18 - «Un ultimo bacio.»

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Capitolo 18

Jungkook

Mi sporsi in avanti per leggere attentamente ciò che c'era sullo schermo del computer, controllai ogni dettaglio dell'ordine e un sorriso emozionato si stese sopra il mio mento.

-Sei sicuro di volerlo fare? E' una somma abbondante, soprattutto perché i prezzi aumentano quando ti organizzi quasi all'ultimo. Ricorda che si trattano dei tuoi risparmi.- Hoseok indicò per l'ennesima volta la cifra per farmi riflettere bene e io non ci pensai due volte per annuire.

Fu questione di pochi click e confermammo la prenotazione in uno degli alberghi a cinque stelle più famosi di Seoul, seconda all'acquisto dei biglietti del treno sia per l'andata che per il ritorno. L'idea di regalare quella brevissima permanenza di tre giorni al mio fidanzato era stata troppo allettante e non avevo resistito alla tentazione di fargli quella sorpresa che sarebbe stata il suo regalo di Natale, al quale mancava una settimana. Saremmo partiti la sera del 30 Dicembre così da rimanere lì per concludere in bellezza quell'anno, il migliore della mia vita grazie al nostro incontro, e avremmo iniziato meravigliosamente anche il seguente.

-Sarà il primo Capodanno da quando ci conosciamo in cui non staremo insieme.- brontolò il mio complice col labbro inferiore affacciato, mentre spingeva lo schienale della sedia all'indietro e incrociava le braccia. Fin da piccoli avevamo sempre trascorso quella festa in compagnia l'uno dell'altro, prima con le nostre famiglie e poi da soli. -Te lo concedo solo perché so che ci tieni tanto.- recitò in modo drammatico, come se lo stessi abbandonando sul ciglio di una strada.

-Non farla lunga, so che ti sei già organizzato con i tuoi compagno del corso di ballo! Non ti nascondo che sono un po' geloso.- gli diedi un pizzicotto.

Una scintilla di divertimento si accese nei suoi occhi. -Ah sì?-

-Anche se so benissimo che rimarrò sempre il tuo preferito.- feci una smorfia.

-Non posso negarlo.- alzò le mani, io ridacchiai.

Mi alzai dalla scrivania e mi gettai sul suo letto con in sottofondo i suoi lamenti dato che lo stavo scombinando, rovinando lo stato impeccabile in cui si trovava perennemente la sua stanza. Lo avevo sempre preso in giro per il suo essere un maniaco dell'ordine, quel vizio non se lo sarebbe mai levato.

-Non vedo l'ora di baciarlo a mezzanotte in punto, col rumore dei fuochi d'artificio in sottofondo e la neve intorno a noi mentre reggiamo un bicchiere di champagne ciascuno.- fantasticai. Chiusi le palpebre per immaginare bene quella scena come se fosse un film romantico da premio Oscar, causandomi da solo lo svolazzare di milioni di farfalle nello stomaco.

-Altro che neve, guarda che pioggia c'è fuori!- esclamò Hobi buttando lo sguardo fuori dalla finestra, ora punteggiata da infinite gocce per via dell'acquazzone in corso. -Comunque, sei sicuro che tuo fratello sia d'accordo su questo? Da quanto ho capito non è molto a favore della vostra relazione.- mi raggiunse accomodandosi sul materasso.

-Non mi interessa.- risposi schietto.

Dopo la cena avvenuta poche settimane prima non lo avevo più sentito, avevo smesso di rispondere così assiduamente alle sue chiamate e ai suoi messaggi e avevo cominciato a distaccarmi per via del modo in cui mi aveva ferito. Non volevo più subire nulla, non potevo adattarmi a decisioni che non mi stavano bene per il resto della mia esistenza. Era la mia vita, non mi sarei arreso per inseguire il mio sogno e, che gli andasse bene o no, non avrei mai rinunciato a Taehyung, qualsiasi cosa sarebbe successa.


Controllai l'orologio prima di scendere dall'auto che mi stava portando a casa e scoprii di essere in netto anticipo rispetto all'orario in cui il mio fidanzato si sarebbe dovuto presentare; nonostante ciò, non appena raggiunsi il cancello, notai in lontananza la sua sagoma vicino alla porta mentre attendeva che qualcuno lo aprisse. Gli corsi incontro con l'ombrello aperto dato che era già bagnato, volevo coprirlo il prima possibile sennò si sarebbe ammalato.

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