Colazione da Melanie

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"Desiderare di osare non serve a nulla, se rimane un desiderio."
Fausto Cercignani

Una volta a casa, Faith si infilò sotto le coperte furiosamente, litigando col piumone patchwork; mentre leggeva 'Sento i pollici che prudono', sentì le mani che le prudevano, quasi sicuramente dalla voglia di picchiare a sangue Weil. Non sapeva spiegarsi la ragione di quel repentino mutamento d'umore, sapeva soltanto che, come suggeritole dalla parte razionale del suo encefalo, avrebbe sfogato la rabbia nei giorni a seguire, per appagare la vena vendicativa del suo orgoglio ferito.
Il giorno seguente, Diane la affiancò e le chiese –Le cose sono due: o hai litigato con quel coglione di Weil, oppure... te lo sei fatto. Sinceramente, non so quale augurarmi.
–Grazie, eh!- rispose Faith. –Guarda che io e... ehm, non è il caso di parlarne qui- indicò con un cenno del capo Julia Adler, seduta poco distante. –Il nemico ci ascolta.
–Dammi almeno un indizio!- gnaulò Diane.
–Raduna le altre, vi spiegherò tutto nell'unico posto in cui non c'è rischio di essere uditi da anima viva: l'obitorio- replicò Faith, finì il suo yogurt e si incamminò alla volta dei sotterranei.


***

Al termine del suo resoconto, Diane proruppe in esclamazioni al limite della bestemmia, al punto che Maggie non fu l'unica a rimbeccarla con un secco –Moderiamo i toni!
–Ooh, chiudete quelle fogne! Vi rendete conto di cosa ha combinato questa cogliona?
–Non ha fatto niente di male. Certo, è inconcepibile che l'abbia fatto, però... tecnicamente, non ha fatto niente di male. Perché l'hai respito, Faith?- chiese Helen.
–Perché ho una dignità, e non sono disposta a calpestarla, nemmeno per Fr.. Weil- rispose Faith con sussiego. Non l'avrebbe confessato neanche sotto tortura, ma la notte precedente aveva ripensato al bacio, e aveva avvertito uno strano formicolio alle labbra, quasi che volessero rimproverarle di non aver assecondato l'istinto. –Si era presentato avvinghiato a quella... quella... Gladys, non avrebbe dovuto neppure sognarsi di tentare di baciarmi! Avrebbe dovuto realizzare prima di provare qualcosa per me!
–Non essere dura con lui: i maschi ci mettono più tempo a connettere, hanno il corpo calloso piccolo- asserì Evangeline con un mezzo sorriso ironico.
–Spesso non solo quello- esclamò Erin, suscitando le risate generali. –Fortuna che Chris, il mio orsacchiottone, è "one" in tutti i sensi!
–Ma se fino a poco tempo fa dicevi che le dimensioni non contano!- osservò Faith, sconvolta: non sarebbe più stata capace di guardare in faccia Chris senza arrossire o scoppiare a ridere!
–Non contano... se non hai nulla da misurare- ribatté Erin strizzandole l'occhio con fare malizioso.
–Scusa tanto se non ci frega un emerito cazzo del c... ontenuto delle mutande di Chris, ma siamo qui per Faith- sputò Diane in tono pratico. –Senti, cocca, sei adulta e vaccinata, però proprio non capisco perché cazzo hai negato alla tua amica dei piani bassi un po' di divertimento.
–Diane!- latrò Maggie, anima romantica.
–Tranquilla, Meg, è tutto ok. La verità, ragazze, è che non sono innocente come voglio apparire: avrei volentieri "dato aria" alla mia amica dei piani bassi, Gladys o non Gladys... solo che, prima del patetico tentativo di baciarmi, Weil mi ha raffreddato i bollenti spiriti rinfacciandomi la mia inferiorità rispetto a quel volatile da cortile che aveva rimorchiato- ringhiò Faith, stringendo i pugni. –Mi ha fatta incazzare da morire: sembrava che mi stesse facendo un favore! Non voglio la sua carità!
–Oh, andiamo, Faith, non puoi fargli tanto schifo: ha cercato di baciarti!- le fece notare Helen. –Non sarò un'esperta, però so che i maschi non vanno tanto per il sottile quando si tratta di fare sesso, mentre scelgono con attenzione una donna da baciare.
–Che baci quella sciacquetta, allora- sputò la Irving in un tono che non ammetteva repliche.
Infatti, nessuna replicò.


***
A tre piani di distanza Robert, Harry, Chris e Franz stavano affrontando una conversazione simile. Franz aveva sorpreso Robert a ridere di lui alle sue spalle: stava raccontando agli altri due di come fosse riuscito a fargli credere che andava a letto con Faith.
Franz non ci aveva visto più: aveva afferrato l'amico per il colletto del camice e l'aveva sbattuto contro il muro, sommergendolo di improperi.
–Guarda che se lo fai fuori poi dovrai fare gli straordinari per eseguire l'autopsia- scherzò Harry.
–E' vero che l'amore ci spinge ad atti inconsulti, Husky, ma stai esagerando!- esclamò Chris.
–In parte è colpa mia, Chris: ho recitato talmente bene la mia parte, che ha creduto davvero fossi interessato a Faith- disse Robert.
–Esatto!- ruggì Franz, serrando la presa. –Se non ti fossi immischiato...
–Non ti saresti mai reso conto dei tuoi sentimenti!- ululò l'altro. –Ho agito animato dalle migliori intenzioni. Come potevo sapere che avresti reagito in quel modo infantile, presentandoti insieme a quell'agglomerato di silicone?
–Mi era sembrata una buona idea- pigolò Franz, assumendo l'espressione dello scolaretto. –Invece ho rovinato tutto.
–Non abbatterti, non tutto è perduto. Ripetimi, con assoluta precisione, cosa le hai detto prima del disastro- ordinò Harry.
–Non ricordo le esatte parole- mentì Franz.
–Non vogliamo giudicarti, ci mancherebbe- lo rassicurò Harry. –Vorremmo capire come mai Faith ti ha respinto: non ne aveva motivo!... O sì?
Franz si vide costretto a vuotare il sacco.
–Forse, sottolineo, forse, le ho detto che... mi piace nonostante i suoi numerosi difetti.
Tre identiche espressioni attonite accolsero la confessione, seguite dal corale –Sei veramente un coglione!
–Che avrei dovuto dirle? Sono pazzo di te, sei perfetta, ti amo alla follia così come sei?- ribatté Franz, infervorandosi. –Le bugie non sono nel mio stile.
–La bugie sono una cosa, le offese un'altra- asserì Robert.
–Patty ha ragione- sbraitò Chris. –Cosa ti aspettavi? Che si gettasse tra le tue braccia, ringraziandoti per la sincerità? E' un miracolo che non ti abbia mollato una sberla!
–Anche due- rincarò la dose Harry. –Non la conosco bene, ma non ti perdonerà tanto presto.
–Non ho niente da farmi perdonare- sbottò Franz, imbronciandosi. –Non è colpa mia se Faith è... beh, Faith.
Chris avrebbe voluto replicare con la consueta energia, ma Robert lo anticipò.
–Sicuro? Prova a metterti nei suoi panni, Husky: come ti saresti sentito se Faith ti avesse detto che le piaci... anche se sei borioso e senza cuore?
Weil boccheggiò, prima di abbassare la testa e ammettere che sì, aveva decisamente qualcosa da farsi perdonare.
–Alleluia, c'è arrivato!- esclamò Chris. –Adesso possiamo aiutarti. Credo di parlare a nome di tutti esprimendoti la mia approvazione per la scelta: Faith è una donna con tutte le lettere maiuscole; se non fossi pazzo di Erin...
–Non ti conviene finire la frase, Chris- sibilò Franz a denti stretti.
Robert intervenne per evitare una lite: l'amico aveva un inquietante sguardo omicida.
–Apprezzamenti su Faith a parte... per prima cosa, dà il benservito a quella Ginny.
–Gladys.
–Siamo lì- sbuffò Harry, agitando una mano ad indicare che non era un particolare importante. –Secondo: tampina Faith, magari esibendo una convincente espressione da cane bastonato. Deve vedere che sei davvero pentito. Terzo: portale - comprale, se non l'hai già fatto- un regalo enorme, sei stato un cafone a non portarlo alla festa.
–Pentimento. Persecuzione. Regalo. Ricevuto- ripetè Franz, annuendo.
–Non mollare, Husky. Lei ti farà vedere i sorci verdi, ma tu non demordere, solo perseverando espugnerai la fortezza- asserì Robert.
–Sempre che tu sia seriamente interessato- mormorò Harry al solo scopo di motivare ulteriormente l'amico, che, infatti, si irrigidì e rispose –Certo che lo sono! Farò capitolare Faith, costi quel che costi!

Dr. Irving, M.D.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora