5. Profumi amabili

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Il primo giorno di college, come lo chiamavano i ragazzi americani, non gli piacque molto. Lui fino ad allora, non era mai andato a scuola. Aveva studiato alla tana, solo le cose essenziali. Aveva imparato a contare, a scrivere e a leggere, un po' di geografia per orientarsi e basta. Il resto lo viveva, letteralmente.
Solitamente erano in soggiorno lui, i suoi fratelli e alcuni amici e parenti e sua nonna Dana faceva loro da insegnante. Certe volte si scambiava con Ruana, ma neanche lei aveva molte conoscenze in ambito scolastico.
A volte, alla sera, si faceva raccontare qualche aneddoto del passato dal padre alfa e anche Caleb si sedeva, di fianco a loro, ad ascoltare ammirato. Da quel che aveva capito, neanche l'omega aveva studiato granché, ma non se ne stupiva. Aveva preso da lui e suo padre Caleb era troppo ribelle per potersi sedere tranquillamente a leggere e scrivere. Tempo due minuti e si sarebbe stufato andando a prendere un paio di coltelli per allenarsi nel corpo a corpo. Poco ma sicuro.

Quando entrarono nella sala, la prima cosa che notò furono i tanti, i troppi ragazzi ammassati sulla scalinata. Saranno stati più di centocinquanta e, già dalla porta, si sentiva soffocare.
La cosa si fece interessante quando più della metà si girarono a guardarlo. Perfetto, tre quarti erano pure alfa.
Adwin ridacchiò al suo fianco e gli tirò una gomitata nel fianco che lo fece zittire, almeno per poco.
La lezione non passò in fretta. Tutt'altro. Aveva sempre i nervi a fior di pelle. Le gambe si muovevano impazienti, sudava freddo e teneva le mani in due pugni nel tentativo di sopprimere la voglia di alzarsi e andarsene da quella gabbia. Si sentiva in carenza di ossigeno. Più respirava e più i polmoni gli facevano male. Era orribile.
Adwin al contrario, sembrava a suo agio. Chiacchierava con i compagni di corso che aveva affianco tranquillamente come se niente lo preoccupasse.
A fine lezione, finalmente, poterono alzarsi e Adwin lo guardò con un cipiglio sul viso. <<Stai bene?>>
<<A meraviglia! Prendimi tu il pranzo. Ti aspetto fuori>>
<<In giardino? Ma c'è la men->> lo guardò male.
<<Sì, in giardino>>

Uscì il più velocemente possibile dall'aula e alla prima porta andò in giardino. Stese le braccia lungo i fianchi e prese un respiro profondo. Fu come respirare per la prima volta. Una sensazione meravigliosa. Andò affianco ad un albero e lentamente si tolse i vestiti lasciandoli a terra. Non gli interessava che qualcuno avrebbe potuto vederlo nudo. Doveva correre o sarebbe impazzito.
Quando tutto il tessuto superfluo fu a terra, chiuse gli occhi e lentamente iniziò a trasformarsi. L'odore del terriccio umido divenne più intenso e le orecchie captarono le voci dei ragazzi nella mensa.
Le ossa gli dolsero per pochi minuti, fino alla fine della trasformazione.
Prese ossigeno a pieni polmoni. I colori della natura non gli erano mai paesi così intensi. Da lupo si sentiva parte di essa. A contatto con piante e animali, come se loro potessero sentire lui e Tyson loro.

Prese a correre all'interno del bosco. Doveva sgranchirsi le zampe da troppo tempo inutilizzate.
La terra era tiepida sotto gli arti lo invogliava a correre. Lo fece, il più veloce che poté. L'aria fresca gli accarezzava il pelo corvino. Gli occhi smeraldo scrutavano l'area circostante che cambiava di secondo in secondo. Gli alberi, gli insetti. Tutto ciò che lo circondava lo faceva stare bene. Si fermò di colpo. Gli fecero male le gambe dall'improvviso blocco. Pino e mandorle. Due odori ben distinguibili. Amava quei profumi, non ne sapeva il motivo, ma erano diventati i suoi preferiti. Prese a correre alla ricerca di essi. Ancora e ancora. Gli doleva o gli arti, ma non era intenzionato a fermarsi.
Andava verso ovest. Più si affannava e più gli odori erano forti, quasi sotto il suo naso. Poteva quasi gustarseli, assaporarli. Poteva sentirli sulla pelle, immaginare come sarebbero stati su di lui. Immaginava il suo odore di gelsomino misto a quei due più potenti, più forti. Chiuse gli occhi e fu guidato solo dall'olfatto, finché gli odori sparirono e al contrario, una voce fece capolino nel suo campo uditivo. <<Tyson?>> Si girò e Adwin lo guardava confuso con Shadow poco distante. <<Dove diavolo hai messo i vestiti!>> Mentalmente alzò gli occhi al cielo e senza dire nulla camminò fino all'albero. Non guardò nulla. Si ritrasformò. Alzò le braccia in aria sgranchendosi le ossa. Allungò la schiena e girò il collo un paio di volte. Si piegò sulle caviglie e si vestì con tutta calma per poi girarsi verso i due beta. <<Allora? Perché mi guardate in quel modo?>> Il fratello lo guardò con divertimento misto al disgusto. <<Ma non hai un minimo di pudore!>>

<<Prima o poi devo farvi incontrare i miei due migliori amici>> sospirò Shadow.
<<Prima o poi dovete dirmi cosa succede ad Adwin>> entrambi si girarono verso di lui con un sopracciglio inarcato <<se possibile più prima che poi, grazie>>
Addy storse il naso. Odiava quando suo fratello faceva così tante domande e non poteva rispondere. Ma l'aveva promesso. Non sapeva come mai, ma doveva mantenere quel piccolo segreto.
<<Io e Dow possiamo stare assieme>> disse tranquillamente <<non è questo il problema. Semplicemente non andiamo a letto come due fottuti animali al primo sguardo!>> I due lo guardarono offesi <<ok, ho capito. Così è molto fraintendibile. Dicevo, io e Shadow possiamo stare assieme e possiamo legarci, solo, abbiamo una relazione normale, quasi umana fino al morso. Niente odori improvvisi, niente eccitazione momentanea e niente occhi gialli a vanvera. Anche questo detto così è brutto! Dunque, il concetto è, che non->> Tyson lo bloccò. <<Sei logorroico. Ma sai benissimo che della tua vita sessuale non mi interessa assolutamente nulla. Volevo sapere una sola cosa: perché non vi siete buttati addosso? E tu la risposta non me l'hai data e so che non intendi farlo. Non ti giudico, non è colpa tua, ma non posso fare a meno di rimanerci male infondo. Noi ci dicevamo tutto>>
Adwin lo guardò sorridendo tristemente. Lo so...

E niente, Adwin non vuole dirci nulla, probabilmente non si fida!
No, ok, scherzo.
Concentratevi su altro! Io evaporo!

La tana del lupo -l'accademia chiamata collegio-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora