0 - Prologo

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ATTENZIONE

Questa storia contiene scene descritte in modo dettagliato di sesso, droga, violenza e criminalità. Sconsiglio la lettura ad un pubblico troppo piccolo o sensibile.

Avviserò a inizio capitolo quando queste saranno presenti, ma saltandole rischiereste di perdere il filo della trama.

sul mio profilo twitter (link in bio) e sul mio account instagram (@_oversizedh00die) trovate il trailer, dateci un'occhiata prima di continuare <3

Prologo

Taehyung

Nel buio pesto della stanza l'unica fonte di luce era la lampadina che illuminava il tavolo. Sopra questo padroneggiavano tutte le lettere che, nonostante inanimate, sembravano stessero chiamando il mio nome. Facevo di tutto pur di non guardarle, anche se ciò non avrebbe risolto quell'enorme problema. Ormai camminavo avanti e dietro da talmente tanto che, se avessi potuto contare i passi, sarei sembrato un pazzo perfino a me stesso.

-Non smettono di minacciarci.- Jimin, che al posto mio era rimasto seduto, era spaventato quanto me, solo che lo dava più a vedere. -Tra poco ci lasceranno senza via di scampo, stanno aspettando da troppo tempo. È tutta colpa mia...-

Voltai di scatto la testa verso di lui. -Non osare ripeterlo mai più, capito? Niente di tutto questo è colpa tua.- dissi rigido, fermandomi per poterlo guardare e fargli leggere dai miei occhi quanto fossi serio.

Deglutì e assottigliò le labbra carnose, rigirando tra le mani piccole il messaggio che quella volta avevamo trovato sopra lo zerbino ed era uno dei tanti. Quando si trattava di quell'argomento il mio amico si trasformava in un bambino intimorito, infatti le dita gli tremavano.

-Non abbiamo un modo per uscirne. È una cifra esagerata, dar loro un anticipo non li ha nemmeno ammorbiditi come pensavamo... prima o poi c-ci ammazzeranno.- balbettò per il panico.

Non risposi. Per quanto desiderassi rassicurarlo, a tutto quello forse non vi era davvero alcuna soluzione.

Proprio in quel momento il terzo e ultimo componente del nostro gruppetto fece il suo ingresso nella stanza, sbattendo la porta in un modo così forte da far sobbalzare entrambi. Mio cugino Yoongi avanzò senza dire una parola, le pupille scure erano incollate alle mie e la sua espressione era spaventosamente di ghiaccio. Schiaffò una mano sul tavolo, proprio sotto il mio naso, lasciandoci su qualcosa.

-Lui.- disse solo.

Quando levò il palmo spostai lo sguardo su ciò che aveva portato, scoprendo si trattasse di una fotografia raffigurante un ragazzino. Guardava l'obbiettivo con occhi grandi e neri, stesso colore del ciuffo scombinato, le labbra rosee e a cuoricino erano incurvate in un innocente sorriso che rivelava denti bianchi e dritti.

-Si chiama Jeon Jungkook, ha 18 anni ed è il fratello di Jeon Namjoon, presidente di una delle società più importanti di tutta la Corea del Sud.- cominciò a spiegare.

-Quindi?- alzai un sopracciglio e incrociai le braccia mostrandomi attento, ma non capendo dove volesse arrivare.

-Il fratello lavora a Seoul, lui è qui a Busan da solo. Abita in un'enorme villa con alcuni dipendenti, proprio lì c'è una stanza che appartiene a Namjoon in cui nasconde tutti i codici per accedere ai conti bancari della società.-

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