corretti esami senza che si agitasse. Seppur a fatica, accettammo, impazienti al massimo di sapere qualcosa di più.

Soohyo riuscì ad avvisare Jungkook pochi minuti dopo, che si precipitò in ospedale in meno di dieci minuti, nonostante -senza traffico- la distanza da casa nostra all'ospedale fosse di circa mezz'ora.

Passammo tutte quelle ore insieme, senza chiudere occhio o permetterci una minima distrazione, chiedendo circa ogni ora se avessero delle ulteriori informazioni da darci, ma la risposta dataci era sempre la stessa: “la stiamo tenendo sotto controllo”.
Non sapevamo se stesse bene, se stesse male, se stesse reagendo alle medicine.
Anche Seokjin voleva rimanere con noi, ma quasi lo obbligammo a ritornare a casa, in modo da riprendersi dallo shock che riuscì a raccontarci, seppur a fatica; infatti, chiamammo Namjoon per accompagnarlo, in modo da non fargli portare la macchina, essendo estremamente rischioso.

Passate quelle ore, il dottore che -quattro mesi prima- mi informò del fatto che rischiasse la vita, mi chiamò proprio come la prima volta nel suo ufficio, però quella volta non riuscii proprio ad entrare da solo, chiedendogli di far venire con me anche Soohyo e Jungkook, e fortunatamente accettò immediatamente.
Ci informò del fatto che avesse reagito alle cure nel migliore dei modi, e che sarebbero stati loro stessi a svegliarla, in modo da farla riprendere lentamente e nel modo più cauto possibile. Ci informarono anche del fatto che quattro mesi di coma fossero tanti, e che avrebbe avuto bisogno di fare una profonda riabilitazione, in modo da ricominciare a camminare senza problemi. Per fortuna non aveva subito alcun problema alle gambe durante l'incidente, motivo per cui sarebbe stata una riabilitazione piuttosto “semplice” nella sua difficoltà.

Ammise di aver temuto il peggio più di una volta, ma che Ririn lo avesse stupito in positivo, dato che tutte le volte in cui rischiò di non farcela, si aggrappò alla vita con le unghie e con i denti -parole sue-.
Piansi disperatamente, nel sentire quelle parole, e mi accertai del fatto che adesso fosse fuori pericolo un'ulteriore volta, per il puro piacere di sentirgli dire “sì, signor Min, sua sorella adesso è fuori pericolo”.

Venni assalito da un'imminente voglia di alzarmi e stringerla a me, promettendole che mai, mai più, le sarebbe successa una cosa del genere, ma purtroppo non mi fu possibile.

Durante le prime ventiquattro ore da sveglia, fummo costretti ad entrare uno alla volta, lasciando sempre circa un'ora di spazio tra una visita e l'altra, in modo da farla riposare.
Non riuscivo a separarmi da lei, e lei da me. Eravamo morbosamente attaccati, ed ogni occasione era buona per passare del tempo insieme, che fosse semplicemente per tenerle il braccio durante un prelievo -nonostante non ce ne sarebbe stato alcun bisogno-, o per aiutare le infermiere a farle lo shampoo, pettinandole i capelli proprio come facevo quando era piccola.

Jungkook, in quelle prime ventiquattro ore, entrò solamente una volta, per pochi minuti, uscendo in lacrime e buttandosi tra le braccia di Soohyo, affermando di essere terribilmente felice ma altrettanto spaventato da ciò che sarebbe successo in futuro.
Lo capivo, davvero, e avrei voluto stargli accanto, ma in quel momento riuscivo solamente a pensare al bene di Ririn.

Right Now 2 // J.Jk ~ M.Yg ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora