9. Per favore, vieni con me

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➳𝒥𝒶𝒸𝑒
Non ho più seguito lezioni quella mattina e nemmeno nel pomeriggio mi sono fatto vedere.
Pensavo ci sarei riuscito, invece...
Prendo un bel respiro e mi alzo dal letto, dove ero rimasto tutto il tempo. È inutile io stia qui a rimuginare a cosa potevo fare o no. Faccio appena in tempo ad aprire la porta della stanza che mia madre mi abbraccia, preoccupata e di sicuro con i sensi di colpa. Ormai la supero in altezza e la guardo dritta negli occhi quando si separa da me.
-Sto bene- lo dico prima che lei possa chiedere -ma preferirei evitare Cura delle Creature Magiche per un po'.-
-Non ci sono problemi. Dai, vieni-
Nessuno riuscirebbe a dirle di no con la sua voce dolce e quel sorriso da bambina. Nemmeno papà ci riesce da anni.
-E poi devi dirmi che hai trovato una dama per il ballo.-
-Mamma...-
-Sai quanto ci tengo! Dimmi, la ragazza con cui studi è...-
-Raquel Servantez. No, non penso accetterebbe mai- e spero di aver chiuso il discorso imbarazzante.
Saliamo le scale che portano al pian terreno, dove gli studenti stanno radunandosi dopo la cena in Sala Grande e noto una Grifondoro correre verso me. Raquel. Vedo gli occhi azzurri di mia madre guardarla per un po' prima di sorriderle gentilmente.
-Buonasera signorina Servantez.-
-Buonasera professoressa Wilson- sussurra col fiatone per poi guardare me -come stai, idiota dei miei stivali? Ti cerchiamo dalla fine delle lezioni.-
Davvero? Era...era preoccupata per me? Apro la bocca per dirle che sto bene, ma non esce alcun suono. Evviva la timidezza interiore e i sensi di colpa che stanno venendo a galla!
-Sta benone, non ha smesso un secondo di lamentarsi- serpe! -Buona serata ragazzi-
Se ne va senza aggiungere altro, con un sorriso che ben conosco. Sospiro e mi volto verso Raquel, ha una ciocca di capelli davanti al viso, ma non sembra importargliene. Gliela scosto con gentilezza, mettendola dietro l'orecchio, mentre lei arrossisce un poco.
-Andiamo al Lago Nero. C'è più calma.-
Annuisce, gli occhi grigi che non mi perdono di vista mentre camminiamo nel grande giardino, verso la nostra meta. Fa ancora caldo per essere il classico autunno inglese, ma stasera è meglio così.
Ci sediamo sulla sponda, sotto le fronde colorate del salice dove abbiamo inciso i nostri nomi e ballato insieme. Forse è stata una delle serate più belle che avessi mai passato. Rimaniamo un po' in silenzio, solo il rumore dell'acqua che bacia instancabilmente la sabbia nonostante questa la allontani sempre.
-Cosa è successo oggi?-
Non mi volto, sento il suo sguardo su di me e questo basta. Continuo a fissare oltre lo specchio d'acqua, verso la foresta.
-Mia madre viene dalla strada. È orfana e ci è rimasta fino a vent'anni, quando la professoressa Mcgranitt l'ha trovata.- non dice nulla e questo mi sprona a continuare -È sempre riuscita a fare magie straordinarie, ma non si è ancora capito il motivo. Le creature considerate pure la respingono con violenza. Con me succede la stessa cosa.-
-E' stata dura per lei.-
Mi volto, non era una domanda. Vedo la sua espressione, una smorfia sul volto. Lei sa cosa significa trovarsi da soli al mondo, senza più nulla. Le prendo la mano senza pensarci, il cuore a mille e lei che si gira di scatto, sorpresa.
-Mi spiace averti fatta preoccupare.-
-In realtà è stato un bene. Will continuava a parlare del ballo e di tutte le ragazze che l'hanno invitato.-
La vedo sorridere divertita, ma anche triste.
-A te è arrivato qualche invito?-
A-aspetta, cosa? Cosa me ne frega? Cioè, ovvio che le è arrivato, oppure ci andrà con James o con Will!
-In realtà no.- alza le spalle -non sono così carina come le altre ragazze, ma va bene così-
-Permettimi di dissentire e di essere il primo a invitarti. Per favore, vieni con me.-
Fuori sembro calmo, dentro me sta scoppiando una guerra tra cuore e cervello! Davvero l'ho detto? Davvero?
-Molto volentieri pipistrello Junior-
Ride, una risata divertita e sincera, forse dettata anche dalla mia espressione alquanto ...beh, meglio non saperlo! E non voglio smetta mai di ridere ed essere così bella questa sera.

➳𝕽𝖆𝖖𝖚𝖊𝖑
Sono veramente stupita dalle parole di Jace. Seriamente mi ha invitata al ballo? Non ci credo. E poi perché ho detto sì? E' stata una risposta naturale. Ciò che volevo veramente. Lo guardo negli occhi divertita, per poi alzarmi.
- Ti va di venire nella sala comune Grifondoro? – gli sorrido di nuovo, porgendogli la mano. Lui la afferra e si mette in piedi, di fronte a me. I nostri visi si sfiorano, e spalanco gli occhi per lo stupore e per la vicinanza. Sento le guance andare in fiamme, senza smettere di fissare i suoi occhi neri, così belli e ipnotici. Ci allontaniamo poco dopo, avviandomi con lui verso Hogwarts. Jace è già entrato altre volte in sala comune Grifondoro, la prof Mcgranitt lo permette. Stessa cosa, solo io, Will e Jem possiamo entrare nella sala comune Serpeverde per stare con Jace. Entriamo attraverso il quadro della signora Grassa, Will sta suonando il piano e James lo sta accompagnando con il violino. Sorrido e mi avvicino, abbracciando Will da dietro. Seguo con lo sguardo le sue mani muoversi sui tasti, adoro come suona. Sento Jace sedersi sulla poltrona, ascoltando la musica. Jem ha gli occhi chiusi e coperti dal ciuffo bianco come la neve, e muove le dita sulle corde. Finiscono poco dopo, ed io e Jace applaudiamo. Io mi allontano da Will, e mi siedo sul bracciolo della poltrona dove è seduto l'unico serpeverde presente.
- Siete stati molto bravi! – dice Jace sorridendo.
- Jace! Stai bene? – dice James avvicinandosi, preoccupato. Ha posato il violino sul tavolino, e si siede sul divano rosso.
- cefnder fy nghalon! – urla Will felice -ti abbiamo cercato per tutto il giorno!!! –
- Sto bene, grazie mille – osservo gli occhi del pipistrello junior, sembra contento della nostra preoccupazione. Lui è stato più solitario di me forse, ed è diventato molto più solare da quando sta con noi.
Mi alzo, e guardo tutti e tre.
- Vado a letto. Domani c'è il ballo-
- Quindi vai con qualcuno! – urla Will stupito, alzandosi in piedi e fissandomi con gli occhi blu – CHI E'? –
Guardo Jace un po' irrigidito. Cosa dico ora? Noto Jem ridacchiare, ed io cerco le parole.
- Ehm... E... -
- DI CHE CASATA E'? –
- Serpeverde –
- LO CONOSCO? – continua Will con il suo interrogatorio
- Si –
- DI CHE COLORE HA I CAPELLI? –
- Mori, tendenti al nero –
Vedo Jace che sprofonda nella poltrona, e soffoco una risata.
- DI CHE... COLORE HA GLI OCCHI INVECE? –
- Neri. –
Guardo Will fissare Jace, poi me. Fa avanti e indietro con lo sguardo una quindicina di volte.
- JACE!!!!!!!! JACE PITON. HAI OSATO INVITARLA TU? –
Rimango immobile, cercando di non ridere. Jace dice incerto:
- S-sì... -
Sento un urlo, e Will sale sul tavolo, sfiorando il violino di James. Alza le mani al cielo ridendo
- LO SAPEVO, LO SAPEVOOOOOOOO!! –
- Will, abbassa la voce! – dice Jem mentre salva giusto in tempo il suo amato violino.
Sospiro e mi volto, salendo le scale e dirigendomi in camera mia. Sento Will urlare nuovamente, mentre Jace e James cercano di zittirlo.
Entro in camera e indosso la camicia da notte -perché questa sera fa proprio caldo- pensando alla proposta del pipistrello junior. Wow, vado veramente al ballo con qualcuno. Ma soprattutto, vado a ballo con Jace.
Sorrido soddisfatta e mi siedo sul letto, sto per spegnere la luce ma...
Maledizione, non c'è la mia bottiglietta d'acqua.
Dovete sapere che spesso la notte faccio incubi, e per tranquillizzarmi bevo un po' d'acqua. Mi alzo, devo andare a chiederla a quei tre.
Esco fuori e scendo le scale, Will sta ancora sclerando, ma meno di prima.
Jace si accorge di me, e inizia a fissarmi con gli occhi spalancati, come incantato. Fissa soprattutto la mia camicia da notte, e fa un fischio.
- Bellissima grifondoro, hai già qualche pretendente? –
Lo fisso, tra lo stupito e il torvo. Will l'ha rimbambito?
- Ma che ti sei bevuto mentre stavo via? – dico posando le mani suoi fianchi.
- Hey, ero serio! – dice subito, senza scollare lo sguardo da me. E' veramente serio – sono sobrio, sto solo pensando alla ragazza che ho davanti. –
Rimango stupita, non so cosa dire. E' il solito idiota.
Sento Will e James soffocare una risata.
- Razza di pipistrello adulatore – dico non trovando le parole adatte.
- Forse – mi sorride malizioso
- Sono l'unico single? – dice Jem ridendo.
- Amico, anche io sono single – dice il pazzoide gallese dando delle pacche sulla schiena di James.
- Ehm – dico per attirare attenzione – qualcuno ha una bottiglietta d'acqua? –
- Io – Jace smaterializza tra le mani una bottiglia per poi allungarla verso di me. Mi avvicino con calma per prenderla. Lui continua a fissarmi, poi ridacchia.
- Sei uno schianto, bambola – dice incantato, gli occhi nei miei.
Arrossisco, è inevitabile.
- J, la smetti? – dico sospirando. Vedo Will con la coda dell'occhio che alza il pollice a Jace.
Sorrido, e socchiudo gli occhi.
- Grazie mille, serpe – mi avvicino a lui e gli do un bacio sulla guancia. Cinque secondi, poi mi allontano salendo le scale – buonanotte a tutti! – appena svolto l'angolo, sento Will urlare un "Grande amico, è fatta!"
Io mi affaccio ridendo:
- WILLIAM JADE, TI SENTO! –
Silenzio. Poi:
- Ma cosa ho detto? Io ti ho solo dato la buonanotte! – lo sento ghignare, ma scuoto la testa ed entro nella mia stanza. Arrossisco nuovamente mentre entro sotto le coperte del letto.
Solo io ho sentito quello che ha pensato Jace:
"Ditemi che non sto sognando... Non mi lavo più la guancia!"
Sorrido e guardo la bottiglietta sul comodino, prima di addormentarmi con lui nella mia testa.

The queen burned by the flame of loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora