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- Quindi micetta... Dove abiti? -

Continuavamo a camminare, uno di fianco all'altro. Mi guardavo le scarpe e i sassolini che riuscivo a calciare. Sentivo i suoi occhi puntati su di me. E la cosa mi creava non poca soggezione.

- Prendo la metro per andare a scuola. Abito vicino alla periferia. -

- Ohhh! Anch'io prendo la metro tutti i giorni!! -

Non risposi.

" Ma perché diamine deve accompagnarmi?! Come posso fare per levarmelo di torno? " Pensai ininterrottamente. Il nervosismo mi stava lacerando l'anima.

" Potrei iniziare a correre e scappare! "

" Impossibile. Sei troppo lenta. La tua corsa sembra una scena al rallentatore di un film. Sarebbero più veloci i bradipi."

" Ma tu... Che sei la mia coscienza... E sei dentro la mia testa... Non dovresti stare dalla mia parte?"

" La verità sta dalla parte del giusto. E io sono la verità. AHAHAHAHA. "

" Ma smettila. Mi distrai. Sto escogitando un piano per liberarmi di questo..."

" Ahhh!! Che caso perso...Però devi ammettere che è proprio bonazzo. Ma lo hai visto prima con i pantaloncini? Si vedeva proprio bene il suo pacc-... "

" SHHHHH! ACCIDENTI!!! NON DIRE QUESTE COSE MENTRE SONO VICINA A LUI !!! "

" Tesoro, mica mi sente. "

" È imbarazzante lo stesso! "

" Con tutti questi pensieri mi farai uscire le rughe. Ahhhg! Ho uno stress PA-ZE-SCO.
Lasciami consolare dalla vista che mi si para davanti. Che muscoli tesi quando ha schiacciato quella palla... Magari che avesse schiacciato su qualcos-..."

" SMETTILA!!! Le rughe le farai spuntare a me! "

Però.... A pensarci bene... Ha proprio un bel fisico. Per questo tutte le ragazze della scuole gli stanno attorno.
"

Però... non credo che ci sia niente di male se dò una sbirciatina ai suoi lineamenti."
Alzai uno sguardo curioso verso il suo viso. Mi persi nello specchio della sua anima, quel color nocciola che tendeva al dorato, mi catturò in una morsa. Non riuscivo a togliermi quelle catene di dosso. Anche il respiro mi mancò per un paio di secondi.


Poi, un rumore assordante invase le ossa del mio cranio. L'ultima cosa che vidi di lui era uno sguardo preoccupato.
Mi chiamava.

I neuroni del mio cervello vibravano e un forte dolore alla testa mi fece strizzare gli occhi.

Un fottuto palo. Si. Proprio io.

- MA CHI CAZZO METTE I PALI IN MEZZO AL MARCIAPIEDE!!! - mi piegai in due per il dolore che provavo.

- Guarda che ci sono sempre stati... Sei tu che ci sei andata addosso... -

Un momento di silenzio. Uno sguardo. E poi...

- AHAHAHAHAHHAHAHA!!! *rideva come una iena* ODDIO!! STO TROPPO MALE!!! CH-CHI METTE I PALI NEL MARCIAPIEDE?!?! -

Jackpot life ~ Kuroo x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora