Nero.
Il buio di una notte senza stelle in una campagna senza case. Un'unica palazzina circondata da poco. Nessuna voce, nessun rumore se non i loro passi soffici.
"E se non ci fosse?"
La domanda legittima, la risposta azzardata. "So che c'è."
Si fermarono al possente portone antico e "lascia fare a me" disse lei frugando nello zaino.
"Sai anche scassinare?"
Lei si strinse nelle spalle e fece una smorfia. "Si imparano tante cose in giro." E prese ad armeggiare con la serratura che cedette con un clak sordo. Lo spinsero con cautela, rivelando una corte interna in penombra per le rade luci che servivano a ritagliare i vialetti, piuttosto che illuminare la via.
"È qui?"
"È qui." Dario ricordava bene il posto in cui erano stati condotti da Carola e si intrufolò cauto all'interno.
"E sei sicuro sia una buona idea?" Lo incalzò Claudia, ma lui la zittì con un dito sulle labbra e un sibilo sottile.
Procedette in punta di piedi, guardandosi intorno, con la ragazza alle sue spalle ugualmente accorta, finché non trovò quello che stava cercando. Indicò una macchia nera sulla parete in fondo e vi si diresse. "È lì, sono sicuro." Disse e quella sensazione si fece certezza man mano che si avvicinavano e la macchia nera si rivelava come un antro aperto nella parete.
Una volta in prossimità, fu Claudia a confermare arricciando il naso. "Oh sì, è una stalla." L'odore non lasciava spazio a dubbi e sbirciarono all'interno.
Una sola luce in fondo era poco per scorgere dettagli, ma era evidente una sagoma scura sulla destra. Dario si mosse in quella direzione, ma Claudia lo trattenne con gli occhi spalancati. "E se ci sono altri animali?!" Non ci aveva pensato fino a quel momento, ma l'idea non le sembrava affatto remota.
Dario scosse la testa. "Si sarebbero già attivati" le disse e proseguì il suo cammino con la ragazza aggrappata alla maglia.
Raggiunsero la sagoma scura e Dario sorrise. "Ciao Epona" mormorò stendendo la mano per carezzare il muso del cavallo, "siamo venuti a prenderti."
"È legato" annunciò Claudia indicando una corda e precipitandosi a scioglierla. Tornò porgendosi il capo della corda, a conferma del successo dell'operazione, e glielo porse.
Dario lo prese e iniziò a muoversi piano, incoraggiando il cavallo a seguirlo. "Viaggerai con noi" disse toccandogli ancora il muso e ripetendo esortazioni continue con un filo di voce, fino a raggiungere la sicurezza del portone e la campagna all'esterno.
Solo allora si voltò per dire qualcosa a Claudia e non la trovò.
Per un attimo si sentì mancare. Nella sua mente l'aveva persa di nuovo, saltata chissà dove e chissà perché, ma poi il portone si aprì e lei fece capolino.
"Che c'è?!" Gli disse vedendo l'espressione del volto di Dario.
"Pensavo che..."
Lei sollevò qualcosa di grosso e curvo e glielo mostrò. "Avevamo dimenticato la sella!"
Ryo annuì e sorrise. Si sentì sollevato, forse un po' stupido, e l'aiutò a metterla sulla schiena di Epona.
Insieme strinsero le cinghie e si guardarono.
"Ti aiuto a salire." Disse Dario.
"Non ce n'è bisogno" gli rispose. Con agilità montò sul cavallo e gli porse una mano per aiutarlo a fare altrettanto.
"Comoda?"
"Comoda."E si misero in marcia verso l'alba e il bianco.
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Red Moon People
Science FictionRyo era con la sua ragazza Claudia quando la fine è arrivata, quando l'accecante esplosione ha riempito il cielo e cancellato tutto. Ma ora ha riaperto gli occhi in un luogo che non riconosce. Solo, senza la sua compagna e senza nessun punto di rife...