53. Ti amo

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Deneb
Sono a Hogwarts e sto passeggiando verso la Sala Grande. Ormai è ora di pranzo e voglio vedere Iris dopo aver fatto un altro turno massacrante alla Testa di Porco. Perché Kevin e Jace stanno venendo verso me a passo svelto?
-Deneb!- mio fratello si ferma accanto a me. -Arrivi da Hogsmeade?-
-Da dove vuoi che arrivi?-
Kevin è preoccupato quanto lui, il che è grave. Che è successo? Ancora Will con qualche scherzo?
-Deneb, hai visto Raquel e il professor Piton?-
Loro due? Perché mai?
-Certo che no, insomma, perché avrei dovuto?-
Si guardano con aria sconfitta mentre io rimango li come un ebete e mi faccio alla fine dire cosa sta accadendo. I due sono spariti da stamattina a colazione e non si riesce a rintracciarli, il che non è proprio da papà.
-Avete già guardato ovunque?-
-Stanno provando a cercare dentro il castello... Kevin, non abbiamo controllato la parte sud-ovest della scuola.-
-Al campo da Quidditch? Possiamo provare...-
E cosa posso fare se non seguirli? Con questa neve sarà meglio cercare in tre in giardino, ha iniziato a nevicare forte e non ci si vede molto. Decidiamo di prendere direzioni diverse, così da avere un ampio raggio di ricerca. Dobbiamo trovarli e alla svelta!
Sento Jace lanciare un urlo, ha trovato Raquel. Corro subito verso la direzione in cui è andato dopo esserci divisi e la neve non è più così candida. Mio fratello è chinato sulla sua ragazza, trema e il sangue colora il manto sotto lei. Riconosco le ferite che ha, solo papà conosce l'incantesimo che le infligge e quello che le cura. Che sia stato...?
-Raquel, non lasciarmi, Raquel...-
-Andrà tutto bene...- sussurra con le poche forze che le rimangono, è da stamattina che sta al freddo e con quelle ferite, ed è ancora viva? La forza della ragazza è grande, ma respira piano, e solleva una mano per carezzargli la guancia. Raquel sorride debolmente e Jace sembra crollare ancora di più. -Vedrai... andrà tutto...- tossisce, e del sangue sporca la maglia di Jace.
-Hey, no, devi resistere... - sussurra mio fratello disperato, carezzandole i capelli intrisi di sangue. -Ti prego, io senza di te non posso vivere okay, non- -
-Jace... - dice lei di rimando, socchiudendo gli occhi -Ti amo. -
-Anc- -
Fa un leggero sospiro prima di chinare la testa, gli occhi prima tempestosi come sempre ora sono immobili.
No.
No, no, non può essere non...no.
Un urlo.
Jace si è chinato su di lei e un urlo inumano sta uscendo dalle sue labbra.
-Almeno... Almeno lasciami finire! Ti amo anche io... Ti amo... Ti amo mia Geltrude-
Provo ad allontanarlo da lei, però mi respinge in continuazione dicendo di non toccarla. Dopo svariati minuti riesco ad allontanarlo.
Stringo Jace in un abbraccio, mentre continua a singhiozzare. Sento un fruscio, Kevin è arrivato guidato dalle grida e si avvicina a lei, con il viso spigoloso impassibile, ma gli occhi sono distrutti. Non l'avevo mai visto così. Cade in ginocchio e inizia a sussultare mentre la stringe in un abbraccio. La sta stringendo con dolcezza, mentre alcune sue lacrime cadono sul viso cereo della ragazza. Io mi sento...vuoto. Non riesco, non posso crederci.
Lei è morta, morta lentamente soffrendo e al freddo.
-Raquel... No, non è vero, no... ti prego, è uno scherzo? Idiota, svegliati- dice con voce tremante, ormai la maschera del ragazzo è andata in mille pezzi.
Mi avvicino a lui e riesco a farlo alzare con un braccio mentre faccio finta di non vedere le lacrime che gli stanno bagnando le guance. Devo pensare a portarli dentro al sicuro, non so cosa ci sia qui fuori e non voglio nemmeno saperlo.
Manderò William, James o verrò io stesso tra poco sorellina. Li proteggerò io, te lo prometto.

Kevin
Non voglio crederci, non voglio pensare, non voglio fare più niente.
La mia sorellina mi ha lasciato da solo in questo schifo di mondo.
Mi sento vuoto, senza anima. Non ho mai sentito tanto dolore al petto. Non riesco quasi a respirare.
Torniamo ad Hogwarts, Will, James ed Iris ci aspettano all'ingresso. Inizia a nevicare appena Deneb dice della morte di Raquel. Iris urla prima di singhiozzare, Will rimane immobile come congelato, e James inizia a piangere senza dare segni di vita, sembra una statua. Appena il gallese abbraccia Jace, anche lui inizia a piangere. Deneb si avvicina ad Iris per cercare di calmarla, ed io cado a terra seduto. James si inginocchia di fronte a me e mi abbraccia con leggerezza.
Alzo lo sguardo sul cielo, mentre faccio una smorfia per le lacrime che solcano il mio viso.
Perché, Dio, ci hai fatto questo? Cosa abbiamo sbagliato per meritare il tuo castigo?
Cosa ha fatto mia sorella?
Dio, restituiscimela.
Entriamo dentro tranne Deneb e Will, che decidono di tornare indietro di corsa. Per di più, non ci sono notizie del prof Piton. Jace sembra inumano.
Ci mettiamo in sala grande mentre James cerca di aiutare sia me che Jace. Iris poggia delle tazze di tè sul tavolo senza smettere di piangere.
Le porte si spalancano ed entrano dentro Will e Deneb, entrambi agitati.
- Che succede? – riesce a dire Iris.
- Non c'è. – sussurra Deneb disperato. – Non c'è più. –
- Di cosa... -
- Il corpo di Raqui non c'era. –



La neve candida è scarlatta sotto di te, però la tua bellezza è molto più evidente, mia cara. Sei un angelo ferito, ed io devo curarti, mia creatura. Devo darti una casa dove riposare.
Mi avvicino a te e mi inginocchio, il lago di fronte a noi brilla, adesso ghiacciato. Il sole sta tramontando, ma tu hai già oltrepassato la porta. Prendo un fazzoletto e ti pulisco il viso, non merita di essere sporcato. Stai tranquilla, ci penserò io a renderti la più bella di tutte.
Ho scelto te.
Recupererò nelle tue stanze la tua amata spada, così non sarai sola. Tu, mio angelo, devi difendere ciò che sei.
Ti prendo delicatamente tra le mie braccia, non importa se il mio cappotto sarà sporco del tuo sangue. Ne sono onorato, bellissima guerriera.
Congelerò la tua bellezza per renderla eterna, te lo devo.
Per questa volta farò come voglio io, non eseguirò i suoi ordini. Non l'ho consultato su ciò che voglio fare di te. Non ho ancora deciso, ma potresti essere un'occasione per provare la procedura che ho ideato. Potresti essere la mia cavia, ma stai tranquilla, mia cara, non rovinerò la tua bellezza ultraterrena, non potrei mai.
Allontaniamoci da qui, non è un bel posto per te. Ti porto al caldo, perché il tuo corpicino gracile ma forte è freddo come la neve. Spero tu non abbia sofferto troppo, ma sono sicuro che sei stata di animo nobile fino alla fine, regina delle lame.
Vieni con me, fidati di me, andrà tutto bene.
Sarai maledetta, ma nessuno te ne darà una colpa. Io non di certo. Nessuno ti toccherà mai più, te lo prometto.
La tua bellezza ora appartiene a me, ne sono onorato, per favore non giudicarmi, dobbiamo ancora conoscerci bene davanti ad una tazza di tè caldo.
Oh, scordavo, non sei più in questo mondo.
Ma non importa, suvvia.
I tuoi occhi mentre ti torturava non hanno mai smesso di essere tempestosi, peccato che ora sono chiusi. Vorrei vederli di nuovo, sai? Non hai urlato molto, ti sei abituata subito al dolore. Non dirmi, ti avevano già fatto soffrire così tanto, mia cara? Le tue urla avevano anche rabbia. Amo anche questo di te, guerriera. Eri bella in vita, tempestosa e forte come i tuoi occhi, mentre adesso trasmetti tranquillità. Credimi, ancora adesso sei meravigliosa.
Usciamo insieme dalle barriere della scuola, passerò più tardi per prendere la tua compagna. Vuoi che dica qualcosa al tuo ragazzo?
Tipo che adesso tu appartieni a me, la tua bellezza può essere eterna solo con me.
Cos'è l'amore?
Mia cara, ormai non sono più tuoi problemi, non farti queste domande! Rilassati, adesso arriviamo a casa.
Resteremo sempre insieme.
Tranquillo, mio angelo, non mi stancherò mai di te e della tua bellezza.

The queen burned by the flame of loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora