58. Per ciò che hai fatto

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Severus
Sono dove tutto è iniziato, Hogwarts. Sto seguendo i suoi passi lungo il ponte che ha segnato la sua rovina con Potter e penso sarà l'ultima volta che vedrò la mia scuola. I morsi sanguinano, stavolta non ha fermato il sangue che macchia la camicia bianca sotto il nero che ha segnato la mia vita. Deneb, Jace, Raquel, William, Kevin, Iris e James sono lì insieme a Clayre. Alzo lo sguardo su di loro e i sussulti misti a incredulità colpiscono come uno schiaffo. Ci fermiamo un po' distanti da loro, mia moglie avanza un poco, decisa, sicura. Sei sempre stata coraggiosa amore mio, ma ora è solo incoscienza.
-Libera Severus e lascia in pace i miei ragazzi.-
-E perché dovrei limitarmi a te?- sibila con un ghigno. -Severus, vai.-
Odio il modo in cui mi comanda, ma sono troppo dolorante per resistere alla Maledizione Imperio. Avanzo sui passi incerti e mi avvicino a lei, la bacchetta puntata contro il suo cuore. Non voglio, mi ucciderei piuttosto, ma sono troppo debole ancora una volta. Lei mi sorride dolcemente, anche se nei suoi occhi leggo tristezza. Prende la mia mano e posa il legno contro il suo petto, un silenzioso invito.
-Devi farlo o lui non potrà mai morire.-
-Io non posso...-
-Guardami Severus.- l'acquamarina e l'ossidiana. -Guardami con gli stessi occhi con cui mi hai fatta innamorare.-
Sento le lacrime sulle mie guance e non faccio nulla per fermarle. Da quanto non piango? Tanto, troppo tempo. Lì, davanti a lei, come quando ci siamo conosciuti, eppure troppo vicini al baratro.
-Avada kedavra.-
È quasi un sussurro e gli occhi di Clayre si chiudono con un ultimo sorriso prima di vederla scivolare a terra, inerme. Codardo. Me la meritavo allora quella parola Minerva e la merito tuttora. Sono un debole che non riesce a opporsi all'uccidere la donna che ama. Sento delle grida, non so da chi provengano, guardo solo la mia Clayre sulla neve che riposa.
Sento una fitta al collo che mi costringe a inginocchiarmi a terra mentre del sangue macchia il candore sotto di me.
Poi il buio.

James
Tutti quanti abbiamo visto Clayre cadere a terra con un tonfo. Jace e Deneb hanno urlato, anche Iris, Raquel ha spalancato gli occhi portandosi una mano alla bocca. Deneb sta trattenendo Jace, che è fuori di sé. Il mio migliore amico è immobile, che fissa il sangue sotto i suoi zii. Io sento un vuoto, e gli occhi mi bruciano.
Raquel è la prima ad infiammarsi, nella mano appare Excalibur, lucente e potente. Io mi sfilo i guanti lentamente, Kevin impugna due pugnali, Iris sfodera Gioiosa senza smettere di piangere. Sui palmi di Will appare del fuoco.
Non va bene. Lo vedo troppo scosso.
-    Bene, bene, allora siamo tutti pronti. – Dietro Voldemort appaiono ombre e mangiamorte. Kevin e Raquel sussultano, in effetti loro nonno era in combutta con Voldemort.
Deneb e Jace si mettono vicino a noi, poi iniziamo tutti a correre verso le file di mangiamorte e ombre. Fanno la stessa cosa anche la loro fila, Raquel urla prima di iniziare ad abbattersi sui nemici, sembra una dea guerriera e sta facendo strage. Deneb erge degli scudi su di noi, ma allo stesso tempo uccide. Non l'avevo mai visto così arrabbiato, gli occhi sono lucidi ma allo stesso tempo spenti. Deve avere la sua vendetta per ciò che gli è successo, è più che comprensibile. Iris gli sta vicino, fedele, coprendolo da ogni attacco e roteando Gioiosa, sta ballando con lei nella neve ed è veramente un bello spettacolo tra quel sangue. Kevin sta coprendo la sorella scattando da una parte all'altra, roteando i coltelli con destrezza e leggiadria, anche lui sembra molto arrabbiato per ciò che hanno fatto a Raquel. Io ghiaccio un gruppo di mangiamorte, poi con uno schiocco di dita lo rompo, e a terra si forma una pozza di sangue.
Poi un urlo.
Mi volto di scatto, riconosco subito la voce. Will sta indietro, e sta dentro una colonna di fuoco, che si alza fino in cielo.
Una tempesta di fuoco.
I mangiamorte e le ombre vicino a lui vengono disintegrati, ma anche lui si sta consumando. Ha rilasciato troppo il suo potere, vedendo i suoi zii a terra nella neve avrà peggiorato il suo stato d'animo, sicuramente avrà avuto un dejà vu, avrà visto i suoi genitori...
No.
Lui no.
Non posso vivere senza il mio migliore amico.
-    WILL! – urlo con tutto il fiato che ho prima di iniziare a correre verso di lui. Sento Raquel urlare il mio nome, ma non ho intenzione di tornare indietro.
Non senza di lui.
Se serve, mi disintegro io al suo posto.
Entro nella colonna di fuoco, il mio corpo inizia a scaldarsi troppo, e non va bene. Io sono il ghiaccio, e il fuoco vince sempre su di me.
Barcollando mi avvicino a Will, che ha la testa fra le mani mentre urla. Lo abbraccio, non mi importa di quello che mi può succedere. Il suo corpo è bollente, e non migliora la mia situazione, però lo stringo più forte, cadiamo seduti sulla neve.
-    W-Will... - sussurro – Fermati. Non... Farlo. –
-    Jem... - singhiozza stringendomi, il suo viso sulla mia spalla. -Ho visto mamma e papà... -
-    Lo so, ma ci sono io ora. Però devi fermarti... - riesco a dire allo stremo.
Se non si ferma ora...
Improvvisamente non sento più caldo, siamo seduti sulla neve e sento di nuovo il fresco. Sorrido a Will, lui è tornato tranquillo ed è quello che mi interessa di più.
-    Mannaggia a te, adesso però devi raffreddarmi, okay? Scusami, non... - non riesco a finire, mi gira la testa. Will urla il mio nome, e l'ultima cosa che vedo sono i suoi occhi blu.

