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Sono qui sdraiato su un lettino a bordo della piscina di casa mia che sorseggio una Coca Zero e mi godo il sole di metà settembre. La mia vita mi piace, mi è sempre piaciuta. Non sono uno che guarda agli altri con invidia, non desidero nient'altro di quello che già ho. Sono soddisfatto di come l'ho vissuta, delle esperienze che ho fatto e posso dire con orgoglio che non mi manca niente. Ho una carriera avviata e brillante, una famiglia che adoro e che mi adora, degli amici pazzeschi che si ucciderebbero per me e lo stesso farei io per loro e soprattutto sono felice. I soldi non mi sono mai mancati, da piccolo, nonostante i miei genitori fossero entrambi operai, non hanno fatto mancare nulla a me e i miei due fratelli maggiori, Pawel e Tomasz. Ora sono cresciuto, ho ventisei anni e vivo in Italia da quasi dieci anni e sono sempre stato indipendente. I soldi sono utili, è inutile negarlo. Ti aiutano ad andare avanti nella vita e spesso ti aprono porte che senza non si sarebbero aperte. Con i soldi puoi comprare case, auto di lusso, vestiti firmati, fare viaggi. Ho detto prima che non sono invidioso di nessuno, né desidero cose che non ho, ma forse ho mentito. Perché una cosa che non ho ma che vorrei c'è ed è l'amore. I soldi sono molto ma non tutto. E li baratterei volentieri se in cambio potessi avere il coraggio di parlare dei miei sentimenti a Teresa, una mia amica storica da quando sono qui a Napoli. Teresa ha tutto ciò che cerco in una ragazza: è indipendente, spigliata, sveglia, intelligente e bellissima. Mi fa morire dalle risate e amo parlare con lei anche se di cose futili. Mi prende sempre in giro non appena ne ha l'occasione e glielo lascio fare perché avere le sue attenzioni mi piace e ogni volta ci muoio sempre di più dietro. Però non riesco a parlarle di ciò che provo per lei, non riesco a farmi avanti.
Di carattere sono timido di solito ma non con le donne. Con le donne ci ho sempre saputo fare, sono bravo a parlare e ad abbindolarle con gli occhioni blu che mi ritrovo ma con lei non ci riesco. Lei è troppo intelligente per cascare ai miei piedi dopo due moine e due sguardi maliziosi. Lei è diversa, ed è per questo che non ci ho mai provato con lei: ho troppa paura di un rifiuto e non voglio perderla.
Avevo anche provato ad allontanarmi un po' da lei ma viviamo nello stesso quartiere e lei ha un negozio di telefonia proprio fuori al mio viale, così mi è stato praticamente impossibile. Sono stato anche vicinissimo a dirle tutto, a spiegarle cosa provo per lei ma poi mi fermo sempre sul più bello. Credo che non sospetti nulla, anche se a volte ho il dubbio che l'abbia capito e ci marci un po' sopra. Non mi interessa comunque, so solo che vorrei che fosse la mia ragazza, non mi importa d'altro. Prima o poi sarà la mia ragazza, non so come ma ci riuscirò ad ogni costo.

Ora sono nella fase in cui vorrei vederla ogni giorno quindi uso qualsiasi scusa per andare al negozio, come ora. Ho comprato da lei prima dell'estate un secondo cellulare che poi casualmente mi è caduto dalle mani. Ora glielo riporto per farmelo sistemare.
Mi pettino i capelli, liscio la maglia della Balr che ho scelto ed esco di casa incamminandomi verso il suo negozio. Entro e resto a fissare la ragazza dietro al bancone per qualche secondo senza proferire parola.

«Ehm... salve, io sono Gaia. La posso aiutare?» Chiede, sorridendomi e aspettando un mio cenno inclinando leggermente la testa.
«In realtà no... non credo. Sto cercando Teresa, c'è?»
«Guardi adesso no, ha assunto me perché mancherà spesso dal negozio per dei suoi impegni. Vuole dire a me?» Fa un movimento con la testa indicando le mie mani che stringono il cellulare col display distrutto e io vado nel panico. Che dico ora? Io volevo vedere Teresa, non posso lasciare il cellulare a questa tipa adesso!
«No, lascia stare. Casomai la chiamo e vedo quando c'è lei che lo preferisco.»
«Va bene, come vuole. Però le garantisco che so fare il mio lavoro, non si deve preoccupare.»

E certo, ora anche la figura del maleducato cafone ho fatto! Sono proprio un coglione...

«No scusami, non volevo assolutamente insinuare che non sai fare il tuo lavoro. Volevo solo parlare con Teresa, tutto qui.»
«Perfetto, nessun problema. La trova nel pomeriggio dalle cinque in poi.»
«Va bene, grazie mille.» Annuisco, sorrido e ancora divorato dall'imbarazzo per la figura di niente che ho appena fatto vado via.
Me ne torno a casa con la coda tra le gambe e mi preparo da mangiare.

Vorrei davvero che questa fissa, questa infatuazione o qualunque altra cosa sia mi passasse in fretta perché sono davvero stanco di questa situazione.



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Come promesso eccomi ritornata con una storia su Piotr che mi mancava troppo! Aggiornerò a giorni alterni per ora, poi ogni giorno😁 Fatemi sapere che ne pensate! A presto🥰

No Regrets | Piotr ZielińskiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora