Essere se stessi o indossare una maschera per salvarsi ? Questo è il dilemma che la maggior parte, se non tutte, le persone che abitano il pianeta, si pongono.
"Essere o non essere" diceva Shakspeare nell'Amleto.
Capita sempre, se non ogni giorno, ma almeno in un determinato periodo della vita di sentirsi particolarmente stressati e pressati dall'idea di dover apparire, del doversi mostrare per le proprie fragilità e per i propri difetti. Risulta infatti assai più semplice coprirsi, vestirsi di quei vestiti immaginari che ci permettono di assomigliare a coloro che proviamo ad imitare, coloro di cui fondamentalmente abbiamo solo paura. Ci vestiamo di stronzagine, bastardaggine e stupidagine, sempre e solo per sfuggire a qualcosa e qualcuno.
Anche per Lauren era così, si vestiva di nero, faceva la stronza, fumava e si nascondeva dietro alla sua freddezza ed acidità per salvarsi da quel sentimento e quell'emozione che dentro di lei la distruggeva bruciandola ogni volta che da lontano guardava quella colei che tanto bramava ma che in tutti i modi possibili cercava di respingere. Quella persona che aveva potuto sfiorare ma non avere.
Ariana era la sua migliore amica da una vita, era come una sorella per lei è sicuramente non poteva farle questo, sarebbe stato come tradirla e piantarle una spada nel petto trafiggendola spuntandole da dietro la schiena. Quella ragazzina cresceva ogni giorno di più, i suoi lineamenti erano sempre più dolci, aggraziati ma anche terribilmente sexy; lei la guardava, la studiava, sognava ed immaginava di poterla toccare un giorno, non in modo sessuale e perverso, cioè anche; ma le bastava altro, le bastava anche solo addormentarsi stringendo a se quell'esile corpicino, passandole una mano tra i capelli ed accarezzarla quando ne aveva bisogno.
Ma non poteva, era una cosa fuori dai canoni. Come già detto, si trattava di un tradimento, una blasfemia quasi e lei non poteva permetterselo. Non poteva permettersi di essere debole e cedere a quel qualcosa che la stava distruggendo, e che prima di ogni cosa avrebbe sicuramente distrutto un rapporto di amicizia così solido, vero e duraturo quanto il suo con Ariana.
Passavano i mesi, gli anni e la situazione era la stessa: la guardava da lontano crescere e non osava avvicinarsi ed oltrepassare la linea gialla che si trovava attorno a lei. Farlo comportava correre un rischio e quel rischio altri non era che perdere quella che era sempre stata e continuava ad essere come una sorella.
-" È assurdo come il tempo sia volato. Sembra come se fosse passato precisamente un minuto ed invece gli anni mi scorrono sotto i piedi "- disse con sguardo assai incredulo la ragazza dai capelli scuri. Guardava l'orizzonte difronte a se osservando quei gruppi di ragazzi che si affrettavano ad entrare a scuola il primo giorno. C'era chi sapeva già dove andare, chi faceva lo sbruffone davanti agli amici e chi invece, con occhi spaventati si guardava intorno studiando e cercando di capire quel luogo dove per i prossimi anni avrebbe dovuto passare intere giornate.
-" Ariana parli come una donna ottantenne che sta per morire. Ma poi, a cosa ti riferisci ? "- chiese Normani. Guardò prima Ariana e poi tutte le sue amiche intorno a loro, le ragazze così come lei non stavano afferrando il concetto al quale la ragazza faceva riferimento. Tutte tranne Lauren.
-" Si riferisce a Giorgia "- affermò la ragazza corvina dagli occhi forgiati dagli dei -" Non si capacita di come sua sorella stia crescendo così in fretta "- continuò. Ariana sembrava non prestare attenzione ne a lei, ne al precedente quesito di Normani.
-" Oh bhe, in effetti non ha tutti i torti. Quella nanetta è cresciuta così tanto che quasi non la riconosco "- disse Normani. Dinah al suo fianco virò lo sguardo insieme ad Ally in direzione del cortile della scuola che oramai da cinque anni frequentavano e che da lì a qualche mese avrebbero abbandonato per diventare grandi, cercarono nella folla quei capelli biondo platino contrastanti con una pelle caramellata ed una volta trovata sospirarono;
Giorgia si trovava difronte il cancello, appoggiata su di un muretto in compagnia dei suoi più grandi amici di infanzia, Alex, Cristian, Sam ed Emma, ed accanto a sua cugina Cree. Stava parlando con lei di qualcosa, entrambe scrutavano il cortile forse per imparare a conoscerlo.

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Scared of happy
Fanfic-" Tu non hai idea di come mi sento, non hai idea di come vorrei che tutto questo finisse. Vorrei non dovermi più nascondere da niente e nessuno, vorrei poterle tenere la mano senza dovermi creare dei complessi, vorrei poterla baciare davanti a tutt...