Raquel
Per fortuna Will si è fermato grazie a Jem, e adesso lo sta ricoprendo di neve per raffreddarlo. Per fortuna stanno comunque bene entrambi.
Continuo a brandire Excalibur, Kevin sta lanciando i coltelli che gli ho regalato, sembra trovarci bene. Non avevo mai visto Deneb così furioso, menomale che c'è Iris a coprirgli le spalle e viceversa. Sono proprio carini insieme, sono fiera di me stessa!
Adesso mi sento di nuovo viva.
Finisco con un colpo l'ennesimo mangiamorte, e mi accuccio per un secondo per pulire la lama nella neve dal sangue. Jace sta poco più avanti, anche lui sta dando tutto sé stesso. Inizio a correre, devo avvicinarmi a Voldemort, che si trova dietro le sue file. Mangiamorte e ombre mi accerchiano, cavolo, mi sono allontanata troppo dal gruppo.
Vorrà dire che ci penserò da sola.
Roteo la lama parando tre colpi insieme, poi li finisco. Sento un dolore lancinante al fianco, un'ombra mi ha conficcato un coltello. Lo afferro e lo estraggo, ma non urlo.
Non ho più paura.
Brandisco Excalibur, ma un'ombra mi afferra. La ferita al fianco si apre di più, e sento uno strappo. Soffoco un urlo e provo a liberarmi, poi cado a terra di botto. Alzo un po' lo sguardo, Jace sta davanti a me, una mano protesa in avanti.
-    Non osate toccarla. – sussurra minaccioso, e degli inferi escono dal terreno. Fanno fuori tutti quelli che mi hanno circondata mentre lui mi cura la ferita. Sorrido debolmente e lo ringrazio.
-    Pipistrello, hey, dobbiamo un po' calmarci. –
-    Mamma e papà... - sussurra lui di rimando, ed io gli carezzo la guancia dopo esserci alzati.
-    Lo so. Ma ora dobbiamo avere la mente lucida. –
-    Deneb sta facendo casino. – dice lui mentre ci avviamo di nuovo verso il campo di battaglia, correndo il più veloce possibile.
-    Iris lo sta coprendo, starà bene. Anche se la vedo ferita. –
-    Si, ha dei graffi e si è slogata la caviglia. –
-    Vado ad aiutarla. Tu copri Kevin per favore – dico prima di allontanarmi da lui, correndo in soccorso ad Iris. Sembra in difficoltà, zoppica e si è persa di vista Deneb, che è più avanti a fare fuori mangiamorte. La raggiungo giusto in tempo, mi paro davanti a lei e uccido tutti i nemici intorno a lei.
-    Raqui! – dice lei stupita, ed io mi avvicino per curarle le ferite e la slogatura.
-    Stai bene? -
-    Neb, sta avanti, devo raggiungerlo... - inizia subito a correre verso di lui, ed io la seguo. Jace e Kevin stanno poco lontano, ma sembrano stare bene. Mi guardo un attimo indietro, infondo ci stanno Will e Jem che si sono ripresi.
Ora o mai più.
Io ed Iris abbattiamo mangiamorte, sono quasi finiti grazie al cielo. Ci riuniamo tutti davanti a Voldemort appena finiamo la strage, Will e James sono arrivati.
-    Non è possibile! – urla lui indietreggiando, ed io faccio svanire Excalibur. Tutti noi riponiamo le armi e prendiamo le nostre bacchette. Voldemort prova ad attaccarci, ma lo scudo di Deneb è insorpassabile. Ci mettiamo tutti intorno a lui e puntiamo le bacchette.
-    Per ciò che hai fatto ai nostri genitori. – dicono Jace e Deneb all'unisono.
-    Per ciò che hai fatto a mia sorella. – esordisce mio fratello.
-    Per ciò che hai fatto ai miei genitori. – dice Will.
-    Per ciò che hai fatto ai miei amici. – dice James.
-    Per ciò che hai fatto ai componenti della scuola per sicari. – dice Iris. Sì, in effetti anche lui c'entrava con ciò che è successo.
Io sono l'ultima.
-    Per il dolore che hai causato a tutti noi. –
E' un attimo.
Non hai scampo.
Tutti insieme urliamo all'unisono.
-    Avada Kedavra! –
Luci verdi fuoriescono dalle bacchette, e tutte si abbattono su Voldemort.
Abbiamo vinto.


Sento l'odore che mi è tanto caro avvolgermi. Non ho più Horcrux. Non ho più pedine. Come ho potuto farmi sconfiggere da dei ragazzini? Guardo un'ultima volta i loro volti, Deneb è il più disgustato di tutti. Sorrido ancora.
-Ho portato a termine ciò che non sei stato in grado di fare.-
Guardo verso Clayre e Severus. Si, li ho uccisi. Stesi vicini nella neve, morti per mano mia. Questo è ciò che succede a chi osa sfidarmi.
Chiudo gli occhi.
Ora tocca a me.

The queen burned by the flame of loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora