3 - «Ho una scusa per rivederti.»

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nuova copertina ^_^

Capitolo 3

Jungkook

Fin dall'ultimo incrocio dei nostri sguardi non avevo smesso di pensarlo. Divenne una fissa costante ed ero tormentato dalla paura non potessi vederlo mai più dato che mi aveva rivelato poco e niente su di lui, nemmeno il nome del bar in cui lavorava.

Quando aveva cominciato a baciarmi il collo in mezzo alla pista mi aveva letteralmente mandato in tilt. Avevo chiuso gli occhi e per quei secondi ero stato tentato dall'idea di concedermi anche per un'unica notte, poi avevo preferito non commettere qualcosa che avrei potuto rimpiangere. In aggiunta non avrei mai avuto il permesso di farlo entrare nella villa dato che non lo conoscevo, quella era una delle regole infrangibili imposte da mio fratello prima di trasferirsi a Seoul. Ci ero rimasto male quando avevo capito volesse giusto una botta e via, in fondo speravo ancora di sbagliarmi e che avrebbe trovato un modo per rincontrarmi.

-Pianeta terra chiama Jungkook.- Hoseok mi diede una gomitata per farmi riportare la testa sulle spalle, parlando sottovoce per non farsi sentire dalla professoressa.

-Stai zitto, sono ancora incazzato.- gli lanciai un'occhiataccia, continuando a ricalcare con la matita un disegno pietoso che avevo fatto sul quaderno per tentare di sconfiggere la noia scolastica.

Sbuffò. -Non è colpa mia se rischiavo la vita perché quel tipo voleva uccidermi. Tra l'altro lo avevi già rifiutato, la vostra serata insieme sarebbe finita a breve a prescindere dalla mia interruzione.- si stravaccò sulla sedia e incrociò le braccia come se fosse offeso dal fatto che fossi arrabbiato per il modo in cui mi aveva portato via da Taehyung.

Non risposi, piuttosto preferii abbassare la guancia sul banco come se volessi rintanarmi per immaginare ancora i brividi che avevo avuto al contatto del suo piercing sul mio collo, delle sue mani sui miei fianchi, del suo respiro sulla mia pelle.

-Pensi che lo rivedrò?- domandai con tono e sguardo sognante, pregando per una risposta affermativa anche se questa mi avrebbe solo illuso maggiormente.

Il mio amico fece un sospiro e mi guardò con tenerezza, non essendo abituato a vedermi in quelle condizioni. -Non so, Kookie, forse voleva una cosa da un'unica notte e sappiamo entrambi che non sei il tipo da farsi usare per divertimento.-

Lasciai passare qualche silenzioso secondo come se ne avessi bisogno per incassare la triste realtà.

-Era così bello... mi piaceva addirittura il modo in cui fumava e tu sai che non sopporto i fumatori.- parlai senza neanche preoccuparmi di apparire patetico.

-Tra qualche giorno neanche ti ricorderai il suo nome.-

-Che ne sai?-

-Non lo conosci! Ti ha solo affascinato.-

Non lo ascoltai: c'era la possibilità che avesse ragione ma questa era pari a quella che Taehyung sarebbe diventato una vera e propria ossessione, avrei aspettato una risposta dal passare del tempo.

Il resto di quel lunedì parve interminabile, probabilmente a causa del mio stato d'animo. Quando l'ultima campanella suonò mi consolai un minimo, ero del tutto assente con la mente e non vedevo l'ora di rifugiarmi nella mia stanza dove avrei potuto struggermi senza dover dare conto a nessuno. Il mio istituto, a differenza di altre scuole di Busan, terminava le lezioni così che potessimo andare a casa per pranzo, tuttavia il malumore non mi faceva avere fame e dubitavo avrei toccato anche un singolo chicco di riso. Una volta giunti all'aria aperta, salutai Hoseok e mi guardai intorno alla ricerca della macchina del mio autista, ma i miei occhi si poggiarono su tutt'altro.

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