Era appena arrivato davanti a quella casa. Era sera ormai e al dormitorio si stavano tutti rilassando. Lui uscì in fretta e si diresse verso quel posto che voleva vedere. Sapeva dove Inko teneva la chiave, quindi una volta arrivato, entrò facilmente in casa. Sapeva già dove andare. La camera di Izuku.
Appena ci arrivò davanti notò ancora la sua targhetta di All Might con inciso il suo nome. L'aprì, ci entrò e richiuse la porta. Si diresse verso la sua scrivania, dove teneva vari gadget di All Might e vide che sul muro davanti a essa e vicino al letto, vi erano vari poster su All Might.
«È tutto uguale. Che Nerd...»
Già. Ormai erano anni che non andava più a casa sua. Conosceva la casa e sapeva dove andare proprio perché da piccolo ci passava intere giornate. Sorrise leggermente nel vedere una loro vecchia foto incorniciata. Si ricordava di quella foto, eccome. Gliel'avevano scattata da piccoli sia Mitsuki sia Inko, così che ognuno ne avesse una. Izuku piangeva e Katsuki per farlo smettere gli tirò la guancia. Ovviamente non funzionò subito, ma dopo un bel po'.
Erano bei tempi, dove ancora non avevano i loro quirk e dove ancora non c'erano problemi. Katsuki prese il suo telefono, fece partire una playlist a caso e continuò a guardare quelle loro vecchie foto. Era piccola la sua stanza, ma abbastanza grande da contenere tutti quei poster di All Might.
Era seduto sulla sedia quando notò che sul letto c'era ancora una sua maglia stirata. A quanto pare non l'aveva presa, magari era a lavare e non ha avuto tempo di portarla con se, pensava Katsuki. A fargli cambiare idea il suo profumo su essa. L'aveva usata una volta e si, forse si era scordato di metterla in valigia. Si alzò e si diresse verso l'armadio; c'erano ancora alcuni suoi pantaloni e alcune maglie. Forse quelle che usava quando ogni tanto andava a fare visita alla madre.
Aveva tirato fuori molte sue magliette e ognuno di essi aveva il suo odore. Il suo profumo di menta e il suo odore, riempierono tutta la stanza. Quell'odore gli stava ricordando tante cose, specialmente i momenti passati insieme durante la scommessa. Tutte le volte in cui entrava nella sua stanza oppure quando si baciavano. Cose che non potranno più accadere.
Quel profumo gli arrivò fino alle narici e cercò di respirarne sempre di più. O meglio, questo era quello che credeva lui perché di profumato c'era solo la maglietta appoggiata sul letto. Il resto o era tutto lavato o non c'era perché nel dormitorio. Solo la maglia odorava di lui. Di quel profumo che solo ed esclusivamente quella persona ha.
✧
Il tuo profumo mi circonda interamente. Non sembra, ma mi arriva persino tra i pensieri e questa cosa non va bene. Mi destabilizza e non poco. Sarà banale, tutto quello che volete, ma è la verità; nessun altro oltre te avrà mai il tuo stesso odore. Mai nessuno. La tua maglietta è nella tua stanza, è impregnata con il tuo odore e io sono in questa stanza. Sto diventando pazzo.
Il tuo odore, il tuo profumo. È come se tu fossi qua. Come se fossi proprio davanti a me, seduto sul tuo letto o davanti al computer a guardare i video di All Might. E nel mentre, sorridi. Sorridi e ti diverti. Ridi. La tua risata ormai non la sento da molto tempo. L'ho sempre odiata, proprio come quel tuo sorriso. Perché si è dovuto spegnere? Perché proprio il tuo sorriso si è spento? Perché sei sempre tu quello che ci rimette?
Io sento ovunque il tuo profumo. Credo di aver fatto una cazzata nel venire a casa tua. Ora ne sono certo, sto peggio di prima. Il tuo odore è ovunque. È tuo e lo sentire ovunque. Lo cercherei e alla fine troverei te. Perché quello è il tuo odore, solo il tuo, un profumo che ti rende dipendente. Mi manca urlarti contro, perché urlandoti contro potevo sia vedere quel sorriso che sentire il tuo odore.
«Deku...»
«Mi sento stupido. Tsk.»
Parlare da solo. Per di più di te. Il tuo profumo mi da alla testa. È ovunque, non smetto di ripeterlo, ma non riesco a stare un altro minuto in questa stanza. Ci sono i tuoi vestiti, le foto, il tuo profumo.
Ho il tuo profumo addosso, ma non ho te perché tu, qua, non ci sei.
✧
Katsuki uscì di corsa dalla stanza di Izuku per uscire in fretta da quella casa. Si fermò però nel salotto per guardare le foto che aveva fatto la madre a Izuku. Più le guardava, più lo voleva. Voleva che si svegliasse al più presto, voleva rivedere i suoi magnifici occhi, voleva vederlo sorridere di nuovo.
«Fanculo a me e a quando ho detto che non mi importava.»
Katsuki era uscito da quella casa. Si mise le cuffie e incominciò a dirigersi verso il dormitorio.
Stammi vicino quando tutti diranno di stare lontano da me
Fossi in lui, mi starei lontano almeno due metri. Viste le circostanze. Più mi sta vicino, più soffre; ha già sofferto troppo. L'ho fatto soffrire già abbastanza.
Che queste braccia sono così stanche, stanche di respingerti ora
Perché? Perché è così difficile? Perché non riesco ad abbracciarti come tu fai con me? Perché?
Che queste braccia ti stanno aspettando ancora
Perché non ci riesco anche se voglio?
«Bakugou! Dove eri?»
«Già! È da stamattina che non ti vediamo più!» gli disse.
«Mi sono allenato. E ora spostatevi che ho fame.»
«Anche io! Non ho mangiato ancora.»
«Hahh? E perché? Cos'è, il troppo uso del tuo quirk, ti ha fulminato letteralmente il cervello?»
«Bakugou! Sei geloso del mio magnifico potere eh! Mi ammiri così tanto! Come non farlo, d'altronde è stupendo!» rise.
Katsuki e Kirishima lo fissavano stupidi e increduli. Davvero aveva detto quella frase?
«Kamibro! Stai scherzando?»
«Certo che no! Anche io mi ammir-»
«Bastardo!» disse colpendolo in testa. «Che cazzo vai a dire? Io geloso del tuo quirk? Davvero?! Ma chi prendi in giro Pikachu! Idiota!»
«D-Dai Bakugou! Smettila, l'ho detto per scherzare!» disse mettendosi una mano dietro la testa.
Katsuki guardò male prima uno poi l'altro. «Siete due stupidi diventati idioti.» disse entrando sotto lo sguardo di tutti.
Siete due idioti. Ma grazie.
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My Healing || bakudeku
Fanfiction➥ | 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗲𝘁𝗮. Stava correndo verso l'uscita, ansimava e si lamentava per il dolore che provava. Ma non gliene importava perché quel dolore non era niente in confronto a quello di un amore perso. Correva sempre di più finché non vide la sua...