24 - Epilogo

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Epilogo

5 mesi dopo

Jungkook

Percepii alcuni movimenti bruschi al mio fianco e mi svegliai all'improvviso, servendomi di pochi istanti per capire si trattasse del mio fidanzato. Era sudato, scalciava, si rigirava tra le coperte e strizzava le palpebre con forza, come ogni volta che era in preda ad un incubo. In quei mesi era capitato fin troppo spesso che le sue notti fossero disturbate dai traumi che ancora lo tormentavano; stava facendo un buon lavoro con la psicologa per superarli, ma ci voleva ancora del tempo per guarire del tutto.

Mi girai nella sua direzione reggendomi col gomito, poggiai l'altra mano sul suo torace per scuoterlo lievemente. -Tae, ehi, ehi.- gli sussurrai lievemente, cercando di far emergere la mia voce tra i suoi sussulti.

Taehyung sobbalzò, aprì gli occhi e con uno scatto drizzò il busto, respirando affannosamente. Si guardò intorno disorientato finché il suo sguardo non si poggiò su di me, fece un sospiro di sollievo e intanto lo tirai per farlo rintanare tra le mie braccia.

-Scusa, ti ho svegliato... ho fatto un sogno orribile...- mormorò quasi sul punto di piangere nel tentativo di raccontare, strofinando il viso sul mio collo e godendosi quella familiare e rassicurante stretta.

-Shh, va tutto bene. Era solo un sogno.- baciai la sua fronte e gli accarezzai la schiena, sapendo quanto affetto gli servisse in quelle situazioni. Riuscii a sentire il suo cuore accelerato rallentare a poco a poco, era davvero appagante vedere come si tranquillizzasse grazie a me. -Tra poco spunterà il sole, scommetto che Namjoon e Seokjin sono già in preda all'ansia.- alleviai la tensione scherzando.

Alzò il mento per potermi guardare mentre ridacchiava. -Beh, non capita tutti i giorni di sposarsi.- prese le loro difese. -Vediamo l'alba?- propose poi.

Non mi ci volle altro per convincermi e gattonai sul piumone per scostare le candide tende, lasciando che la luce penetrasse in tutta la camera dell'albergo. Da lì era ben visibile la punta della Torre Eiffel circondata dai primi colori mattutini, creando un quadro che ricordava il nostro primo bacio, quando avevamo atteso le prime ore del giorno sulla spiaggia.

I minuti passarono e, nonostante avessimo dovuto prepararci, perdemmo tempo tra le lenzuola sia per mangiare la colazione ordinata in stanza, sia per farci il solletico dopo un'infantile lotta di cuscini, sia per posarci dei baci e piccoli morsi qua e là. Il mondo sembrava sempre più leggero quando ero con lui.

Raggiungemmo la hall più tardi rispetto quanto accordato. I nostri amici erano tutti conciati in modo elegante, tuttavia le espressioni stufe sul volto rovinavano l'aspetto impeccabile donato dalle camicie e dai capelli ben pettinati.

-Oddio, finalmente!- esclamò Jimin quando ci vide, tirando la mano di Yoongi per invitarlo ad alzarsi dal divanetto.

-Avete fatto talmente tardi che Hoseok ha già rimorchiato le cugine di Seokjin.- brontolò il biondo.

-Sono loro che si sono avvicinate!- si difese l'altro.


Appena messo piede fuori dall'auto, riconobbi immediatamente Seokjin da lontano nell'individuare il completo bianco che mi aveva già mostrato per un parere. Camminava avanti e indietro preso dall'agitazione e mi intenerii nel vederlo così, in quei pochi minuti di chiacchiere lo strinsi fortissimo sussurrandogli sarebbe andato tutto nel verso giusto. In fondo stava sposando la persona che amava, cosa poteva rovinare quel sogno? Dopo fu il turno di Namjoon, lessi sul suo viso lo stesso nervosismo dell'altro mischiato anche alla felicità che provava. Lo presi in giro dicendo che, una volta sposato, avrei avuto un motivo in più per punzecchiarlo sul suo essere "vecchio", almeno riuscii a strappargli un sorriso in mezzo a quella comprensibile ansia.

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