4. Ghiaccio e Assenzio.

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➳Ɯιℓℓ
Ho pregato molto durante la corsa. Chiedevo al Signore, o a qualsiasi Dio esistente, di salvarci dalla furia del pipistrello malefico. E mi hanno ascoltato! Un puro miracolo ragazzi, credetemi. Lo spaventoso prof ha ascoltato le nostre scuse, e non mi ha dato nessuna punizione. Una volta mi ha mandato ad aiutare la prof Mcgranitt, perché gli avevo fatto esplodere mezza aula di Pozioni: Ero una sorta di servo ambulante, e voi non potete immaginare quanti tè mi ha fatto preparare in un'ora.
Mi siedo vicino a Jace, poggiando la guancia sulla mano. Soffoco uno sbadiglio mentre vengono elencati tutti gli argomenti che verranno trattati. Mi vengono i brividi, tutte pozioni che non mi riusciranno mai. Mi sono bruciato le preghiere per la furia del prof.
Adesso le mie preghiere non saranno più ascoltate per la riuscita delle pozioni. Mi toccherà sperare in un miracolo. In tutti questi anni ho sempre avuto un sei tirato, grazie all'aiuto di Jem e Raquel, che al contrario mio sono entrambi molto bravi. Soprattutto Raquel. Sono seduti al tavolo più lontano, dato che sono arrivati prima. I minuti passano lentamente, ma quando caspita finisce tutto questo?
- William Jade –
Cavolo ragazzi, mi sta chiamando qualcuno? Speriamo una bella ragazza. Oh no, no, no, non è una ragazza.
E' un pipistrello a chiamarmi. Non ci credo, qualcuno mi spari. Secondo voi ho sprecato proprio tutte le preghiere?
Ci risiamo. Prepariamoci per la mia disfatta. Le mie ultime parole? Odio pozioni.
- Ehm... Sì professor Piton? – dico indeciso, cerco di sorridere come faccio sempre.
Il prof mi fissa e chiede:
- Cosa ottengo se unisco asfodelo e artemisia? –
Oh cacchio.
Ma scherziamo?
CHI HA MAI SENTITO QUEI NOMI? CHE ROBA È?
Per me è arabo, non ho capito una mazza di quello che ha detto. Faccio scena muta? No, William Jade è un bel ragazzone grifone che si butta a capofitto in tutto.
Fisso gli occhi impassibili di Raquel e quelli di Jem preoccupati, sperando che sappia la risposta.
Peccato che non la so proprio.
Dopo un po' di silenzio, decido.
- Assenzio? –
Ma cosa ho detto?
Lo dico con poca fermezza, però prego nella mia mente.
Eddai, l'assenzio è una pianta no?
Ditemi che è giusta.
Aspetta, aspetta.
Con quella pianta ci fanno un alcolico, che si chiama proprio assenzio.
Adesso mi prenderanno tutti per ubriacone. Sono un cavolo di genio!
- Asfodelo e artemisia, per tua informazione signor Jade, creano una pozione che si chiama Distillato di Morte Vivente ed è programma dell'anno scolastico. Spero che una pergamena di quaranta centimetri minimo saprà mettervelo in testa! –
Suona la campanella, mentre realizzo che la mia preghiera, questa volta, non è stata ascoltata.

 Spero che una pergamena di quaranta centimetri minimo saprà mettervelo in testa! – Suona la campanella, mentre realizzo che la mia preghiera, questa volta, non è stata ascoltata

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➳𝔍𝔞𝔪𝔢𝔰
Ascolto Will lamentarsi per ciò che è successo oggi a pozioni, mentre appende una ghirlanda intorno al tronco del salice.
Cerco di non ridere, anche se sono molto divertito. Non si capisce se è arrabbiato con sé stesso o con il prof Piton, e fa il suo solito comportamento da attore professionista di commedie. In senso buono, ovviamente.
Oggi è il compleanno di Raquel, così abbiamo deciso di farle una sorpresa. Sono anche cinque anni che noi tre ci conosciamo e mi vengono in mente molti bei ricordi.
Will ha detto che verrà ad aiutarci anche suo cugino, Jace Piton! Sono curioso di vedere che tipo è.
- Jem, mi aiuti con la palla da discoteca? – dice il mio migliore amico mentre sale su una scala.
Una scala? Ma dove l'ha presa?
Oh no. Scala insieme a Will fa caduta.
Corro subito vicino a lui, e faccio in tempo in tempo, perché Will si era sbilanciato un po' troppo. Afferro la scala e riesco a salvarlo. Gli sorrido e dico divertito:
- Stai attento. Ormai questa cosa di pozioni è passata. Quando faremo il distillato di morte vivente ti verrà bene, vedrai. –
Lui ricambia il mio sorriso, mentre appende la sua amata palla da discoteca. Lo osservo dalla base della scala, ha i capelli neri, con le punte rossicce davanti agli occhi blu, un po' ricci, ma solo leggermente. Il suo corpo è robusto e alto, ma soprattutto ha un fisico scultoreo. Il viso è spigoloso, ma il suo sorriso divertito toglie quella freddezza che si potrebbe intendere dal viso, al contrario di Raquel. Le ragazze ci vanno matte per la sua tartaruga, infatti lui è il Grifondoro più gettonato. Mi è sempre piaciuto il suo aspetto così particolare.
Anche io non ho un aspetto comune, anche se sono completamente il suo opposto. Non ho nessun fisico scultoreo e nemmeno una tartaruga, figuriamoci.
Ho i capelli bianchi e gli occhi grigio chiaro, tendenti sul bianco, però Raquel li chiama "argentei". Il mio corpo è esile, leggermente più basso di Will. Non mi piace per niente, anche se molti, compreso Will, dicono che sono figo.
- Hai ragione, Jem. – mi dice scendendo dalla scala.
Mi chiedo da dove gli sia uscita la parola "assenzio". Sapevo che è un alcolico, forse gli è venuta in mente la pianta.
- Jem, sistemeresti la ghirlanda? –
Annuisco e faccio subito quello che mi ha chiesto, però... Uno dei due guanti bianchi che porto si impiglia nella corteccia dell'albero e si sfila.
La pianta si ghiaccia completamente, sembra una scultura, come quelle che fanno a Londra nel periodo di Natale, e brilla come se fosse un diamante.
Rimango immobile, mi sento soffocare, mi manca il respiro, la vista si appanna per le lacrime che minacciano di cadere. Mi sento male. Mi vengono in mente momenti orribili, il dolore, le mie urla, la voglia di morire per far finire tutto quel dolore, un dolore immenso.
La mia maledizione.
La mano di Will mi infila il guanto di nuovo, stando attento a non toccarmi, sennò diventa un ghiacciolo, come quel povero salice.
- E' tutto okay Jem. Non preoccuparti, ci penso io. –
Lo guardo avvicinarsi all'albero e dalla sua mano nasce una fiamma. Posa il palmo sulla parte ghiacciata, e con grande abilità, dosa il calore togliendo solo lo strato di ghiaccio.
L'albero è di nuovo vivo, ed io l'avevo ucciso.
È Will a rimediare ai miei errori, e qualche volta sono io a farlo.
- Scusami, grazie Will – dico ancora un po' scosso.
- Non fa niente – guardo Will sorridere, e ricambio con dolcezza.
È bello avere degli amici.
Sento il nome di Will, così mi volto. Un ragazzo sta venendo verso di noi, ed io sento la mia timidezza arrivare. Will urla:
- Hey Jace! Ben arrivato! -

The queen burned by the flame of loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora