39. Bentornato fratellone

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➳ℐ𝓇𝒾𝓈
Il sole è alto nel cielo nonostante sia fine Novembre, tutti quanti siamo sulle rive del lago nero. E' veramente bello qui ad Hogwarts, quasi mi sono dimenticata della mia vecchia vita. Mi sto impegnando a studiare e a darmi da fare, e poi vicino a me ho così tanti amici. Sono seduta vicino a Raquel sotto il salice, Will sta giocando non so con quale animale marino che è uscito dal lago, sembra una lontra. Jace sta dialogando con James, Kevin è poco lontano da noi a leggere un libro di pozioni. Mi alzo e mi allontano dal salice per guardare il sole, e sorrido posando una mano davanti agli occhi. Mi sento felice e finalmente libera. Sento uno due occhi su di me, e distolgo lo sguardo dal sole. Jace mi sta fissando, come fa spesso, ed io sussulto leggermente. Anche io sento un'attrazione verso di lui, ma non verso il ragazzo in sé. E' strano, non riesco a capirmi, però mi arrabbio sempre verso me stessa. Jace è fidanzato con Raquel, allora... Chi è? Raquel si alza e mi sorride.
- Iris, Kevin ha rifiutato, ti va di fare un duello? –
Io spalanco gli occhi, tutti si sono zittiti. Io abbasso lo sguardo, ma poi annuisco. Lei sorride di più e mi ringrazia.
Will per la prima volta da quando l'ho conosciuto, non sorride. Kevin ha alzato lo sguardo curioso, ed io indietreggio per darle la distanza di sicurezza. Smaterializzo in mano una spada che mi ha prestato la mia amica, è veramente utile la magia. Guardo Excalibur brillare nella sua mano, e in quel momento capisco che è nettamente superiore a me.
James si mette al centro e allunga le braccia per fermarci. Ci guarda entrambe.
- A patto che non esageriate. Promettetelo, non prendete il vostro carattere da guerriere. –
Io e Raquel promettiamo, così lui sorride e si allontana. Io mi metto in guardia, Raquel anche. Non capisco perché questa uscita.
Lei scatta verso di me, ed io quasi non la vedo.
Sì, è molto più forte di me.
Però non mi arrenderò facilmente. Inizio a parare ogni suo fendente, io e lei alziamo la sabbia al nostro passaggio. Un venticello fresco fa oscillare i miei capelli raccolti nella coda. Sento gli sguardi stupiti di tutti su entrambe.
Ma soprattutto, sento quello di Jace.
Perché guarda me? Io in confronto a Raquel sono niente, lei è bellissima mentre combatte, io sembrerò una mezza calzetta.
Faccio una piroetta per prendere forza, e abbatto la spada contro Excalibur. La ragazza para senza problemi, poi è uno scambio infinito di colpi. Mi sento così bene, entrambe stiamo danzando con le nostre lame per capire chi delle due è più forte. Io e lei siamo sempre state buone amiche.
Ma anche buone avversarie.
Io faccio una ruota ad una mano mentre impugno meglio la spada, mi piace molto danzare mentre combatto. Raquel mi sorride, Will batte le mani e James anche affascinato.
Jace continua a fissarmi.
Non riesco a capire-
Sento la terra sotto i piedi mancare, poi cado a terra con un urlo. Raquel mi sta puntando contro Excalibur.
Mi sono distratta per un secondo, e lei ne ha approfittato, ma i suoi occhi non sono soddisfatti.
Mi chiede scusa e poi va verso Jace, mentre la sua bellissima lama dorata svanisce. Spalanco gli occhi appena la vedo sussultare.
No, non può essere.
Sta piangendo.
- Perché? Perché hai fissato Iris per tutto il tempo? –
Inizio a sentire un nodo in gola, e mi metto seduta. Will e James sono pietrificati, ma i loro occhi... Sanno qualcosa?
Jace è senza parole, e sembra anche lui confuso. Cerca di sfiorarla, ma lei si allontana.
- Non mi toccare, per favore. –
- Raquel, io- -
Non riesce a finire, che la ragazza si volta e corre via. Vedo Kevin seguirla di corsa, Will e James si avvicinano a Jace, lo sguardo del ragazzo è distrutto.
Mi dispiace per Raquel, probabilmente è confusa e ferita dal suo comportamento, e mi ha anche chiesto scusa per un combattimento di cui sono onorata.
Eppure è tutta colpa mia.
Il cielo inizia ad annuvolarsi.
Il sole tra poco scomparirà.
L'Iris è un fiore che annuncia l'arrivo delle buone cose.
Ma anche di quelle brutte.

➳𝒮𝑒𝒷𝒶𝓈𝓉𝒾𝒶𝓃
Mi chiama ancora.
Lo sento, sta usando il marchio e ha paura, la più logica delle loro emozioni.
Appaio di fianco a lui, è nel laboratorio di pozioni di suo padre, anche se ormai è preside di Hogwarts.
Sembra pensieroso, gli occhi neri distanti, una ruga sulla fronte.
-Sebastian devo fare una cosa e ho bisogno di te.-
-Chi dobbiamo uccidere?-
-Al massimo far risorgere.-
A quelle parole capisco cosa intende. Quando ho stretto il patto con lui, ho notato avesse un'anima incompleta, ma non è stato il maggiore stupore: un frammento di un'altra anima sì è attaccato alla sua, probabilmente quella del suo non gemello.
-Dobbiamo risolvere questa cosa, Raquel oggi ci è rimasta male e anche io.-
-Perchè continuava a guardare una certa signorina?-
-Non c'è da ridere.- mi guarda male -Sento qualcosa per lei, ma non sono io.-
Lo vedo andare verso uno scaffale e prendere un pesante libro nero.
-Fai tutto quello che ti dirò.-
-Yes, my Lord.-

Apro gli occhi, come è possibile?
Dovrei essere morto.
Dovrei essere con Jace.
Prendo un respiro, i polmoni si riempiono d'aria e un soffitto a volte buio fa la sua apparizione davanti a me. È lo studio di pozioni di papà. Mi metto a sedere, quasi non mi ricordo come si fa, e vedo seduto davanti a me Jace, accanto a lui quello che riconosco come Sebastian, il demone che ha permesso a mio fratello di vivere. Ma... perché lo vedo?
-Bentornato fratellone.-
Mi guardo, ho un corpo. Il demone mette davanti a me uno specchio, i capelli biondi davanti agli occhi azzurri di un ragazzo mi fanno capire. Ho davvero un corpo.
-Sono...sono io?-
La mia voce non la riconosco, non l'ho mai sentita. Si alza e solo ora vedo il suo braccio, anzi, non lo vedo. Tiene un asciugamano contro la spalla, pieno di sangue.
-Cosa... cos'hai fatto?-
-Ti ho dato un corpo. Finisco di bendarmi e ti presento agli altri.-
Ha usato il suo braccio per me? Sebastian mi affianca con un sorriso miellifluo.
-Venga con me Deneb.- mi porge la mano -Le presento la sua nuova famiglia.-

The queen burned by the flame of loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora