"Lo scandalo è un pettegolezzo reso noioso dalla moralità."
Oscar Wilde
Harry James era sempre stato metodico, e questo aspetto della sua personalità si era acuito al punto da diventare una vera mania dopo la morte dei genitori; investito da un improvviso e pesante carico di responsabilità, aveva fondato la propria condotta di vita su ordine e metodo.
Harper James era sempre stata vivace, e questo aspetto della sua personalità si era acuito al punto di farle ricevere una multa per taccheggio dopo la morte dei genitori; avviluppata in una prigione di autocommiserazione, e oppressa da un fratello che si era assunto l'onere non richiesto di sostituire suo padre e sua madre, aveva scelto di vivere alla giornata.
Si potrebbe pensare che due persone tanto diverse non si potessero soffrire, invece i fratelli erano legati da profondo affetto e dalla triste consapevolezza di essere per ognuno la sola famiglia rimasta.
Quella mattina Harry si svegliò con tutta calma, essendo di turno pomeriggio e notte, fece una doccia rigenerante e preparò la colazione per sé e per Harper.
Bussò alla porta della sua camera. Nessuna risposta. Bussò una seconda volta. Di nuovo, nessuna risposta. Dopo un terzo, infruttuoso tentativo, insospettito dal silenzio (al posto del solito "Ancora cinque minuti!"), spalancò la porta e rimase a bocca aperta: sua sorella lo fissava terrorizzata, coperta fino al naso, e, nel poco spazio libero accanto a lei..
–C'è qualcuno, qui- osservò Harry, attivando la modalità "fratello maggiore".
–No, nessuno- pigolò Harper con una voce tremula che da sola bastava a comprovarne la colpevolezza.
Harry sospirò e, pensando che avrebbe dovuto aspettarselo, sospirò –Puoi uscire, Patty, prometto di non farti del male.
La testa bionda di Robert Patterson fece capolino da sotto le coperte, e una voce intrisa di sonno borbottò –Come hai fatto a capire che ero io?
–Sei l'unico che mia sorella non butterebbe fuori di casa dopo... dopo- rispose, avvampando: in fondo si trattava di sua sorella, beccarla a letto con uno dei suoi migliori amici lo aveva messo terribilmente a disagio. –E poi ho riconosciuto i vestiti sparsi sul pavimento. Com'è successo?
–Non lo so- ammise Harper con invidiabile candore. –Ci siamo incrociati qualche giorno fa e... si è riaccesa la passione!
Ignorando la reazione imbarazzata di Robert, Harry esalò –Q-Qualche g-giorno fa? Cioè... avrei potuto sorprendervi altre volte?
–Esatto- replicò con naturalezza sua sorella. –Anzi, ringrazia di non essere entrato due minuti prima, credo che i tuoi pudichi occhi e orecchie si sarebbero suicidati per la vergogna!
–Porca miseria, non sapete chiudere a chiave?
–Harp, ti prego, taci, non voglio ripetere l'esperienza di tre anni fa!- la pregò Robert, facendosi scudo col copriletto color pesca. I due si erano frequentati per un periodo all'insaputa del fratello di lei, e quando Harry l'aveva scoperto aveva dato un pugno a Robert, il cui naso non era più stato lo stesso.
–Rilassati, Patty, ormai ho capito che la persona poco seria in questa storia è mia sorella- lo tranquillizzò Harry. –Che intenzioni hai, Harp? Il mio amico ha il cuore tenero... tranne che con la povera Maggie Bell.
Robert non ebbe la decenza di mostrarsi dispiaciuto, anzi, sbuffò una risatina di scherno, Harper sbadigliò ed esclamò, stizzita –Maggie Bell? La balenottera bruna? Ti sbava ancora dietro? Credevo avesse un briciolo di dignità!
–Ahimè, sì- le rispose Robert, sogghignando. –Mi seguiva ovunque ed esaudiva qualunque mia richiesta come un cagnolino!
–Si rendeva utile... almeno quello!- commentò acidamente Harper.
I due continuarono a deriderla finché un esasperato Harry non sbottò –Vi rendete conto di cosa sta uscendo dalle vostre bocche?
–Uhm... parole?- rispose scherzosamente Harper, facendo ridacchiare Robert.
–State parlando di una persona, Harp, un essere umano, in carne e ossa, con un cuore, dei sentimenti...- ribatté suo fratello, prima di arrendersi alla triste verità: dietro gli occhioni da cerbiatta e l'apparenza angelica si celava una vera stronza. –Sai che ti dico? Fingi che non abbia detto niente. Sono felice che tu e Patty siate tornati insieme... vi meritate a vicenda!
–Dove stai andando?- gnaulò Harper.
–Fuori- ringhiò Harry prima di uscire di scena in grande stile, sbattendo la porta.

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Dr. Irving, M.D.
RomantikaLei: ha deciso di dedicarsi anima e corpo al lavoro, nonostante una migliore amica determinata a ravvivare la sua vita sentimentale, "più piatta dell'elettrocardiogramma di un cadavere". Dopo una cocente delusione, ha deciso di fare suo il mantra: "...