1. Benvenuti ad Hogwarts.

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➳𝒥𝒶𝒸𝑒
Hogwarts.
La Scuola di Magia e Stregoneria situata in Scozia ha ripreso il suo autentico splendore e ripristinato il suo glorioso nome.
Sono passati ventidue anni dalla Seconda Guerra Magica e il castello è stato ricostruito, imponente col suo stile gotico e arroccato sopra la scogliera di fronte al Lago Nero, ancora abitato da maridi e innumerevoli altre creature. La Foresta Proibita ha poi subito il maggior cambiamento, infatti alcune aree erano state predisposte per l'insegnamento.
Dopo la Guerra c'era stato un periodo altrettanto buio per la scuola: i seguaci di Lord Voldemort uscivano sempre più allo scoperto, così come le molte proteste sull'accoglimento della figlia del Signore Oscuro tra quelle mura.
Ma quella, come dicono i babbani, è storia.
È il primo settembre e gli studenti attendono con ansia l'inizio delle lezioni mentre io passeggio verso il Lago che accoglie chissà quali oscuri segreti di Salazar Serpeverde.
Perché sono qui invece che in classe?
Perché questo luogo è la mia casa.
Sono nato e cresciuto tra l'aula di Pozioni e lo studio del Preside, giocando nelle serre di Erbologia e studiando nell'ufficio di mia nonna, la professoressa di trasfigurazione Minerva Mcgranitt.
Poi è nata mia sorella, Eileen Minerva. Abbiamo sei anni di differenza, ma siamo molto legati, nonostante io sia Serpeverde e lei patteggi per i Grifondoro. La chiamo "la pecora rossa e dorata di famiglia" e, puntualmente, la vedo correre da nostro padre quale brava cocca mentre lui la difende lottando contro il suo orgoglio da serpe.
Mio padre ora è preside, ma questo non vuol dire sia diventato imparziale.
Severus Piton sarebbe sempre stato di parte. Anche mia madre era Serpeverde, la professoressa Clayre Wilson Piton, tuttavia non usa mai il suo cognome da sposata. Da parte di mia madre ho un cugino, si chiama William e proviene dal Galles ed è un tale testardo oltre che casanova! Vuole a tutti i costi trovarmi qualche amicizia, ma non sono mai stato un tipo loquace. Anzi. Avevo preso da mio padre come aspetto, a parte il naso per fortuna, e il carattere non è tanto diverso.
Fortunatamente al Lago Nero nessuno mi avrebbe disturbato, a parte il mio cugino belloccio che, non so per quel strano motivo, aveva bisogno di parlarmi. Odio essere all'oscuro di qualcosa. Chiudo gli occhi per un po', c'è una leggera brezza che fa prendere una pausa dal sole cocente. Non vedo l'ora arrivi l'autunno con le sue pioggie. Faccio qualche passo verso l'unico albero che cresce vicino alla riva quando vedo una ragazza dal vestito rosso, che risalta col suo colore. Ha i capelli lisci e castani, che coprono un poco il volto con la frangetta, ma non gli occhi grigi intenti a perdersi in un libro. È davvero carina, anche se sembra abbastanza sulle sue.
Provare non costa nulla, no?
Faccio qualche passo verso lei chiedendo alla spavalderia di mia madre di prendere il posto della mia timidezza.

The queen burned by the flame of loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora