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UN MESE DOPO...

La sensazione della presenza calda di Harry mi faceva sempre spuntare un sorriso, specialmente quel giorno. La sensazione di essere svegliata da dozzine di baci sul viso, era diversa da tutte la altre.

"Sveglia, sveglia, festeggiata."

Non riuscii a trattenere l'enorme sorriso che mi spuntò al sentire la voce del mio amorevole ragazzo sopra di me. Rotolai giocosamente dall'altro lato rispetto a lui e mi nascosi sotto uno dei cuscini, poi mormorai tra le coperte. Sentii la sua adorabile risata che mi fece crescere ancora di più il sorriso, se possibile.

La nostra vita era stata così da quell'esibizione in cui ci eravamo confessati il nostro amore.
Era passato un mese da allora e non ricordavo l'ultima volta che avevo sorriso così tanto.

Ogni mattina, svegliarsi tra le sue braccia, era un sogno che diventava realtà, era come se fossimo attratti l'uno dall'altra. Avevamo passato quasi ogni secondo insieme dato che, presto, entrambi saremmo andati in tour separatamente.

Era ancora assurdo, per me, quanto la mia vita fosse cambiata in meglio in così poco tempo; c'erano stati alcuni ostacoli per strada, ma ne era valsa completamente la pena: ero in una bellissima relazione con il ragazzo dei miei sogni e la mia carriera era al suo apice.

Stavo aspettando di svegliarmi da questo bellissimo sogno, ma non era successo: era la vita reale e questo, per me, era pazzesco.

"Forza, alzati, girasole." Si lamentò Harry dietro di me, mentre io fingevo ancora di dormire. Alla fine mi girai verso di lui e lo trovai a guardarmi con un piccolo sorriso e gli occhi innamorati.

Era strano sapere che qualcuno mi amasse nel modo in cui faceva Harry: si assicurava sempre che lo sapessi e me lo diceva ogni volta che ne aveva la possibilità, era un bimbo energico e felice e lo amavo per quello.

Venni riportata alla realtà da Harry che abbassò la testa, per baciarmi gentilmente la fronte e, se fosse stato possibile, il mio sorriso sarebbe cresciuto ancora di più.

Era assolutamente il più carino.

Senza preavviso, Harry fece scivolare le braccia sotto le mie ginocchia e mi alzò dal letto, non riuscii a trattenere lo strillo che mi uscì dalle labbra ai suoi movimenti, ma il sorriso rimase al suo posto. Alzai lo sguardo su di lui e vidi che mi stava rivolgendo il suo solito sorriso furbo, poi parlò.
"D'accordo, se non vuoi alzarti, allora sicuro come l'inferno te lo farò fare io." Risi alle sue parole e lui mi mise giù sul bancone della cucina dove trovai un piatto pieno di cibo.

Mi fiondai velocemente sul cibo delizioso mentre Harry rideva di me e, quando alzai lo sguardo su di lui, lo trovai a sorridermi ampiamente con le mani dietro la schiena. Corrugai le sopracciglia e chiesi.
"Che hai dietro la schiena?"

Il sorriso di Harry crebbe, poi camminò lentamente verso di me che cercavo di sbirciare dietro la sua schiena. Alla fine, si fermò davanti a me e riuscii ad osservare il cestino carino che nascondeva.

Prima che potessi dire qualcosa, Harry raggiunse il piatto vuoto e si posizionò tra le mie gambe, poi parlò.
"Voglio che tu vada a vestirti, poi ti porterò nel luogo del tuo compleanno." Sentii le guance arrossarsi alla sua frase, ma lui me le baciò velocemente, per poi spostare le mani sulla mia vita per farmi scendere dal bancone.

Gli baciai velocemente il naso e sussurrai.
"Per favore, dimmi che non hai fatto e non mi hai preso nulla di costoso." Alzai lo sguardo per vederlo sorridermi fieramente e questa fu una risposta immediata alla mia domanda ed io piagnucolai rumorosamente.
"Harry, per favore, dimmi che non hai fatto nulla di estremo." Rise, per poi baciarmi velocemente e parlare.
"Non l'ho fatto, ora vai a vestirti prima che debba farlo io per te."

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