13. Batticuore

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Tyson annuì anche se non aveva capito ciò che l'alfa gli aveva detto.
Quasi morì sul colpo quando sentì le dita di Jack sfiorare il suo orifizio. <<Porca puttana, Jack avvisa, cazzo!>> Continuò con le sue lamentele finché l'alfa non fece un po' più di pressione senza però entrare nel suo corpo.

Owen stava guardando, prima confuso e poi eccitato. Santo cielo, non si aspettava certe iniziative da Jack, ma se piacevano a Tyson, allora piacevano anche a lui. Se poi rendevano lo scenario più sensuale di quello che già era, allora ci andava a nozze.
Sarebbe morto a guardarli. Erano uno spettacolo afrodisiaco ed erano uno più bello dell'altro. Gli occhi di Tyson erano del colore della sua classe sociale e si intonavano perfettamente coi capelli neri e la pelle bianchissima macchiata solo da dei nevi che facevano capolino sul suo corpo. Quello sicuramente più evidente era sulla sua guancia destra, in bella mostra ma che dava un'aria più incantevole. Le labbra socchiuse sospiravano imprecazioni contro Jack che, al contrario di Tyson, era più calmo, il viso concentrato. Cercava di farlo impazzire e ci stava anche riuscendo.
L'omega aveva il respiro affannato, il corpo si contorceva ad ogni movimento dell'alfa e il suo orifizio si contraeva sentendo che finalmente sarebbe stato profanato. Owen dovette sedersi ed uscire per poco dallo spazio mentale in comune.
Si ritrovò nuovamente in camera sua, Jack era sdraiato sul suo letto, gli occhi vitrei indicavano che ancora era da Tyson. Meglio così, l'omega aveva bisogno di loro e lui da stupido se n'era andato, ma doveva respirare, quella visione era troppo per lui ed il suo cuore non poteva reggere, letteralmente. Non poteva sottoporlo a quegli sforzi e non voleva far preoccupare nuovamente Jack e spaventare Tyson. L'altro alfa ormai ne era abituato, ma l'omega era nuovo e non intendeva farlo morire per lo spavento.

Si toccò il petto e sì, lentamente il cuore stava tornando ad una velocità adeguata. Sospirò e poi sorrise. Poteva tornare dai compagni.
Chiuse gli occhi e ripensò ai due, i loro fisici e i loro volti. Fu nuovamente nella stanza del più piccolo che lo guardò confuso per poi spingere il busto in avanti e spostare il volto all'indietro con un gemito.
Jack prese quel momento per guardarlo e lui gli indicò con un dito il petto, all'altezza del cuore. L'altro annuì avendo capito. <<Tyson, spostati, Owen deve sedersi>> l'altro fece per protestare ma ricevette uno schiaffo sulla coscia, molto vicino al membro. L'omega gemette di dolore e Owen li guardò impassibile. <<Tyson. Adesso!>> Spostò lo sguardo sull'altro alfa <<tranquillo, gli piace>> poi, approfondì l'occhiata sorridendo dapprima lievemente e poi più apertamente <<ma tu non hai paura che io gli faccia male>> e sì, era vero. Sapeva che Jack non si divertiva a dare dolore. Non conosceva questo suo lato dominante, ma questo non stava a significare che in cinque anni di relazione non avesse imparato nulla. <<Vuoi provare anche tu eh?!>> Non lo fece neanche commentare la frase <<sarà per la prossima volta piccolo, ora ci occupiamo di questo ragazzo disubbidiente. Vero?>> Inarcò un sopracciglio verso l'omega che annuì velocemente. Non voleva ricevere un'altra manata. Owen invece rabbrividì a quel nomignolo ingiustificato. Era lui il più grande all'interno della stanza eppure, quel soprannome gli sembrava così giusto.

Prese una sedia per godersi meglio ciò che stava per avvenire. Li guardò nuovamente e lo sguardo gli si posò su Jake. Lo sguardo rosso rubino e penetrante era puntato sull'omega che a quel richiami rispondeva con lo zaffiro.
I capelli biondi, gialli come grano maturo al sole, erano scompigliati, era ancora vestito e sapeva il perché. Non voleva cadere in tentazione e rovinare la promessa. L'odore di Tyson, si sentiva, ma essendo una specie di fantasia, era molto meno potente di ciò che probabilmente era in realtà e quindi, per loro, non era difficile rimanere inoffensivi.
Senza contare che ad entrambi sarebbe piaciuto farlo dal vivo. Toccare la sua pelle e poterci lasciare i loro segni. Macchiarlo e marchiarlo. Sarebbe stato bellissimo.
L'omega mugugnò <<ti ho detto di stare zitto!>> Jack gli aveva alzato le braccia e gli bloccava i polsi, ma il minore aveva spostato lo sguardo su di lui. <<Credo voglia me. Posso venire Jack?>> Non sapeva perché aveva chiesto il permesso, o forse sì. Quel Jack era particolarmente eccitante. <<Si amore. È la nostra preda infondo no?>> Lui annuì e basta avvicinandosi all'omega che al contatto delle loro pelli gemette. Il biondo lo aveva posizionato su un lato, di modo che potesse guardarlo. Jack gli tirò una sculacciata <<ho detto silenzio!>> A Tyson scese una lacrima, ma stava sorridendo e Owen non seppe come interpretarla. Stava male o provava piacere? <<Wen>> si girò <<me lo direbbe se gli faccio male, stai tranquillo>> credette a Jack e gli sorrise, ma con una mano asciugò comunque la goccia salata <<stai tranquillo tesoro>> Tyson sorrise apertamente, anche con gli occhi. Owen lo sentì gemere e di nuovo e vide che gli occhi erano volati all'indietro.

Si voltò verso il compagno. <<Che gli hai fatto?>> Jack gli fece segno con una mano di avvicinarsi e lui lo fece. <<Cristo>> sussurrò.
L'indice del compagno era sparito tra le carni del terzo. Era ricoperto di liquido lubrificante e vedeva le pareti contrarsi per portarlo più vicino, per rinchiuderlo dentro. <<Già, è bellissimo>> non sapeva a cosa si riferisse, ma Jack lanciò un'occhiata adorante al più piccolo e seppe che si trattava dell'omega.
Erano stupendi.
Jack lo mosse appena <<Dio, voglio morire>> sentirono sussurrare. L'orifizio si contrasse e il membro di Owen ebbe un fremito.
Jack lo mosse nuovamente tra i sospiri e le imprecazioni di Tyson. Fece uscire fino alla prima nocca per poi riportarlo di nuovo all'interno. Velocemente e con potenza. Andò avanti così per minuti interminabili, simulando un amplessi più grande.
<<Credo che il piccolo sia pronto per un altro dito. Vero?>> Lui annuì velocemente come se non aspettasse altro e anche il buco guizzò all'idea.
Jack gli prese la mano e gli fece allungare il medio. In un attimo era dentro l'omega con al suo fianco il dito dell'altro alfa.
<<Cazzo!>> Urlò quasi l'omega e Owen si chiese cosa avrebbe fatto quando avrebbe ricevuto i loro membri e non solo due dita. Sospirò anche lui alla sensazione. Le pareti erano umide e calde. Piacevoli.
Jack prese a muoversi portandolo con lui. Non ci volle molto che Tyson venne.

La tana del lupo -l'accademia chiamata collegio-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora