Prologo

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18 anni prima

<<Sarà un parto abbastanza breve, ho sentito dal dottore che aveva le contrazioni molto frequenti>> Dana parlò al figlio che era come se non la ascoltasse.
Stava camminando avanti ed indietro per il corridoio da quarantacinque minuti, il tempo appunto, da cui era stato staccato a forza da Caleb.
Erano in sala operatoria assieme, ma a causa di alcune complicazioni con il cordone ombelicale, era stato cacciato dalla sala.
Già essere alfa non gli permetteva di sottomettersi a dei comandi, ma l'alfa del branco e per di più capo dei medici in sala parto e mate del partoriente, odiava le decisioni altrui.
<<Ehi Olcan, mi hai capito?>> Al mezzo urlo strozzato della donna, l'alfa si voltò e la guardò annuendo lentamente.
<<Se ci credessi non sarei tua madre. Allora, come avete deciso di chiamarlo?>> Cercò nuovamente di fare conversazione <<Tyson>> rispose soltanto.

Pochi minuti dopo un peso gli fu sulle spalle e lasciandolo scivolare giù, si voltò per poter vedere il viso eccitato della sorella. Alzò un sopracciglio come a chiederle cosa volesse.
<<Allora, il mio nipotino? Come sta? Come si chiama? È un beta? Un alfa? Un omega? Allora? Mi rispondi?>>
Olcan portò gli occhi al cielo pregando che Caleb uscisse presto. Non li sopportava più.
<<Mio figlio non è ancora nato, non so come sta, il suo nome sarà Tyson e non so di che classe è, ovviamente>>
Ruana spostò lo sguardo verso la compagna facendo una smorfia e rispondendo un "ovviamente" che Olcan fece finta di non sentire.

Era agitato. Era il primo parto per Caleb ed era preoccupato.
Il primo, per un omega maschio, era sempre il più difficile e pericoloso, sia per la salute del partoriente che del cucciolo.
Si sedette continuando a muovere le gambe ed i piedi.
Sospirava pesantemente.
Altro che parto veloce, erano già tre ore che ora là fuori.
Anche se, effettivamente, l'unico parto di cui aveva aspettato la fine era quello di Ruana, ma aveva da poco compiuto un anno e anche volendo, non si sarebbe ricordato quanto ci aveva messo Dana.
Passarono ancora un paio d'ore e finalmente York uscì dalla sala operatoria. <<È nato. Può entrare il padre, non ci sono state altre complicazioni>> Olcan sorrise apertamente e attraversando gli auguri di amici e familiari, andò da Caleb.

Quando entrò nella stanza, vide Caleb con la faccia stanca ma sorridente e in braccio aveva il loro bambino. Si avvicinò per poi baciare dolcemente il compagno. <<Mi sei mancato da morire>> l'omega fece una faccia confusa, guardò l'orologio <<per cinque ore?>> Olcan annuì e poi rivolse l'attenzione al piccolo. Aveva le mani paffutelle strette in due piccoli pugni, il corpo appena pulito e le guance gonfie d'aria. Appena sentì la sua presenza, mosse le gambe e le braccia verso l'alto. Si rivolse al compagno <<posso?>> Caleb lo guardò sorpreso <<certo che puoi amore, è anche tuo figlio!>> Olcan sorrise e prese delicatamente il piccolo tra le braccia che sorprendentemente aprì gli occhi. L'azzurro fu accecante. L'alfa lo fece vedere al minore che sorrise contento. Un'omega. Piano piano il colore della classe sociale scemò diventando un bellissimo verde smeraldo, come il padre alfa.
<<Ehi piccolo, sono papà>> fece un bel sorriso che venne imitato da uno gengivale del neonato.
Olcan si abbassò al viso di Caleb baciandolo dolcemente. Quando si staccò, rimase a pochi centimetri dal suo viso portando anche Tyson in mezzo a loro. <<Vi amo>> Caleb gli posò una mano sul viso <<anche io.>>

