37. Il fiore della fede e della speranza

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➳ℐ𝓇𝒾𝓈
La luna brilla nel cielo, mentre io suono la viola di mio padre. Il suo suono mi è sempre piaciuto, dolce e gentile, mi carezza l'anima. L'Iris, lo conoscete? Questo elegante fiore simboleggia la fede e la speranza, ma anche il desiderio di trasmettere un messaggio dove si danno buone o cattive notizie. I miei genitori mi hanno chiamata così, i miei occhi hanno lo stesso colore dei petali. Muovo l'archetto sulle corde, spero che mio padre questa sera sia più calmo delle altre volte. Appena sono tornata mi ha chiesto dove sono stata, ed io non ho risposto. E' stato un errore.
E' una bella serata, però non mi sento bene. Sono spezzata, la mia vita non ha né un obbiettivo né un senso. Non credo di resistere ancora a questa forza pressante dalla mattina alla sera, gli incubi che mi fanno dormire male e la paura perenne verso mio padre. Mi blocco nel suonare, sento dei rumori ed io so riconoscere due presenze che si avvicinano. Mi volto, affacciati alla finestra vedo Raquel e Kevin. Spalanco gli occhi e abbasso il violino, la ragazza mi tende la mano e ha il cappuccio sulla testa.
- Iris! Vieni, sbrigati. Ti portiamo via. –
Io non realizzo, per questo il corvino sbuffa.
- Pronto? Quanto tempo ci vuoi far aspettare? –
Sento un senso di sollievo dentro, nel profondo del cuore. Metto la viola nella custodia e mi avvicino ad entrambi dopo aver indossato un cappotto nero, come i miei capelli. Loro mi fanno spazio ed io salto sul davanzale.
Raquel mi sorride prima di prendermi per mano. Poi non sono più sul mio tetto, ma davanti ad un portone enorme. Socchiudo le labbra per lo stupore, Kevin apre la porta. Una sala enorme, con quattro tavoli e quattro stemmi: uno rosso con un leone, uno verde con un serpente, uno blu con un corvo e infine l'ultimo giallo con un tasso. Mi guardo intorno, poi mi nascondo dietro Raquel e Kevin. Infondo ci sono tre ragazzi e una donna abbastanza anziana. Raquel mi prende per mano per rassicurarmi, Kevin mi scompiglia i capelli giocosamente.
- Oh, siete tornatiiiiii! – dice un ragazzo con gli occhi blu come i miei, che si avvicina di corsa. Lo guardo da dietro Raquel, sono leggermente più bassa di lei.
- Will! – dice un ragazzo con i capelli bianchi, avvicinandosi. Lo guardo curiosa, non è un aspetto comune quello che ha, mi guarda con gli occhi argentei. Poi mi sorride gentile, ed io sento il cuore scaldarsi – saluta la nuova arrivata. Ciao, sei Iris vero? Io sono James. Hai un bellissimo nome. –
Quello che James ha chiamato Will ridacchia e mi saluta con la mano.
- Ciao Iris, bel nome veramente. Mi regali un iris? – dice lui divertito. James gli tira un pugnetto in testa ridendo.
- G-grazie – sussurro uscendo un po' dal mio nascondiglio.
- Piacere, io sono Jace – dice un ragazzo molto alto e sorridente, che posa una mano sulla testa di Raquel prima di baciarla. Spalanco gli occhi e soffoco un urlo.
E' IL FIDANZATO DI RAQUEL CAVOLO!!! MA SCHERZIAMO???
- Smettetela di fare i piccioncini – borbotta Kevin prendendomi e trascinandomi verso la donna.
- Ma cognatino! – dice Jace ridendo.
- CAVOLETTI LA SHIP STA DIVENTANDO LEGGE! E il fratello malvagio della regina vuole opporsi al matrimonio!!!  – dice Will con voce drammatica.
Kevin mi spinge verso la signora, ed io mi stringo nel cappotto. Lei mi fissa con occhi seri, ed io vorrei sparire.
- È lei, Kevin caro? –
- Sì, nonnina dei miei stivali. – dice lui passandosi una mano nei capelli. – smistala. –
Io lo guardo confusa, poi la donna borbotta posandomi una mano dietro la schiena.
- Kevin, non le hai spiegato proprio niente? È babbana? –
- Sì, però io e Raquel le abbiamo già parlato di magia, anche se poco. –
- Va bene- oh che maleducata che sono. Sono Minerva Mcgranitt, piacere Iris. – la prof Mcgranitt inizia a spiegarmi bene le regole e il fatto che devo finire in una delle quattro casate. Mi siedo sullo sgabello e chiedo curiosa.
- Come sono stati smistati gli altri? – dico guardando Jace, Will, Raquel e James poco lontano, per lasciare spazio allo smistamento. C'è solo Kevin vicino a me per non farmi sentire a disagio.
- Io e Jace siamo Serpeverde. Quei tre Grifondoro. – dice il corvino guardandomi mentre la prof mi posa il cappello parlante in testa. Soffoco un urlo di stupore appena inizia a parlare.
- Oooooh, vediamo vediamo un po'! Che animo nobile, che forza d'animo nonostante la timidezza...! Dimmi, tra due amici, chi salveresti dei due? –
Io rimango un attimo in silenzio, Kevin mi guarda curioso. Poi decido.
- Cercherei di salvarli entrambi, anche se dovessi morire. –
C'è un attimo di silenzio, adesso anche gli altri mi stanno ascoltando. Raquel sembra stupita, Will mi alza il pollice all'insù e James mi sorride ancora. Jace invece sembra incuriosito.
- Ho preso la mia decisione. – il cappello fa una pausa prima di urlare. – Grifondoro! –
Vedo Raquel correre verso di me per abbracciarmi, Will anche sfreccia per saltarmi addosso e James batte le mani ridendo.
Io sorrido felice.
Non sarò più sola.

➳𝔍𝔞𝔪𝔢𝔰
La prof Mcgranitt sembra entusiasta della nuova Griondoro, e anche io sono contento di avere una nuova compagna. La prof affida a me il compito di farle vedere la scuola, lei dovrà studiare autonomamente un programma che racchiude sinteticamente gli argomenti più importanti. Raquel e Jace si dirigono nella loro camera, Will e Kevin vanno a dormire. Io rimango con Iris, e la guido verso l'aula di pozioni. Lei si guarda intorno curiosa, sembra imbarazzata per la mia presenza, forse perché sono un ragazzo. Sorrido per metterla a suo agio.
- Conosci bene Raquel e Kevin? –
Lei posa lo sguardo su di me e annuisce. I suoi occhi hanno veramente lo stesso colore dell'Iris.
- Diciamo di sì. Abbiamo recuperato i ricordi, e ho passato tanti bei momenti con loro. Tu, James? – mi chiede curiosa.
Guardo davanti a me mettendo le mani nelle tasche.
- Raquel la conosco da cinque anni, Kevin da quasi un mese, però abbiamo legato. Sono entrambi molto speciali. – le mostro bene l'aula di pozioni, lei osserva affascinata. Poi andiamo verso la sala comune, e le spiego come entrare e la parola d'ordine. La signora Grassa ci fa passare dopo avermi salutato.
- Non ti preoccupare per le lezioni, questa prima settimana devi studiare autonomamente, e se ti serve una mano non esitare a chiedere. – dico sorridendo, lei mi ringrazia e poi inizia ad esplorare la sala comune. Io la guardo divertito, la ragazza sfiora i tasti del piano. Solo adesso mi accorgo della custodia che porta su una spalla. Mi avvicino stupito.
- Suoni la viola? –
Lei spalanca gli occhi e mi guarda per poi annuire.
Io sorrido di più e carezzo il piano che suona sempre il mio migliore amico.
- Suono il violino. Era di mio padre- -
- Anche il mio! – dice lei interrompendomi, ed io rido appena inizia a scusarsi per l'interruzione.
È proprio buffa.
- Vieni, ti mostro la tua stanza. –
Lei mi segue ed io apro la camera che le ha assegnato la prof Mcgranitt. Lei mi ringrazia e fa per entrare, ma prima mi guarda negli occhi e sorride debolmente.
- Grazie, James. Volevo... Anche ringraziare gli altri. Senza di voi non sarei mai fuggita.  –
- Di niente. – dico mentre il mio sguardo si addolcisce. Vedo molto bene la tristezza nel suo sguardo nonostante il sorriso.
È simile a me.
Le auguro la buonanotte prima di entrare in camera mia. Will sta dormendo sul mio letto, con un libro sul viso. Io sorrido e lo tolgo, ma spalanco gli occhi appena vedo che ha qualcosa in mano.
Sta stringendo la nostra foto in Galles.
Sorrido e poso il libro, poi lo copro con una coperta.
Questa notte ci sarà uno scambio di letti.

The queen burned by the flame of loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora