28. Finalmente libero!

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➳𝕽𝖆𝖖𝖚𝖊𝖑
Iniziamo ad attaccarci a vicenda, senza darci tregua.
Io ho deciso di posare Excalibur nel fodero per ora, e attaccare con la magia. Lei lancia incantesimi solo non verbali, ed è veramente tosta.
Salverò Jace, anche se dovessi morire. Desidero solo che lui sia libero. Non merita tutto questo. Riesco a schiantarla contro il muro, e lei ordina a Jace di attaccarmi, di conseguenza lui evoca degli Inferi.
Cavolo pipistrello, non mi aiuti!
Poso la bacchetta e sfodero Excalibur, prima di mulinare la lama facendo fuori ogni Infero di magia nera. La luce dorata della spada sconfigge l'oscurità dell'Inferno. Blocco ogni movimento di Jace con una magia non verbale, e lui tenta subito di liberarsi, invano.
Isabel mi lancia una magia, e vengo schiantata contro il muro, che si crepa leggermente. Cado a terra con un tonfo, però mi rialzo subito reggendomi al muro.
Lascio la mia spada a terra, andando verso Isabel, e lei mi schianta nuovamente. Mi rialzo, e provo ad avvicinarmi di nuovo. Non so per quanto si ripete, ma lei inizia ad innervosirsi.
Secondo lei sono nella disperazione, cercando di non mollare.
Si sbaglia di grosso.
Se non posso usare il combattimento corpo a corpo con Excalibur, e se lei mi è superiore in magia...
So che è stressante catapultare contro il muro l'avversario disarmato in continuazione.
Dai, crolla mentalmente. Ti aspetto al varco.
-    Attaccami! Perché ti avvicini senza fare niente?! – urla continuando a lanciarmi contro il muro. – Cosa stai facendo? Perché? Non capisco! Sei una sciocca! -
Mi rialzo con le gambe che tremano.
Mi servono solo pochi minuti.
Devo resistere.
La guardo mentre mi avvicino di nuovo senza risponderle, sento gli occhi senza sentimenti di Jace su di me.
Devo solo distrarla un altro po'.
Vengo sbattuta nuovamente contro il muro, e sento un dolore lancinante in tutto il corpo. Tossisco cadendo a terra.
Rialzati.
Mi devo rialzare.
Per Jace.
Mi sollevo, e lo sento arrivare.
Amo i gatti.
Smoke appare dietro di me senza farsi vedere, porta dei coltelli da lancio legati al dorso.
Grazie Kevin.
Ho guidato il gatto dal corvino, per tutto il tempo. Dopo aver saputo della maledizione di Jace, di nascosto ho fatto una copia del bracciale, infatti lo porto alla mano destra.
L'ho evocato mentre Isabel mi sbatteva ripetutamente contro il muro, facendo suonare debolmente il campanellino da dietro la schiena.
Non è stata sufficientemente attenta.
Non ho potuto smaterializzare i coltelli, lei mi avrebbe sentita prima e tutto sarebbe andato all'aria.
E' una frazione di secondo, prendo i coltelli e li lancio tutti insieme verso di lei.
Lei crea uno scudo, ma avevo rafforzato le lame con la magia prima di lanciarli. Lei crede che lo scudo reggerà, invece la sua protezione si rompe, e i coltelli cadono a terra.
E' un gioco d'azzardo, chi è più veloce vince.
Io allungo la mano dove tengo nuovamente la bacchetta.
Sorrido.
Sono stata più veloce di lei.
-    Scacco matto. Imperio –
Isabel non fa in tempo, viene colpita dall'incantesimo. Smoke fluttua verso Jace, gli si struscia contro la mano immobile prima di sparire, entrando nel suo campanello.
Isabel mi guarda allibita e stupita, gli occhi pieni di rabbia, ma anche disperazione per aver perso contro di me.
-    Cosa desidera? – dice controvoglia.
-    Libera Jace dal marchio del demone e dal tuo incantesimo, ma soprattutto, liberalo dalla maledizione. – Lascio cadere a terra la bacchetta.
Sono esausta.
Lei mi obbedisce e si avvicina a Jace, poi posa una mano sul suo petto. Controllo, il marchio è sparito. Dopodiché, contro la sua volontà, gli restituisce i sentimenti sussurrando qualcosa che non capisco. Poi, lo tocca dietro al collo. Vedo un altro marchio che scompare, quello della maledizione.
Jace è finalmente libero.
Guardo Isabel, ormai in lacrime. Goccioline d'acqua le attraversano le guance rosee, copiose e piene di dolore.
Mi avvicino a lei e senza dire niente, le stringo un nervo dietro il collo, facendola a terra priva di sensi.
Libero Jace dall'incantesimo che lo blocca e lo afferro per farlo sedere a terra. Anche lui è privo di sensi.
Mi siedo vicino a lui e guardo la mia bacchetta, Excalibur e i coltelli di Kevin abbandonati a terra.
Socchiudo gli occhi, mi fa male tutto, ma dovevo farle pensare che non avevo più intenzione di combattere, così non si sarebbe aspettata l'attacco con i coltelli.
Sento qualcosa muoversi vicino a me, e guardo di lato con la coda dell'occhio.
Jace ha aperto gli occhi, e non sono più quelli di prima. Si controlla il petto stupito, poi si tocca dietro il collo.
Sorrido mentre sento una lacrima attraversare la guancia.
Ce l'ho fatta.
Il mio pipistrello è tornato da me.

The queen burned by the flame of loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora