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📍 Osaka, Giappone

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{sydney.cross} Devi vestirti bene in Giappone

kathrine.scott- Dannazione, è figa

harrystyles- eh, non è poi così bello, ma va bene

lovelysyd- #hydney

fanaccount- Harry attivo su Instagram è fantastico

hater- ew

hater- sei bruttissima

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Dopo la bellissima visita a Bangkok che avevo fatto con Harry, mi sentivo felice e spensierata; giuro, mi comportavo come una scolaretta.

Volevo anche passere più tempo possibile con Harry. Sapevo che non avessimo nessuna etichetta, ma mi piaceva davvero e sentivo che provava lo stesso. Non ero nemmeno troppo triste riguardo il non avere un'etichetta, ma mi divertivo a passare tutto il tempo che mi era permesso con lui.

Parlando di permessi, quando uscivamo, dovevamo stare più che attenti.
Sembrava che ci avessero fatto delle foto a Bangkok, cosa sorprendente, visto che era tarda notte. Il management era stato un inferno, ma ne era valsa la pena mettersi nei guai: non ero mai stata così felice, prima.

Eravamo arrivati ad Osaka la sera prima e, prima di separarci, io ed Harry avevamo deciso di fare colazione insieme la mattina dopo quindi, quando quella mattina mi svegliai, fui rapida a mettermi in piedi ed a preparami. Mi stavo comportando in maniera insolita rispetto a prima con gli altri ragazzi: di solito ero abbastanza rilassata e non li lasciavo mai entrare; con Harry era completamente diverso.

Era difficile da spiegare, perché non lo avevo mai provato prima: sentivo come se potessi dirgli tutto senza imbarazzo e vergogna, dalla cosa più triste come la mia depressione dopo la morte di mia madre alle storie imbarazzanti sui ricordi delle sere da ubriaca con i miei amici. Non mi sentivo giudicata ed era una cosa rilassante e confortante.

Misi velocemente la giacca ed afferrai la chiave in più della stanza di Harry che lui mi aveva dato, poi corsi oltre la porta. La stanza di Harry era qualche piano sopra la mia, quindi raggiunsi velocemente l'ascensore e poi la sua stanza.

Quando arrivai, non mi preoccupai nemmeno di bussare, ma feci scivolare le chiavi ed entrai.

Quando mi guardai intorno, sentii subito qualcuno tirare su con il naso e corrugai le sopracciglia, confusa. Appoggiai velocemente la borsa e camminai lentamente verso il rumore.

Quando guardai la scena che avevo davanti, sentii il cuore spezzarsi ed il mio buonumore divenne una sensazione triste e confusa nel mio petto.
Harry era accovacciato alla fine del letto che si asciugava gli occhi, mentre le lacrime gli scorrevano sulle guance pallide.

Scivolai immediatamente davanti a lui e gli misi le mani sulle ginocchia che teneva attaccate al petto. Portai le mani sulle sue che gli coprivano il viso e gliele spostai, così da poterlo guardare. Quando lo feci, il cuore mi si spezzò ancora di più: aveva gli occhi lucidi e sembrava più pallido e con i capelli più in disordine del solito.
"Hey, Harry, calmati."

Cercai di tranquillizzarlo, sussurrandogli cose dolci e, fortunatamente, sembrò funzionare. Quando il pianto cessò, presi un respiro profondo e parlai.
"Cosa c'è che non va?"

Lui spostò velocemente lo sguardo dal mio e mosse anche le mani, poi puntò gli occhi lucidi sul pavimento e prese anche lui un respiro profondo. Aspettai paziente la sua risposta: tutto quello che volevo fare era farlo stare meglio, non lo avevo mai visto in quello stato e, certamente, non avrei voluto mai più vederlo così.

Quando, alla fine, rispose alla mia domanda, sentii il cuore spezzarsi ancora, se fosse possibile.
Quell'unica parola che gli lasciò le labbra mi fece sentire sensazioni che non avevo provato da tempo: tristezza, rabbia e, più di tutte, la sensazione di avere il cuore spezzato.
Quell'unica parola che disse fece svanire tutti i sentimenti di speranza e felicità verso la confusa relazione che avevo con Harry.
Il sentimento del quale avevo più paura, divenne realtà: il cuore spezzato. In una maniera così estrema, lo avevo provato solo un'altra volta ed era stato quando era morta mia madre, e quello con Harry era quasi ugualmente doloroso, ma emerse anche un altro nuovo sentimento: la stupidità.

Quanto stupida ero stata a pensare che potesse succedere qualcosa tra di noi, quando diceva cose del genere.
Sentii una lacrima cadermi sulla guancia mentre ripensavo alla parola di Harry.

"Camille."

Tolsi lentamente la mano dalle ginocchia di Harry presi un respiro profondo.
Quanto potevo essere stupida?
Una delle ragioni per le quali non volevo essere coinvolta con Harry era perché, nel profondo, sapevo che non avesse ancora superato la sua rottura con Camille, ma avevo spinto quelle sensazioni di lato; avevo pensato che, forse, potesse superarla; che, forse, potevo essere io quella che gli avrebbe fatto dimenticare dei suoi sentimenti per Camille.
Invece quanto ero stata stupida: i sentimenti non svaniscono nell'arco di una notte, quando ami qualcuno.

Amore.
L'amore era qualcosa che, ovviamente, Harry provava ancora per Camille ed era qualcosa che non sarebbe sparito in così poco tempo.
Come avevo potuto essere tanto idiota da innamorarmi di qualcuno che aveva già la testa impegnata per un'altra persona. Che stupida.

Per quanto mi ferisse e tutto quello che volessi fare fosse correre nella mia stanza a piangere, non potevo farlo ad Harry.
Per quanto sentissi il cuore spezzato, non potevo scappare in quel modo dal ragazzo che aveva portato tutta quella felicità e luce nella mia vita; nonostante, al momento, sentissi completamente l'opposto, lui mi aveva fatto sentire cose che pensavo di non poter più sentire.
Non potevo scappare dal ragazzo che amavo.

Mi alzai velocemente da davanti a lui, mi sedetti accanto a lui e lo abbracciai. Mossi le braccia attorno a lui e lo accarezzai dolcemente, mentre gli sussurravo cose confortanti. Lui si accoccolò a me e pianse sul mio collo.
Mentre lui continuava a piangere, anche io sentii delle lacrime cadermi sulle guance.

Proprio quando le cose stavano iniziando ad dare bene di nuovo.
Nel profondo, pensavo che avessimo qualcosa ma, ovviamente, in quel momento avevo capito di essere una distrazione: una distrazione dal suo cuore spezzato. Immaginai che tutto quello che avessi significato per lui fosse una scopata senza significato.
Voleva una distrazione, ma il mio cuore si era sacrificato per far sì che lui non pensasse al suo cuore spezzato e all'amore.

Mentre cercavo di fare del mio meglio per confortarlo, accarezzandogli la schiena e stringendo la presa, ebbi modo di pensare.
Io ed Harry avevamo alcune cose in comune.

Entrambi ci ubriacavamo facilmente.

Entrambi provavamo una scarica di adrenalina sul palco.

Entrambi amavano scrivere e cantare.

Entrambi amavano qualcuno che non provava lo stesso.

Instagram story di Sydney:

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