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62. Hai perso

PUZZLE - MONSTA X

Kihyun Pov

Passò una settimana da quando arrivammo, e nonostante la maggior parte del tempo lo passassimo studiando il colpo, non ero affatto stressato e avevo sempre più voglia di fare.
Ormai il patto di non parlarne durante i pasti o durante i momenti di svago era svanito, dato che ogni occasione per noi era buona per chiedere chiarimenti, che puntualmente ci dava.
Proprio in quel momento, durante la cena, Shownu le domandò quali fossero le personalità delle due donne che avremmo dovuto rapinare, e il ghigno che nacque sulle labbra di Ririn parlò ancor prima di lei.

"Da chi iniziamo?" domandò infatti, finendo il suo bicchiere di vino bianco che le avevo riempito appena cinque minuti prima.

Prima di sederci, avevo insistito per sedermi accanto a lei, finchè non mi accontentarono, dicendomi che i più piccoli fossero più maturi di me -frase che fece ovviamente ghignare Jungkook-, ma quella frase mi scivolò addosso come l'olio, dato che avevo appena raggiunto il mio obiettivo.
Ririn era contenta di avermi accanto: passammo quasi tutta la cena a ridere e prenderci in giro, versandoci reciprocamente il vino ogni qualvolta uno dei due lo finisse.

Nonostante questo, trovai quasi carino il fatto che fosse sempre attenta a non trascurare il suo fidanzato, seduto alla sua destra, con un'evidente crisi di nervi alle porte. Ogni qualvolta si girava verso di me e la conversazione durava un po' di più, infatti, si premurava di prendergli la mano, o poggiarla dietro la sua nuca ed accarezzargli i capelli, mentre il suo sguardo si faceva sempre più rilassato.
Erano una bella coppia, davvero, e nonostante Ririn fosse il mio sogno erotico dalla prima volta in cui la vidi, pensavo che fossero davvero destinati per stare insieme. Quindi, non avendo alcuna intenzione di intromettermi tra loro, mi divertivo ad importunare Jungkook, che fosse rivolgendomi a lui personalmente, o a Ririn, trovavo esilarante vedere gli evidenti cambiamenti dell'espressione di Jungkook, o le sue risposte e minacce velenose, che di base avevano solamente gelosia e non cattiveria, infatti sapevo benissimo che non avrebbe fatto ciò che diceva di voler fare. Mi piaceva anche il fatto che quelle molestie non fossero solamente da parte mia, infatti ogni occasione per lui era buona per lanciarmi frecciatine o baciare Ririn davanti ai miei occhi, ed io non potevo negare alla mia mente che un pizzico di invidia la provavo, ma anche in quel caso non era un sentimento negativo, bensì una sorta di sfida, che sapevamo tutti che avrebbe vinto sempre lui.

"Inizia dalla ragazza: magari è interessante e ci faccio un pensierino" ridacchiai provocante, poggiando un braccio sullo schienale della sedia di Ririn, inclinando la testa di lato "Hai qualche sua foto?"

"Non è compito tuo" inarcò un sopracciglio, ma prima che potessi rispondere vidi lo sguardo di Jungkook bruciare su di me.

"Guarda dietro" mi disse poi, ed io feci come detto, trovando la sua forchetta a pochi centimetri di distanza dalla mia mano, ed un sorrisetto perverso sul suo volto.

"Ma che ca-" Ririn si bloccò, scoppiando in una fragorosa risata che fece ridere anche me, nel vedere l'innovativa idea del suo fidanzato.

"La violenza non è mai una buona cosa da utilizzare, Jungkook" mi finsi saggio, dicendo questa frase con gli occhi socchiusi, perdendo tutta la mia saggezza nel sentir ridere Ririn ancora più forte.

"Con te però mi sembra il metodo più adatto visto che le parole non le capisci" ringhiò lui, senza cambiare la sua posizione, proprio come me.

"Hai mai pensato, in questi giorni dico... Al fatto che sono più grande di te, e che di conseguenza dovresti chiamarmi hyung?" domandai con calma con un ghigno sulle labbra.

"Tu hai mai pensato al fatto che dovresti metterti un paio di tacchi per raggiungere la mia altezza, e forse in quel momento ricorderò che sei un mio hyung?" sorrise mellifluamente, e le mie labbra si schiusero lievemente, formando una piccola "o".