10 anni prima
<<Tyson, Adwin, non correre santo cielo benedetto!>> Il maggiore si girò urlando <<sì papà, stai tranquillo>> Caleb non lo era comunque, ma sperò non combinassero dei casini.
L'omega ed il beta si trasformarono nelle loro forme animali. Tyson era di un colore nero, completamente ed irrimediabilmente colori ossidiana e il fratello, era biondo, come i suoi capelli nella forma umana.
"Andiamo prima che papà cambi idea" Adwin ridacchiò e corse facendo a gara con Tyson. Non era la prima volta che andavano al lago da soli, ma Caleb si preoccupava sempre. Erano i suoi bambini in fondo.
I due arrivarono una quindicina di minuti dopo al bacino d'acqua. Si ritrasformarono e nessuno dei due si preoccupò della nudità dell'altro. <<Ehi Tyson>> richiamò il fratello <<secondo te troveremo qui il nostro compagno? A volte mi sento così fuori luogo>> il maggiore sorrise e poi andò a stringere il fratello minore. <<Addy, hai solo sette anni, abbi pazienza e ascolta tuo fratello maggiore>> il beta alzò un sopracciglio <<hai dieci mesi più di me!>> L'omega scosse la mano come a dire che non era importante <<dunque, dicevo, ascolta tuo fratello maggiore. Non è neanche detto che tu sia un beta. Sai quante volte ci ha raccontato la sua storia papà. Del fatto che credeva di essere beta fino ai suoi quindici anni e poi, guarda caso, si è ritrovato con un utero!>> Ridacchiarono entrambi. Parevano più grandi di quel che erano, ma tutti e due erano solo dei bambini di sette e otto anni.
<<Comunque, sono sicuro che sarai un compagno fantastico tanto quanto sei un fratello meraviglioso>> si abbracciarono ancora e poi, Tyson si staccò, andò indietro e facendo una piccola corsa, si buttò nel lago.
<<Ho decisamente vinto io!>> Esclamò. Il beta scosse la testa sorridendo.

2 anni prima
<<Allora? Siete pronti?>>
Si girarono entrambi verso il padre alfa. Il giorno prima Adwin aveva compiuto il suo quindicesimo compleanno. La festa dei loro quindici anni, quella dove si capiva di che genere erano e quella dove, in una remota occasione, avrebbero potuto trovare il compagno tanto desiderato.
Tyson avrebbe dovuto farla dieci mesi prima, ma aveva voluto aspettare per poterla fare insieme a suo fratello e migliore amico.
Olcan sorrise. Gli ricordavano tanto suo marito e il fratello.
I due annuirono. <<Bene, scendete, la cerimonia la faranno i vostri zii>> con zii, intendeva i tre gemelli di ormai trent'anni.
Si presero per mano sorridendosi e, dove esser passati davanti ai due padri, scesero le scale che portavano alla sala più grande della tana.
Al centro, una boccia con dell'acqua.
Estè fece loro segno di avvicinarsi.
Prese una pergamena e recitò delle parole sottovoce. Per tutti erano solo dei bisbigli, poi, prese con le mani una piccola quantità di acqua e ne versò un po' sugli occhi chiusi di Tyson ed un po' su quelli di Adwin.
Quando gli riaprirono, il primo era stato classificato come omega ed il secondo come beta.
A quel tempo, non seppero cosa ci videro i gemelli nei loro occhi. Sentirono solo Easy commentare con un "ci sarà da divertirsi"

Spero il prologo vi abbia incuriosito. Questo è il secondo libro della trilogia. Gli aggiornamenti sono casuali, quando ho tempo, solitamente ogni giorno dopo le 23 come sanno quelli che hanno già letto il primo.

I libri sono collegati ma per dei fili davvero sottili.
Cioè, possono esserci delle situazioni che riprendono i vecchi personaggi o dei mate che sono composti da uno dei personaggi del primo libro e così via.
Non è obbligatorio leggere il primo per capire il tutto, ma io lo consiglio.
Poi, la decisione è vostra.

La tana del lupo -l'accademia chiamata collegio-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora