I giorni passarono e i due ragazzi continuarono a non parlarsi; si ignoravano così tanto a tal punto di non guardarsi nemmeno più. Durante la pausa per pranzare, Izuku si sedette a tavola con Uraraka, Iida e Todoroki. Finalmente, tutti insieme.
«Finalmente! Di nuovo insieme! Ragazzi, chissà cosa faremo oggi con Aizawa...» disse lei mangiando.
«Chissà. Con lui bisogna aspettarsi di tutto. E mi pare giusto.» disse Todoroki.
«Deku-kun, tutto bene? Stai guardando il tuo panino da minuti ormai. Credo che ora tu lo possa mangiare, no?»
«Si. Sto bene...» la guardò. «Solo che...»
«Che hai Midoriya? Ti senti ancora debole per-» chiese lida.
«No no! Anzi, mi sento molto meglio rispetto a prima. È che... mi sento inutile, come se non stessi facendo nulla di concreto. Ed è così, voi vi allenate, ma io non posso. Non ancora.»
«Midoriya, vedrai che potrai presto. Quando hai la visita?»
«Domani. Ma ad oggi mi sento ancora molto inutile, non posso sforzarmi. H-Ho ripreso solo a rinforzare le braccia e le gambe senza fare troppi sforzi, ma... continuo sempre a sentirmi inutile davanti a questa situazione... s-spero che il dottore mi dica che posso riprendere presto!»
«Vedrai, te lo dirà! »
«Speriamo...» e mangiò.
«Ma non è solo questo, giusto? Che è successo con Bakugou?» domano lida.
Si coprì il viso, ma Uraraka gli tolse le mani dalla faccia. «Queste non servono Deku-kun.»
Sospirò e appoggiò la testa sul tavolo. «Geez, non lo sopporto più... non ce la faccio più...»
«Deku-kun, tu sei quello che non si arrende mai no? E allora perché lo stai facendo verso i suoi confronti? So che sono stata io a dirti di lasciarlo stare, ma non mi piace vederti così. Credo a nessuno piaccia.»
«Ma lui è sempre stato così. Lui e il suo stupido orgoglio del cazzo, non lo sopporto quando fa così. Ho sempre pensato che noi fossimo amici, o che potessimo diventarlo col tempo, ma forse è meglio che le cose rimangano così come stanno. Siamo solo due vecchi amici d'infanzia che abitavano nello stesso quartiere, che andavano a scuola insieme e che ora puntano verso un obbiettivo unico. Solo questo, nulla di più.»
«Midoriya..»
« È giusto così. Credo che forse saremo sempre così, solo due vecchi amici... è meglio per entrambi.»
Dopo vari minuti di silenzio qualcuno ebbe coraggio di parlare. «E a te va bene così?»
«No, certo che no!» disse a voce alta per poi abbassarla. «Come potrebbe andarmi bene?! A quest'ora io dovrei odiarlo dal profondo del mio cuore, ignorarlo come lui ha sempre fatto e non perdonarlo per tutto ciò che mi ha fatto. Sono pienamente convinto di ciò, di doverlo veramente fare. Stamattina quando mi sono svegliato ho letto una frase su internet che mi ha fatto pensare tanto: "se una persona ti fa male una volta è colpa sua, ma se te ne fa due, la colpa è tua." Ritenetemi pure masochista, d'altronde lo sono stato per anni. La colpa è mia perché non ho saputo dire basta quando dovevo, non l'ho detto perché avevo paura. Io devo odiarlo.»
«Ma? Perché c'è un ma, no?»
Alzò lo sguardo. «Ma non posso, non ci riesco. Noi ci ignoriamo in classe, ma ignorarlo non vuol dire non pensarlo. Io ci penso, forse troppo. Non gli parlo più e gli sto lontano, proprio quello che voleva lui, ma questo non vuol dire che io accetti questa situazione. E lui lo sa, eccome se lo sa, ma il suo orgoglio è così tanto grande che non si ferma nemmeno a capire cosa c'è di sbagliato. Vorrei tanto poter sistemare tutto, ma non ne ho le forze. Nonostante tutto, nonostante le lacrime, i dolori, gli infermi che mi ha fatto passare, non posso immaginare una giornata senza lui, figuriamoci un mondo senza.»
«Deku-kun, tu tieni tanto a Bakugou. Perché allora non lasci da parte quello che ha detto e non corri a dirglielo?»
«È-È quella la cosa. C-Ci tengo tanto che ho paura. E questo mi distrugge dentro, ma ormai ci ho fatto l'abitudine... C'è poco da dire. Nonostante tutto, nonostante il passato e la scommessa-»
Izuku alzò lo sguardo proprio mentre dietro ai due ragazzi che aveva davanti, passarono due rubini bellissimi che lo guardarono. Si ignoravano e stavano lontani, ma i loro occhi si cercavano ovunque. Fu solo una frazione di istanti, in cui due occhi smeraldo e due rubini si guardarono per poi cambiare direzione; poco dopo il biondo se ne andò.
«I suoi occhi mi fregano. Ancora, e sempre di più.»
Sorrise. «Non te lo leverai mai dalla testa Deku-kun quindi, perché non provi a rischiare?»
«Perché ho già rischiato troppo. Sono sempre stato io quello che non voleva perderlo, ora vediamo se riesce a non farmi andare via. I-Io mi allontanerò, non gli parlerò, non lo guarderò, gli dirò che sono felice senza di lui, c-che sto bene, c-che non, non lo amo.»
«Ma questa non è la verità, giusto Midoriya?»
«Giusto...» sospirò e si alzò. «Ora andiamo che sennò Midnight ci dice di tutto se ritardiamo!»
La mattina dopo
Izuku era uscito presto dal dormitorio, aveva appuntamento con il dottore alle 7 e non voleva tardare. Quella settimana si era allenato nonostante non potesse, non aveva sforzato i muscoli, li aveva solo fatti rinforzare. Per fortuna non sentiva nessun tipo di dolore. Una volta arrivato davanti all'ospedale, il verde restò vari minuti in silenzio ad osservarlo. Ci aveva passato fin troppo tempo e sperava che quella fosse l'ultima volta che entrasse lì dentro. Prese un respiro e varcò l'entrata: un medico lo riconobbe subito.«Izuku, come stai?»
«Meglio grazie, io ho appuntamento alle 7 con il dottore. So che sono un po' in ritardo, ma sono ancora in tempo?»
«Si certo, vai! La stanza la sai »
«Grazie!»
Il verde arrivò e si sedette nella sala d'aspetto. Era un po' in ritardo, ma d'altronde l'esserlo faceva parte di se. Quando il dottore aprì la porta e lo vide, lo fece accomodare e lo visitò. Quando finì, parlò.
«Allora Izuku, ci rivediamo dopo una settimana. Come va il braccio?»
«Meglio, molto meglio! Ho ancora un po' di dolore dove mi avete operato ma credo che con degli antidolorifici passerà, spero.»
«Ancora per un po' ti farà male, ma se non ti sforzi troppo non dovrebbe darti più fastidio.»
«Dottore io, io voglio allenarmi di nuovo con i miei compagni e voglio usare di nuovo il mio quirk. Sento di potercela fare, so che forse non sono come nuovo ma-»
«Sei come nuovo Izuku. Il tuo corpo sta bene, il tuo braccio è migliorato e la stessa cosa vale per il tuo fianco. Meglio di così? Sono molto fiero dei progressi che hai fatto, molto. Per questo spero di vederci il più tardi possibile.»
«Questo vuol dire che...»
«Che da oggi puoi riprendere il tuo corso per eroi. Ma stai molto attento. Cerca di non sforzarti e se devi, non oltrepassare i tuoi limiti. Chiaro?»
«Chiarissimo dottore! Grazie!»
Una buona notizia. Aveva chiamato la madre e anche All Might, il quale aveva avvisato sia il preside che Aizawa.
✧
Entrato in classe con Kirishima, Kaminari e Sero, Katsuki si andò a sedere al suo posto. Poco dopo dalla porta apparve un ragazzo con i capelli scompigliati, forse aveva corso un po' troppo. Lo guardò. Izuku aveva corso per arrivare in tempo alla Yuei, ma nonostante ciò era in ritardo.
«Sei in ritardo Midoriya!» disse lida. «Va a sederti!! »
«S-Si scusa!»
Appena si sedettero tutti Aizawa entrò in aula e secondo i ragazzi, aveva solo voglia di dormire. Il sensei li azzitti subito, per poi cominciare la lezione. Pratica. Ecco quello che voleva sentire il verde.
«Oggi faremo un'esercitazione. Vi divideremo in vari team e dovrete sconfiggere gli ologrammi di Villain creati da noi. Che rottura. Vabbè, ora prendete i vostri costumi, andate a cambiarvi e iniziamo. Oggi allenamento.»

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My Healing || bakudeku
Fanfiction➥ | 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗲𝘁𝗮. Stava correndo verso l'uscita, ansimava e si lamentava per il dolore che provava. Ma non gliene importava perché quel dolore non era niente in confronto a quello di un amore perso. Correva sempre di più finché non vide la sua...