38. Parole e fatti

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Fu solo un piccolo, piccolissimo sbaglio a farli scoprire.
Un beta mise male un piede a terra e cascò in avanti colpendo un altro beta che a sua volta colpì un alfa e, con un domino, fecero cadere in beta giù per l'altura.
Questo minuscolo errore, fece scattare le guardie del confine che lanciarono l'attacco e, in pochi millesimi di secondi, si ritrovarono accerchiati dagli Aragoniti.

Owen sospirò guardando il cielo chiedendosi come fosse possibile avere così tanta sfiga in una sola persona. I nemici non chiesero neanche chi fossero. Iniziarono a pugnalare e a muoversi in modalità di guerra e la premura di Owen fu mettere al riparo Tyson. Corse con l'omega in braccio, per qualche centinaia di metri, lo mise sotto una sporgenza di rocce e lo nascose con alcune fronde.

L'altro nel frattempo, non aveva mosso un muscolo, troppo spaventato per agire. Non aveva mai visto un combattimento e Owen preferiva che la cosa rimanesse così. Tyson doveva rimanere innocente, bianco e candido. Non doveva macchiarsi di sangue o lui non se ne sarebbe mai perdonato. Gli sorrise un'ultima volta prima di coprirlo del tutto.

Balzò poi di corsa tornando dai suoi compagni. Quando fu loro davanti vide già troppi morti a terra. Ne riconobbe alcuni, erano suoi amici.
Ringhiò e mostrò i suoi occhi rossi. Non era venuto con l'intento di combattere, ma se per salvare Tyson avrebbe dovuto farlo, non avrebbe avuto timore. L'avrebbe fatto.

Due lupi dell'altro branco gli si pararono di fronte non appena ebbe smesso di fare coraggio ai compagni. Alzò un sopracciglio, erano due beta e non avranno avuto più di quindici anni. <<Perché non tornate da vostra madre e lasciate questo inutile spargimento di sangue a quelli in pelino più grandi di voi?>> Gli ringhiarono contro offesi, ma non gli risposero.

Il primo gli saltò addosso trasformandosi in un bel lupo fulvo. Il secondo fece uguale e anche Owen dovette. Si chiese perché fosse così scocciante pensare di dover battere due bambini. Non che lui avesse molti anni in più, ma fare battere dei quindicenni era da stolti e persone orribili.

Il primo gli saltò al fianco e lo evitò scostandosi di lato, il secondo, lo fece alla sua gola. "Coraggioso il poppante!"
Lo vide ringhiare "vaffanculo" gli rispose con tanto di sguardo truce. Ridacchiò per quanto poteva farlo nella sua forma lupina.
Si guardò indietro all'ennesimo guaito e vide suo fratello in pericolo con tre idioti che lo attaccavano contemporaneamente.
Ringhiò. Potevano toccare tutto, ma non la sua famiglia.

Strinse delicatamente tra i denti il collo del primo lupo e anche l'altro si bloccò di scatto. Bene, erano compagni. Avrebbe potuto usarlo a suo favore. "Non lo sto mordendo e non lo farò se..." i due erano diventati attentissimi a ciò che diceva. Owen aguzzò lo sguardo e notò, sul pelo lucido del lupo biondiccio, il simbolo del capobranco.

Sapeva che quel ragazzino era troppo giovane per esserlo, ma probabilmente era il figlio del capobranco. Ma quanto era fortunato quel giorno? "Se chiamate il capobranco e lo fate parlare con me. Ho almeno quindici morti. Non intendo spargere altro sangue del mio branco"

Il biondo annuì col muso e si ritrasformò in umano. La nudità venne immediatamente coperta da un lenzuolo che gli venne portato subito da un omega che ringraziò con un sorriso. Emise un basso ringhio e tutto intorno a lui si bloccò. <<Basta. Non sono intrusi. Fermatevi e fateli entrare con ordine. I feriti fateli guarire dalle sirvientas. Ognuno di loro. Il capo lo porto da mio padre. Hai altro da aggiungere Caron?>>

Owen non si pose neppure la domanda del perché sapesse il suo cognome. Sapeva che era inutile cercare di capire. Altro da dire invece ce l'aveva. <<Il mio compagno. L'ho lasciato sotto a delle rocce appena iniziato lo scontro. Vorrei andare a prenderlo>> il ragazzino annuì. <<Parli di Tyson immagino. Va bene, ti accompagna Hope, il mio di compagno. Io sono Scott>> Owen annuì.

<<Saprai tutto a tempo debito Owen, non disperare. Ora vai a prendere l'omega. Di notte fa freddo ed il gelo non fa bene ai bambini. Andate>> prima di farli davvero incamminare, prese per un braccio il rosso che gli lasciò un sorriso infastidito a mezza bocca. Owen non capì molto di ciò che si dissero. Era spagnolo e in sottovoce. Sapeva però che non erano malevoli. Lo sentiva a pelle.

<<Va bene>> gli disse infine. <<il mio branco lo affido a mio fratello Enea e al suo compagno. Non fare scherzi o lo saprò immediatamente>> Scott non si scompose. <<Mio il branco, mie le leggi alfa. Non agitarti. Riavrai tutti, tutti interi se farai come diremo noi. Ora vai, si sta facendo tardi e non ho molta pazienza, purtroppo, nel mio corpo>>

Owen fremette ma non rispose. Annuì soltanto per poi girarsi sentendo Hope seguirlo. Sbuffò contrariato continuando a camminare. Venne affiancato dal più piccolo. <<Tranquillo Mr. Caron. Scott abbaia ma non morde, è uguale a suo padre. Sono teneri in fondo, ma devono mantenere le loro facce da duri per il loro mestiere. Immagino sappia che non è propriamente facile, soprattutto in un branco che è perennemente sotto attacco e all'erta alle intrusioni. Quella di oggi è stata una procedura timica, non volevamo né ferire lei né il suo branco Mr. Caron>>

L'altro annuì. <<Chiamami solo Owen, Hope. Scusa l'impertinenza, ma il tuo, non è un nome femminile?>> L'altro arricciò il naso. <<Mia madre voleva una femmina e sono nato io. Mi ha chiamato Hope. Mia sorella doveva essere un maschio, si chiama Angera. Uguale mia cugina Oliver. Non ne hanno azzeccato uno, sarà un problema di famiglia>> ridacchiò e Owen lo seguì.

Arrivati alle rocce, Owen corse subito a recuperare il compagno. Lo prese in braccio portandolo all'aperto. <<Come stai amore? Tutto bene? Hai freddo? Fame? Sonno? sete?>> L'altro scosse il capo. <<Stiamo bene amore. Ci mancavi tu e basta>> si allungò e gli diede un bacio casto sulle labbra. <<Sono Tyson>> allungò una mano verso di lui che rifiutò con un abbraccio <<Hope>>

Alla sua faccia confusa, seguirono la solita spiegazione e le risate.

La tana del lupo -l'accademia chiamata collegio-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora