Capitolo 4
Taehyung
Tornai a casa più tranquillo grazie alla consapevolezza di aver rimediato in calcio d'angolo alla brutta figura fatta all'ultimo in discoteca. Prima di presentarmi davanti alla sua scuola avevo il terrore mi mandasse via rovinando l'intero piano, invece era filato tutto liscio come l'olio. Il nostro incontro aveva avuto un forte impatto su di lui, me lo aveva rivelato il modo in cui il suo viso si era acceso nel vedermi. Non si era neanche fatto pregare troppo per andare via con me, segno lo desiderasse sul serio. Avevo notato arrossiva facilmente, spesso non riusciva a reggere il mio sguardo, si comportava in modo un po' impacciato. Erano segnali più che positivi.
-Sono tornato!- gridai sull'uscio della porta, poggiando le chiavi su un piccolo mobile affianco l'entrata.
Appena dopo il rumore della serratura, i passi frettolosi dei miei coinquilini risuonarono nel corridoio e mi raggiunsero dopo pochi secondi.
-Com'è andata?- domandò irrequieto Yoongi.
-Benissimo.- sorrisi soddisfatto. -Sono stato un vero e proprio cavaliere, ho offerto il pranzo e gli ho scritto il mio numero sul libro. Devo solo aspettare un suo messaggio, quella sarà la conferma che gli interesso, ma penso proprio di sì.-
Il biondo strinse i pugni e li mosse con uno scatto per esultare. -Cazzo, menomale!- si voltò verso l'altro e gli stampò sulla bocca un bacio che sapeva di felicità.
-Vado a prendere delle birre, dobbiamo festeggiare.- propose Jimin staccandosi e dirigendosi subito in cucina, intuendo che non avremmo rifiutato. Non potevamo già cantare vittoria ma era giusto godersi i piccoli traguardi.
Seguii Yoongi sul divano gettandomici a peso morto, chiusi le palpebre e presi un bel respiro scaricando la tensione. Anche se pareva procedere per il verso giusto quella situazione rimaneva una delle più pesanti che avevo mai vissuto, seconda solo al periodo in cui Jimin doveva essere operato. Ero pressato dall'intenzione di salvare i miei amici e per riuscirci dovevo stare attento a non commettere neanche un passo falso, bisognava rimanessi perennemente sugli attenti.
Il più basso tornò con tre bottiglie aperte. Ce le porse e si sedette sulle gambe di mio cugino, che lo strinse a sé abbracciandogli protettivamente i fianchi. Mi concessi due abbondanti sorsi prima di parlare.
-Lo sto conoscendo a poco a poco. Non ha ancora fatto troppe domande sulla mia vita, quando succederà dovrò mentire su tutto?-
-Sì.- rispose glaciale Yoongi.
-Non credo sia necessario.- Jimin lanciò un'occhiataccia all'altro non avendo paura di andargli contro. -Digli dei tuoi genitori, di noi due, lascia che ti conosca anche lui se vuoi. L'importante è che non sappia dell'operazione e del nostro bisogno dei soldi. Magari evita di raccontargli del vostro vecchio lavoro, quello rimane un crimine.- parlò in modo cauto.
Annuii e guardai altrove poggiando la bocca all'estremità della bottiglia, bevendo qualche altra goccia. Ripensai alle pupille grandi e scure di Jungkook che dovevo ammettere mi fossero rimaste impresse perché mai nessuno mi aveva guardato in quel modo. Era davvero un bravo ragazzo e, nonostante non lo dessi a vedere, mi sentivo in colpa sempre di più per prenderlo in giro.
-Quando daremo i soldi scapperemo senza lasciare tracce, giusto?- riportai gli occhi sui miei compagni.
Jimin aveva preso a fare delle delicate carezze sul collo dell'altro con la mano libera, dove regnavano alcuni segni viola che gli aveva lasciato quella notte. Li avevo sentiti ma ormai neanche ci facevo più caso.
-Certo. Dobbiamo ancora decidere dove, ma...- parlò Yoongi.
Lo bloccai. -E Jungkook? Cosa gli dirò?-
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steal your money
Fanfiction[ taekook - COMPLETA ] Taehyung, Yoongi e Jimin rischiano la vita a causa di un grosso debito da pagare. Decidono di prendere i soldi dal conto bancario di Jeon Namjoon, presidente di un'importante società. Per derubarlo hanno bisogno di avvicinarsi...