Vulnerable

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"A volte è meglio rimanere così, nel proprio guscio, chiusi in sé stessi. Perché basta uno sguardo per vacillare, basta che qualcuno tenda la mano perché immediatamente si avverta quanto si è fragili e vulnerabili, perché tutto crolli come una piramide di fiammiferi."

Delphine de Vigan, Gli effetti secondari dei sogni


Faith era rimasta sorpresa quando Franz aveva accettato di restare a dormire a casa sua. In realtà, una piccola parte di lei aveva sperato rifiutasse: da troppo tempo la sola compagnia che aveva nel letto era Agatha, abituata a ronfare acciambellata sul cuscino una volta appartenente a Cyril. Fortuna che Franz non era appiccicoso: dopo qualche minuto di baci si era girato dall'altra parte, emettendo versi indistinti, e l'aveva lasciata dormire in pace.
Sbadigliando vistosamente si mise a sedere, piena di buonumore ed energia, che si spensero non appena si rese conto che l'altra metà del letto era vuota. Sbuffando, inveì mentalmente contro Weil, che avrebbe almeno potuto avere la decenza di fare colazione insieme a lei, prima di andarsene. Provò una punta di fastidio nel sentirsi come creta nelle sue mani, vulnerabile come forse non era stata neppure con Cyril, che aveva indubbiamente amato.
Si riscosse quando udì dei rumori provenire dalla cucina; con Agatha alle calcagna irruppe nella stanza, trovandosi di fronte a una visione tale da animare il suo "cervello inferiore" nonostante l'intontimento mattutino: Franz, in mutande, chino con la testa nella credenza, intento a rovistare borbottando imprecazioni.
Divertita, si acquattò alle sue spalle e gli palpò spudoratamente il sedere, esclamando –Il buon giorno si vede dal mattino!
–Per rendere buono il mio dovremmo... avremmo potuto stanotte, se non... maledetta Bridget!- sbottò lui, serrando la presa su un innocente vasetto di marmellata.
La Irving sorrise e replicò –Trattalo bene, contiene la migliore marmellata di more del mondo... quella di mia nonna.
Weil si scusò, posò il vasetto sul pavimento e sospirò –La famosa nonna Mary! Da quanto e come ne parli si direbbe un essere mitologico!
–E' un modo carino per esortarmi a fartela conoscere?- ridacchiò Faith, per poi aggiungere, alzandosi, imitata da Franz –Se non hai da fare questo fine settimana, sarei felice di mostrarti il pittoresco villaggio di Hangton. Ora andiamo a vestirci, non si sa mai...
–Sì, sì, subito... dopo un bacetto- mugolò Franz, infilando senza indugio una mano sotto la culottes della Irving per ricambiare il palpeggiamento.
Dopo una flebile protesta, Faith cedette, abbandonandosi a un lungo bacio, migliore di qualunque colazione.
–Franz, basta. Franz. Franz, cazzarola, fermati!- sbraitò Faith. –Di solito mi do al pomicio super flash turbo, ma non davanti a una finestra! Potrebbero vederci!
–Chi? Faith, la gente a quest'ora o dorme o sta al lavoro. Non ci vedrà nessuno.
–Buongiorno, dottoressa!- squittì una vocetta ai due fin troppo familiare. –Oh, ma è in dolce compagnia! Buongiorno anche a lei, dottor... Weil, giusto?
–G-Giusto- rispose Franz, stupefatto che la donna ricordasse il suo nome.
–Mi mancavano queste scene; da quando Cyril è emigrato nell'altro emisfero gli unici esseri di sesso maschile a varcare la soglia di casa sua sono stati quei suoi amici rumorosi e tutti impegnati, eccetto quel poco di buono di Brian Cartridge, che ha tenuto a bada, per fortuna sua... si è cacciato in un brutto guaio! Non ne verrà fuori facilmente, ma credo se lo meriti, quelli come lui fanno sempre una brutta fine. Io, Griselda e Dora eravamo così preoccupate per lei, cara, ma adesso c'è il caro Weil, un tipo a posto, a prendersi cura di questo fiore nel migliore nei modi, per cui possiamo stare tranquille!- "Santo cielo, ma non riprende mai fiato?", pensò Franz, quando Mrs. Fox proseguì col monologo, passandoli ai raggi X con i suoi occhietti vispi –Sebbene la sua indipendenza sia ammirevole, dottoressa, concorderà con me che un uomo in casa ci vuole.
Faith si coprì gli occhi con una mano e avvampò.
–Sapevo che sarebbe successo- esalò, pensando che se quell'odiosa megera fosse stata sua nonna, e lei Cappuccetto Rosso, invece di chiamare il cacciatore avrebbe dato al lupo un digestivo per mandarla giù meglio. Raccolta sufficiente calma, la salutò con un cordiale quanto falso –Salve, Mrs. Fox! Splendida giornata, vero?
–Magnifica- rispose l'anziana donna con apparente bonomia. –Anche se un tantinello fredda. O forse sono l'unica a sentir freddo, dato che la vecchiaia mi ha raffreddato i bollenti spiriti.
Faith boccheggiò; aveva colto l'allusione alla quasi completa nudità sua e di Franz, che non tradì alcuna emozione, anzi, alle parole dell'insopportabile ficcanaso sorrise sardonico e, a testa alta, replicò –Per essere marzo fa piuttosto caldo, secondo me... oppure, chissà, potrebbe essere febbre. Se vuole scusarci, andiamo in una stanza senza vista, io e la qui presente Irving dobbiamo visitarci a vicenda.
Lo shock di Faith fu tale da non permetterle di dire nulla di sensato; si limitò a impallidire e visualizzare con l'occhio della mente le tre Parche mentre sparlavano di lei e della sua vita peccaminosa. Non appena ebbe recuperato l'uso della parola, sbottò –Ti ha dato di volta il cervello? Adesso quella vecchiaccia penserà che sono una pervertita!
–Che ti frega di cosa pensa quella strega?
–Non voglio che spargano per tutta Londra la voce che sono una... una... hai capito.
Franz ridacchiò, la gettò di peso sul letto, si sdraiò al suo fianco e sospirò –Non capisco perché ti preoccupi, l'importante è che io non pensi che sei quel genere di donna. Non che potrei mai pensarlo: non ho l'abitudine di giudicare le mie partner, per me potresti aver avuto mille uomini, non farebbe differenza... a patto che mi conceda l'esclusiva.
–Tranquillo- mormorò Faith tra un bacio e l'altro, –Sei capitato con una monogama seriale.
–Nonché dottoressa perversa- ridacchiò lui, abbassandosi per baciarle l'ombelico; aveva scoperto che era un punto particolarmente erogeno di Faith, e intendeva approfittarne.
–Franz, Franz, ricorda che non abbiamo... ah! Precauzioni, perciò non... oddio!
–Ti fidi di me?
–Sì- rispose lei, –Ma fossi in te sceglierei un'altra frase topica: l'ultimo che l'ha detto è morto guardando la sua bella allontanarsi sana e salva!
Weil scoppiò a ridere, solleticando la pelle della giovane donna col suo respiro caldo. Incurante dei brontolii del proprio stomaco, scostò una gamba di Faith per sistemarsi più comodamente e, mentre le baciava e mordicchiava l'interno coscia, pose fine alla conversazione con un malizioso –Rilassati, dottoressa Irving, stai per ricevere una visita molto, molto approfondita.

Dr. Irving, M.D.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora