14. Annullarsi

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Hear Me Now – Alok, Bruno Martini feat Zeeba


Jungkook Pov

Entrai in stanza, qualche minuto dopo Yoongi, nonostante sentissi la paura pervadere ogni fibra del mio corpo.
Io ero l'unico, tra noi tre, a non essere ancora entrato, motivo per cui mi avvertirono del fatto che possibilmente non avrei retto.
Fui quasi convinto di non farlo e fidarmi delle loro parole, finchè non mi dissi che quella ad affrontare il peggio, in quel momento, fosse Ririn e non di certo io, pertanto mi presi di coraggio, perchè era giusto così.

“Dieci minuti” mi ribadì un'infermiera quando aprì la porta, ed io annuii velocemente, certo del fatto che non avrei controllato l'orologio una volta lì.

Il suo letto era contornato da delle leggere tende, che non mi permisero di vederla immediatamente, ma riuscii comunque a sentire il suono delle macchine, che mi spaventava da quand'ero piccolo.
Presi un respiro profondo, non avendo alcuna intenzione di perdere dei preziosi minuti, a causa della mia incertezza, e mi avvicinai al letto.

Cominciai immediatamente a piangere, nel vederla inerme, distesa su quel letto, attaccata ad un respiratore.
Feci qualche passo in avanti, spaventato anche solo al pensiero di sfiorarla, convinto di poter peggiorare la situazione.

“Amore mio...” sussurrai in lacrime, avvicinando la mano al suo volto, spostandole un ciuffo dalla fronte, con la delicatezza con cui si sfiora un cristallo.

La sua pelle aveva assunto un colore quasi grigiastro, e sul suo volto c'erano numerosi piccoli tagli, probabilmente a causa di qualcosa che si ruppe durante l'impatto.

Avvicinai una sedia al suo letto, in modo da potermi sedere al suo fianco, tirando indietro la mano che stavo per poggiare sulla sua, quando vi notai sopra un ago cannula, collegato ad una flebo da un lungo tubicino.
Il suo respiro era lento, talmente tanto che a momenti sembrava quasi fermarsi, provocandomi ogni volta un enorme vuoto al petto.

“Mi d-dispiace così t-tanto...” singhiozzai, poggiando la fronte sul bordo del lettino “N-non pensavo niente d-di ciò che ho detto... Niente...” rialzai lo sguardo sul suo, come se potesse in qualche modo reagire nel sentire quelle parole “Ti amo Rin, e-e n-non ho smesso di farlo per un solo istante. Non ho smesso di farlo quando- quando ti ho t-tradita, non ho smesso di farlo in tutti quei mesi in cui sei stata via, né quando m-mi hai detto di d-dimenticarti, e tutte quelle cose te le ho dette p-per gelosia...” piansi sempre di più, eppure cercai di essere il più chiaro possibile, convinto del fatto che se per qualche motivo mi stesse sentendo, avrebbe dovuto capirmi, e non avrebbe dovuto fraintendere nessuna delle mie parole “Ero così t-tanto geloso Rin... Non ci ho visto più... E s-sai meglio di me che quando mi incazzo n-non rifletto e-e non capisco più niente” sorrisi tristemente, avvicinandomi al suo volto, stando attento ad asciugarmi le lacrime, in modo da non rischiare che scivolassero su di lei.

“M-mi ero ripromesso di n-non piangere, per n-non farti preoccupare, p-perchè s-so che anche se ti faccio arrabbiare tieni a m-me... E so quanto ti dispiaccia-” mi bloccai a causa di un singhiozzo più forte di altri, che mi obbligò a portarmi una mano davanti la bocca, tentando di attutire il suono su essa “S-so quanto ti dispiaccia vedermi piangere” sussurrai quando mi ripresi leggermente, non smettendo di guardarla “P-parlami Rin, p-per favore... Dì qualcos-a...” piansi ancora, trovando ormai inutile tentare di trattenermi, continuando a sussurrarle quanto la amassi e quanto mi sentissi in colpa.

Non so esattamente quanto tempo passò, ma l'istante dopo aver pensato di darle un bacio sulla fronte, in modo tale da uscire e lasciare che si riposasse senza sentire i miei continui singhiozzi, le macchine cominciarono a fare un rumore insopportabile, e nonostante non ce ne capissi nulla, notai che alcuni valori stessero scendendo esageratamente.
Sentii il panico prendere possesso del mio corpo, chiedendomi che cosa stesse succedendo e come potessi aiutarla, ma l'unica cosa che riuscii a fare fu piangere guardandola, pregando che non stesse succedendo niente di grave.
Tentai davvero di sforzarmi per capire come aiutarla, ma non riuscii proprio a pensare a nulla, anche al solo chiamare dei dottori, sentendomi come bloccato, guardando l'amore della mia vita lottare tra la vita e la morte davanti ai miei occhi, ed io non potevo fare nulla.

Right Now 2 // J.Jk ~ M.Yg ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora