"Solo le persone superficiali non giudicano dalle apparenze."
Oscar Wilde
–Mi raccomando, Mrs. Corbin, si ricordi di disinfettare la ferita due volte al giorno- ordinò Maggie Bell in tono professionale. –E se dovesse notare che i margini hanno assunto un colore diverso dalla pelle circostante, mi chiami. Ci rivediamo tra una settimana!
Aveva appena salutato la paziente, quando un medico biondo ed estremamente avvenente (per non dire da capogiro) sbucò da dietro una rientranza della parete, ed esalò –Non potrò mai ringraziarti abbastanza per avermi salvato da quella piaga.
–F-Figurati. S-Se n-non c-ci s-si a-aiuta t-tra c-colleghi- balbettò lei in risposta, la sicurezza di prima svanita in un istante... come sempre, quando si trovava vicino a Robert Patterson.
–Sei una vera perla, Meg. Non so come farei senza di te- le sussurrò all'orecchio, facendola arrossire e rischiare il collasso, le strizzò l'occhio e si allontanò lungo il corridoio, seguito dallo sguardo adorante della giovane, che sospirò sognante.
Il suo personale film mentale, in cui il bel ginecologo ritornava sui suoi passi, la baciava come solo un vero uomo sa fare e le dichiarava amore eterno in ginocchio venne interrotto da uno sbuffo derisorio e il cinico –Non accadrà mai.
–Oh! Harry! Ehm, dottor James. Non ti... scusa, ero...
–Per il bene della mia salute mentale, riserva il balbettio a Patty- sibilò. –E per l'amor del cielo, datti una svegliata!
–Non so di cosa tu stia parlando, perciò, se vuoi scusarmi...
–Puoi ignorare me, Bell, ma non puoi ignorare la verità: sappiamo entrambi che il tuo resterà soltanto un sogno sdolcinato; Patty è uno dei miei migliori amici, ma devo ammettere che ha il difetto di non raschiare sotto la superficie - se capisci cosa intendo - e con te c'è da raschiare parecchio per trovare qualcosa di buono. Senza volerti offendere!
Indignata, Maggie serrò la presa su una rigida e stracolma cartella clinica e la sbatté violentemente in faccia al radiologo, quindi celiò, con voce falsamente zuccherosa –Senza volerti colpire!
***
Faith, cullata dalle note dei Nightwish, stava assaporando un succulento muffin - coronamento di una pausa caffè trascorsa a baciarsi furiosamente con Franz nell'abusato deposito dei coloranti - quando una persona a lei non molto gradita le si parò davanti.
–Zitto! Non aprire bocca finché non termina- sbuffò, muovendo l'indice a tempo, nella speranza che l'attesa inducesse Harry ad andarsene; era costretta a tollerarlo in quanto amico di Franz, ma in realtà non lo sopportava.
Il dottor James arricciò le labbra, sottrasse una sedia dalla vicina scrivania e, con sommo disappunto della Irving, si sedette di fronte a lei e attese pazientemente la fine del brano. Si schiarì la voce e asserì senza preamboli o mezzi termini –La cotta della Bell per Robert sta sfociando nel ridicolo. Una dodicenne avrebbe più dignità!
–Non osare giudicarla: Maggie ha la dignità di chi è innamorato, qualcosa fuori dalla tua comprensione.
–Stai dicendo che mi credi incapace di amare?- sputò risentito Harry.
–Non avrei saputo esprimermi meglio- rispose Faith, prima di addentare il muffin e masticarlo con vistosi versi di apprezzamento. –Mmm... delizioso.
–Sai che sei veramente stronza?
–Sai che, detto da te, lo considero un complimento?
Harry emise un sospiro rassegnato: non l'avrebbe mai spuntata con lei. Adesso capiva cosa avesse fatto capitolare Franz: con una del genere non ci poteva di certo annoiare.
–Senti, non sono qui per litigare; facciamo tabula rasa e lasciami formulare il concetto in altri termini: Robert si è accorto che la tua amica spasima per lui, ma si finge stupido per non ferire i suoi sentimenti...
–Sicuro che si finga stupido?- sibilò Faith con evidente sarcasmo.
–Davvero divertente, Irving. Mi sto sbellicando dalle risate- ringhiò Harry, protendendosi verso di lei. –Sul serio: la situazione rischia di degenerare. Conosco Robert meglio di te, posso assicurarti che è sul punto di esplodere e dire in faccia alla Bell cosa pensa di lei usando parole che la traumatizzerebbero a vita. Un conto è venire rifiutata con un cortese "sei una bella persona, ma ti vedo come semplice amica", un altro con un rude "sei talmente brutta che, se restassimo da soli sulla faccia della Terra, piuttosto che toccarti farei estinguere la razza umana". Non sei d'accordo?
–Robert ha pronunciato una tale cattiveria?- esalò Faith, esterrefatta. Lo conosceva da una vita, eppure non aveva mai notato questo lato del suo carattere. –Ma... Maggie non è brutta!
–Non è all'altezza dei suoi standard- sentenziò Harry.
–Tua sorella sì, invece?
–Harper è un capitolo chiuso. Sta a loro due decidere se riaprirlo o meno.
–Ok, glissiamo su tua sorella. Maggie sarà pure più... abbondante delle donne con cui Robert esce di solito, ma non si mai, potrebbe cambiare gusti. Franz l'ha fatto.
–Franz ha sempre avuto un debole per le maggiorate, solo che era tanto imbecille da ostinarsi a mettersi con degli stecchini per adeguarsi alla massa. Scommetto che il suo primo pensiero, quando ti ha vista, è stato che sarebbe morto felice soffocato dalle tue tette. Hai avuto la strada spianata, Irving, sei il suo tipo, sotto ogni aspetto. La Bell non è il tipo di Robert, sotto nessun aspetto. Fine della storia. Ora, per favore, potresti ascoltare la mia richiesta?
–Prego, parla pure.
–Trovale un uomo, così si toglierà dai piedi.
Faith si pulì la bocca con un tovagliolino di carta, lo appallottolò e, mentre lo tirava nel cestino, ridacchiò –Vuoi proporti come volontario? No? Peccato, avrei sistemato due piccioncini con una fava.
–Non pensarci neanche, Irving- soffiò Harry, alzandosi di scatto. –Sono al corrente della tua discreta abilità nel formare coppie, ma nel mio caso non serve. Non ho bisogno di una donna.
–Au contraire, James, hai disperatamente bisogno di una donna- ribatté Faith con un sorriso malandrino. –E ho anche capito come dev'essere.
STAI LEGGENDO
Dr. Irving, M.D.
DragosteLei: ha deciso di dedicarsi anima e corpo al lavoro, nonostante una migliore amica determinata a ravvivare la sua vita sentimentale, "più piatta dell'elettrocardiogramma di un cadavere". Dopo una cocente delusione, ha deciso di fare suo il mantra: "...