11. Essenze

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Cercava di non toccarsi. Il dolore era immenso e gli intorpidiva gli arti. Le gambe tremavano e il liquido proveniente dal suo orifizio non accennava a fermarsi.
Aveva sbattuto Adwin fuori dalla camera, si sentiva in colpa, ma non gli avrebbe fatto vedere quell'orribile spettacolo. Si guardò e non sapeva se eccitarsi ancora o farsi schifo.
Si era spogliato appena il fratello era uscito e ed era già venuto due volte senza neanche sfiorarsi, in una lenta agonia che non aveva nulla in comune al piacere. Il suo buco chiedeva di essere preso con forza, si contraeva e si allargava in attesa di qualcosa che non sarebbe arrivato.
Portò una mano verso il basso ma la ritirò prima che riuscisse a sfiorarsi.
Sentiva i rut dei compagni, il loro dolore, come cercassero di non aiutarsi per non fargli un torto. Si sentì in colpa.

<<Piccolo, per favore, fallo!>> Pensò di averlo immaginato. Sospirò pesantemente e sentì nuovamente la voce di Owen. <<Ti prego cucciolo, non vogliamo che stai male!>> Aggrottò le sopracciglia e gli venne in mente ciò che gli raccontò suo padre Caleb il giorno del suo quindicesimo compleanno. Si concentrò sui due compagni. <<P-posso davvero?>> Sentì Owen chiedere come fosse possibile che li avesse sentiti. Pensò di spiegarlo lui, ma ci rinunciò, era allo stremo. Neanche Jack rispose. L'alfa gli disse che sì, poteva e allora prese coraggio. Allungò una mano verso il basso, sfiorò il petto, passò ai fianchi larghi, la pelle nivea che avrebbe voluto piena dei segni dei compagni, la vita stretta e fine.
Ad un certo punto sentì del calore sul petto. <<Dio, mi sembra quasi di sentire la tua pelle!>> Sentì per la prima volta la voce di Jack ed uno spasmo gli prese il corpo. <<Cazzo, lo stai facendo!>> Be', possedeva anche la sesta caratteristica. Poco male, decisamente poco male!
La sensazione della mano di Jack, risalì il suo busto e gli sfiorò un capezzolo facendolo mugugnare.
<<Mh, dai!>> Non sapeva neanche lui cosa voleva.
L'alfa prese a scendere fino ad arrivare al suo membro che sfiorò appena facendolo venire. <<Ma come siamo sensibili!>> Se Tyson ce lo avesse avuto davanti, l'avrebbe ucciso. Ovvio che era sensibile! Era nel pieno di un fottuto calore!
<<Giuro che la prossima volta prendo le pillole!>>
Sentì un ringhio. Sempre Jack, Owen era come sparito. <<Non ci provare cucciolo!>> Voleva controbattere, ma solo per il gusto di farlo. Sapeva che non doveva prenderle e non l'avrebbe fatto.

<<Ma... Come cazzo è possibile sta cosa?>> Chiese confuso Owen. L'essenza di Jack prese a salire e scendere sul suo membro nuovamente duro e sospirò. Dio, sarebbe morto.
<<Amore, dovresti studiare di più!>> Rispose Jack e al nomignolo Tyson piagnucolò. Li voleva lì con lui. Perché diavolo aveva detto di non volerlo?
Sapeva che Owen stava per replicare e allora si intromise. <<Vi prego, non adesso>> sentì silenzio e sorrise prima di inarcare ma la schiena. Jack aveva aumentato la velocità dei suoi movimenti.
<<Cazzo!>> Si morse il labbro inferiore. <<Dio, Owen, ti prego>> l'altro non fece nulla. <<Owen, ti supplico, toccami anche tu>>
Le sentì immediatamente, calde, in contrasto con quelle dell'altro alfa, ma comunque gli portarono sollievo.
Sospirò pesantemente. Si sentiva in paradiso.
Owen gli sfiorò i capezzoli per poi torcerne uno con forza. Mugugnò.
<<Dio, ah>> l'alfa risalì con le dita fino al suo collo. Jack lo stava ancora toccando sfiorando di tanto in tanto i suoi testicoli e più in basso, il suo orifizio bisognoso e fradicio. <<Mh, ti prego...>> Non sapeva chi stava pregando né per cosa. Forse Jack, voleva he lo riempisse, almeno con le dita, o forse Owen che riprendendosi aveva preso il comando.
<<Oh amore>> uno spasmo gli attraversò il corpo facendolo sussultare <<ci occuperemo dopo del tuo bellissimo buchino. Ora ci divertiamo noi!>> non capiva se era sadico o cosa. Sentì qualcosa di soffice sfiorargli la mandibola. Non erano dita, erano delle fottutissime labbra. Owen ci passò ciò che sembrava una lingua per poi ritirarsi. Tyson si sfiorò il collo per poi ricordarsi che loro non erano realmente con lui. La pelle non era umida di saliva. Solo il suo sudore.

Le labbra del più grande risalirono il suo viso fino agli zigomi. Tyson voltò il volto ma l'alfa si allontanò. <<Eh no tesoro. Ti baceremo solo quando ti vedremo dal vivo. Quando potremo osservare tutte le tue smorfie e quando potremo toccarti per davvero.>> Sbuffò sconsolato. La sua decisione si stava facendo sempre più difficile.
Gli passò per la mente Bran e no, aveva fatto decisamente la cosa più giusta. <<Cazzo, vi supplico>> l'omega aveva deciso, odiava i calori in maniera assurda. <<Dopo io>> un ansiti per le mani di Jack, un gemito per le labbra di Owen <<dopo io devo dirvi una cosa. Dopo 'sto schifo!>>
Entrambi si allontanarono dal suo corpo e all'omega sembrò quasi di vedere le loro facce diventare rigide, i loro occhi rossi.
<<Non dirlo>> disse allora Owen.
<<Non sei uno schifo e non lo è neppure il tuo calore>> concordò l'altro.
L'omega inarcò un sopracciglio ma non ribatté. Non gli sembrava il caso.
<<E non fare quella smorfia come se non ci credessi>> giusto, non servivano loro le telecamere. Fottutissimo gene.
<<Sì, infatti, sei bellissimo. Ti vogliamo e basta. Non importa cosa pensi tu e non importa cosa pensa il resto del mondo>> oh mio padre Olcan quando verrà a sapere che ho ben due compagni e per di più alfa. Ci sarà davvero da divertirsi allora.
Scoppiò a ridere. Il dolore del calore si era un po' calmato alla semi vicinanza con i due alfa.
<<Tornate qui! Voglio sentirvi almeno per un altro po'>> i due si avvicinarono subito, come se non aspettassero altro. Li sentì avvicinarsi velocemente, come non avessero aspettato altro.
Sentì le loro essenza sdraiarsi di fianco a lui, uno a destra ed uno a sinistra. Fortuna che Adwin aveva unito i due letti per farlo stare più comodo. Non sarebbe stato semplice in un letto singolo.
<<Ma... Siete nudi!>> Li sentì ridacchiare <<non sei l'unico che sta per affrontare dei giorni difficili>> lo strinsero. Si rannicchiò contro il freddo di Jack e vennero abbracciati dal calore di Owen.

Now, LE CARATTERISTICHE DEI SOULMATE, le avevo scritte nel capitolo (credo) 19 del primo libro, ma, siccome non credo che tutti l'abbiamo letto, sono le sei sottostanti e Tyson ha ricevuto geneticamente la terza e la sesta.

1- Comunicare nella mente.
2- Provare le sensazioni e le emozioni dell'altro.
3- Udire la voce del compagno anche se è molto distante da sé stessi.
4- Scambiarsi il corpo.
5- Dare energia all'altro.
6- Sentire la presenza del mate e vederlo, anche a distanza.

La tana del lupo -l'accademia chiamata collegio-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora