📍 Messico City, Messico"Potrei dormire per dodici ore in questo momento." Guardai dietro di me e vidi Harry trascinarsi mentre uscivamo dall'aereo. Ridacchiai e lo presi in giro.
"Hey, sei tu che ti sei svegliato prima per lavorare un po'." Gli feci occhiolino e lui grugnì prima di punzecchiarmi giocosamente il fianco da dietro.Tenne la mia vita contro la sua e si seppellì nel mio collo mentre iniziavamo ad entrare in aeroporto, così da poter raggiungere la auto che ci avrebbero portato in hotel.
Curtis ruotò gli occhi al nostro comportamento infantile e parlò.
"Okay, piccioncini, allontanatevi prima che qualcuno vi veda." Harry gemette rumorosamente, prima di allontanarsi per camminare accanto a me.Quando, alla fine, uscimmo dall'aeroporto, venimmo bombardati da paparazzi e fan. Era abbastanza sorprendente, ma me lo aspettavo, viaggiavo con Harry Styles.
Mi allontanai da Harry e feci del mio meglio per superare la folla con Curtis che camminava dietro di me. Sentii qualcuno urlare il mio nome e gli sorrisi gentile.
Venni presa completamente alla sprovvista quando un uomo con una telecamera me la puntò in viso, iniziando a bombardarmi di domande."Tu ed Harry vi state frequentando?"
"Stai tradendo il tuo ultimo ragazzo, Cooper?"
"È tutta una trovata pubblicitaria?"
"Perché Harry ti ha fatta salire sul palco nell'ultima esibizione?"
Volevo solo spingere quella telecamera via dalle sue mani ma quello, probabilmente, mi avrebbe causato una cattiva reputazione. Feci del mio meglio per evitare le domande e raggiungere l'auto che ci aspettava e che sembrava essere a miglia di distanza.
Mentre lo stesso uomo continuava a farmi domande fastidiose, più fan iniziarono ad accerchiarsi attorno a me. Iniziavo a sentirmi claustrofobica. Cercai di girarmi per raggiungere Curtis ma, quando mi girai, non era più dietro di me.
Per l'amor del cielo!
Abbassai la testa e cercai di divincolarmi tra la folla ma, più ci provavo, più mi sentivo in trappola. Il cuore stava iniziando a battermi più velocemente ed il respiro iniziava a bloccarsi in gola e questo mi costrinse a tossire.
Ero sull'orlo di un attacco di panico.
Le urla e le domande che mi venivano rivolte erano ovattate e stava iniziando a diventare difficile respirare, mi sentivo sul punto di svenire.
Avevo avuto solo un attacco di panico nella mia vita ed era stato quando era morta mia madre. Era stata una delle cose più traumatiche e terrificanti che mi fosse mai successa ed avevo dovuto raggiungere il bagno e nascondermi dietro la tenda della doccia per nascondere il mio pianto a mio padre.
I miei pensieri vennero interrotti da un braccio che mi sollevò dalla vita. Il mio respiro stava diventando più pesante, ma mi calmai quando sentii la voce tranquilla di Harry.
"Hey, va tutto bene. Respira."
Feci del mio meglio per concentrarmi sulla voce di Harry e, quando alla fine raggiungemmo l'auto, mi calmai un po', ma avevo ancora problemi a respirare e sentivo il corpo tremare.
Non avevo nemmeno notato che qualcuno mi avesse messo la cintura e che stavamo guidando per allontanarci dall'aeroporto. Quello che mi riportò alla realtà fu il suono della voce di Harry che cercava di calmarmi.
Quando alzai lo sguardo, alla fine, vidi Harry che mi stava vicino con la preoccupazione negli occhi. Sentii finalmente il respiro regolarizzarsi, ma il corpo ancora tremava un po'.
"Girasole, stai bene?"
Guardai Harry negli occhi ed annuii lentamente.
"Sì, credo di sì."Harry lasciò uscire un sospiro di sollievo e mi strinse tra le braccia.
"Mi dispiace tanto. Non volevo lasciarti." Annuii lentamente e risposi.
"Va bene, nemmeno sapevo che la folla mi avrebbe causato un attacco di panico."Avevo la voce leggermente tremante, ma era quello che ci si aspettava da qualcuno che aveva appena avuto un pieno attacco di panico in pubblico mentre veniva registrato.
Harry sì allontanò dall'abbraccio e mi guardò con espressione seria.
"Avevi mai avuto un attacco di panico, prima, mentre avevi a che fare con la folla?""No, solo una volta ed è stata, sai, quando è morta mia madre." Gli occhi di Harry si ammorbidirono immediatamente alla menzione di mia madre, tornò ad appoggiarsi ai sedili ad appoggiò la fronte sui palmi mentre sospirava rumorosamente.
Sembrava così stressato e mi rattristava vederlo in quel modo. Volevo solo farlo sentire meglio.
Lo raggiunsi e gli accarezzai la gamba, lui si voltò a guardarmi e mi rivolse un piccolo sorriso.
"Sto bene, lo giuro."Annuì lentamente, prima di tirarmi in un altro abbraccio. Giuro, quel ragazzo faceva le coccole migliori.
"Lo so, mi hai solo spaventato per un secondo."
Annuii nel suo petto e sussurrai.
"Scusa, non volevo." Lui ridacchiò leggermente alle mie scuse ed appoggiò la testa sulla mia, per poi respirare nei miei capelli.
"Non è stata colpa tua, girasole."Il mio cuore si sciolse all'istante quando mi chiamò girasole.
Mentre ci stringevamo l'uno all'altra nei sedili posteriori, mi sentivo molto meglio.
Lui mi faceva sempre sentire meglio, anche quando stavo assolutamente di merda.
Sentii una vibrazione provenire dalla tasca di Harry e mi spostai riluttante dal suo abbraccio così che potesse controllare.
Si lamentò teatralmente alla perdita di contatto ed io ridacchiai per la sua reazione.
Giuro, quel ragazzo sembrava un neonato quando gli si toglieva il giocattolo.Era adorabile.
Guardai il finestrino ed osservai le macchine passare, lasciando uscire un sospiro. Il respiro era finalmente tornato ad un ritmo normale ed il corpo non tremava più.
Grazie a Dio Harry era venuto a salvarmi quando lo aveva fatto. Se non l'avesse fatto, avrei avuto un attacco di panico più grande e lo avrebbe visto tutto il mondo.
Riuscivo a vedere i titoli.
Ero più che grata che Harry mi avesse salvata, era stato come un supereroe.
Il mio supereroe.
Ogni singolo atto di gentilezza che mi mostrava mi faceva innamorare sempre di più di lui.
Innamorarmi era qualcosa che non avevo mai sperimentato prima e che non avevo mai pensato potesse succedere, ma con Harry non c'era stato nemmeno bisogno di sforzarsi.
Dovevo dirglielo.
Anche se non mi avesse detto di ricambiare, mi stava bene.
Volevo solo dirgli quanto significasse per me, mi aveva salvata in più di un modo e volevo dimostrargli la mia gratitudine.Sentii Harry muoversi nel posto accanto al mio e, quando sposti lo sguardo su di lui, lo vidi mentre era accigliato verso il suo telefono. Gli occhi mostravano che fosse ferito.
Mi avvicinai a lui e parlai.
"Stai bene?"Lui sobbalzò, non realizzando che fossi ancora lì e bloccò velocemente il telefono per poi metterlo accanto a lui.
"Sì, sto bene." Mi rivolse un sorriso finto e potevo dire che non fosse genuino dal fatto che non si mostrarono le sue fossette.
Non volevo forzarlo, quindi raggiunsi la sua mano ed intrecciai le sue dita con le mie. Mi rivolse un altro piccolo sorriso e spostò lo sguardo fuori dal finestrino.
Corrugai le sopracciglia, confusa.
Che aveva che non andava?
Potevo dire che avesse qualcosa in mente e provai ad obbligarmi a chiederglielo ma, prima che ne avessi la possibilità, eravamo arrivati nel retro dell'hotel.Quando entrammo, venimmo separati immediatamente così da prepararci per l'esibizione di quella sera.
Immaginai di doverglielo chiedere dopo.
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POPSTAR-[H.STYLES] ITALIAN TRANSLATION
FanfictionRicordi quando siamo andati in tour insieme e ci siamo innamorati, poi ci abbiamo scritto sopra una canzone. Questa è la vita di una popstar. "And I'm well aware I write too many songs about you. And the coffee's our At the Beachwood Café And it k...