{9}

19 3 0
                                    

Mentre raggiungevamo la fine della stanza, rimasi in silenzio e stetti attenta a non inciampare. Sentivo il respiro di Harry sulla nuca mentre continuava a tenere la mano alla base della mia schiena. Per qualche motivo, mi rendeva nervosa e non sapevo perché. Di solito, avevo una personalità abbastanza forte quando si parlava di ragazzi ma, ogni volta che lui era intorno, buttava giù quel muro che avevo costruito e, per l'amor del cielo, avevo a mala pena avuto una conversazione decente con lui: gli avevo parlato brevemente solo al compleanno di Kathrine e la sua ragazza, o dovrei dire ex ragazza, aveva parlato per lui tutto il tempo.

Ci fermammo al bancone e, mentre Harry cercava di chiamare un bartender, io mi guardai intorno. Era una stanza piccola con poche persone all'interno e, la maggior parte di loro, era nelle cabine a parlare tra di loro. C'era una piccola pista da ballo all'entrata della stanza, ma non la stava usando nessuno.

"Vuoi qualcosa?" Guardai di lato e notai che Harry mi stesse fissando. Solo il suo sguardo mi faceva venire voglia di buttarmi a terra. Sii forte, Sydney, per l'amor di Dio, sta attraversando una rottura.

"No, sto bene, volevo solo chiamare un'auto così da poter tornare a casa." Mi rimproverai mentalmente per essere così nervosa, ma non potevo farne a meno.

Lui annuì, poi prese il cappotto e parlò.
"Seguimi." Ero certa che la mia espressione facciale sembrasse abbastanza stupida, ma ero piuttosto sopraffatta e confusa da, perché mi stesse dicendo di seguirlo. Voleva uccidermi?

Credo che notò la mia espressione scioccata, perché mi rivolse un piccolo sorriso, prima di parlare.
"Ti porterò io a casa." Ero ancora piuttosto confusa, ma mi alzai lo stesso dalla mia sedia e lo seguii fino all'auto.

Quando raggiungemmo la sua auto, iniziò a camminare un po' più velocemente davanti a me, poi si fermò alla portiera dal lato del passeggero e la aprì. Gli rivolsi un piccolo sorriso e scivolai sul comodo sedile di pelle. Chiuse la portiera dietro di me quando mi misi comoda e corse dal suo lato per entrare. Quando fu all'interno, accese la radio che stava riproducendo Edge of Seventeen di Stevie Nicks.

La macchina venne investita dal silenzio mentre Harry guidava e, nel frattempo, io tenni gli occhi nella direzione opposta perché sapevo che, se lo avessi fissato anche solo per un secondo, non sarei riuscita a fermarmi e non volevo che si sentisse a disagio.

Quando, alla fine, la macchina si fermò, fui sorpresa di vedere che fossimo all'esterno di un caffè. Guardai Harry che spense la macchina ed uscì mentre io rimasi al mio posto ancora un po' confusa. All'improvviso, la mia portiera venne aperta ed Harry allungò la mano per me, rivolgendomi un piccolo sorriso. Presi la sua mano e lui mi guidò dentro il piccolo bar.

Quando entrammo, mi guardai intorno e lasciai uscire un lieve sospiro: era una stanza luminosa che ti faceva sentire felice non appena ci mettevi piede dentro. I pavimenti erano blu e gialli ed i muri gialli e verdi.
"Cos'è questo posto?" Harry mi rivolse un sorrisetto prima di rispondere.
"Il Beachwood cafè."

Annuii e continuai a guardarmi intorno.
"Vengo sempre qui quando non mi sento al meglio." Alzai lo sguardo su Harry e vidi che si stesse già dirigendo verso il bancone. Mi chiesi cosa lo rattristasse al punto di farlo andare lì. Cioè, era chiaro che quel posto urlasse felicità e gioia.

Quando tornò da me, mi guidò verso un piccolo tavolo nell'angolo. Scivolai sulla panca e lui si sedette su quella davanti a me. Mi guardai intorno e notai che fossimo gli unici clienti. Beh, immaginai che avesse senso, dato che era mezzanotte.

La cameriera ci raggiunse e mise giù due tazze di thé; rivolse un sorriso ad Harry, poi guardò me, riservandomi un lungo sguardo che fece vagare dall'alto verso il basso. Iniziai a sentirmi a disagio quando ricordai di avere addosso solo un corto vestito nero e del trucco pesante. Lei, poi, mi sorrise gentilmente e guardò di nuovo Harry, per poi parlare.
"È carina." Sentii le guance diventare rosse ed abbassai lo sguardo, poi sentii dei passi in lontananza ed Alzai lo sguardo per notare che la cameriera si fosse allontanata.

Sentii uno sguardo addosso e guardai in avanti, trovando Harry che mi stava rivolgendo un piccolo sorriso. Mantenemmo il contatto visivo e, alla fine, lasciai uscire un sospiro che non sapevo nemmeno di star trattenendo.
Non era la serata che mi aspettavo, ma non mi stavo lamentando.

POPSTAR-[H.STYLES] ITALIAN TRANSLATIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora