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Mi ha dato appuntamento a questo bar senza dirmi il motivo. Ho un po' d'ansia, lo ammetto. Non so perché mi ha fatto venire qui ma ovviamente non ho rifiutato. Ci dobbiamo vedere per le undici ma sono qui già da meno dieci. Mi metto seduto ad un tavolino con il cappuccio della mia felpa in testa e occhiali da sole per non farmi riconoscere e la aspetto. Alle undici e cinque arriva e si siede al tavolo.
«Ciao.»
«Ciao a te.» La saluto cercando di non mostrarmi ansioso ma so che la mia voce tremolante mi tradirà.
«Sei venuto.» Alza un sopracciglio e inclina leggermente la testa scrutandomi.
«Perché non dovevo venire?»
«Sei fidanzato.»
«E allora? Mica mi stai mettendo le mani in mezzo alle gambe.» Alzo le spalle e attendo che lei risponda. Non ho capito a cosa vuole arrivare ma sto al gioco.
«Dovrei visto che la tua ragazza dorme.»
«E chi te lo dice?» Rido e scuoto la testa, pensa di sapere tutto ma non sa assolutamente nulla.
«Me lo disse lei.»
«Le cose ora sono cambiate, le mani in mezzo alle gambe me le mette e io metto un'altra cosa in mezzo alle sue. Vuoi più dettagli o ti basta così?» Rispondo a tono e lei sembra stranita.
Mi studia per qualche secondo, poi si lecca le labbra e si sporge verso di me.
«Quella cosa starebbe meglio in mezzo alle mie gambe.» Mormora, con un filo di voce quasi impercettibile.

Ora mi è chiaro, ci sta provando con me, spudoratamente. Ma perché lo sta facendo? E' solo gelosa che io dia le mie attenzioni ad un'altra persona o sta veramente capendo di provare qualcosa per me?

«Non lo so, dovresti dimostrarmelo.»
«Posso.»
«Teresa, seriamente. Se è uno scherzo o pensi di farmi una trappola stai sbagliando persona, tra me e Gaia c'è un tipo di rapporto che nemmeno immagini, quindi fossi in te lascerei stare.»
«Niente di tutto questo. Ti dico solo che con me staresti meglio che con lei.»
«A letto?»
«Anche fuori.»
«Non penso.» Onestamente non so come comportarmi, ma che cazzo sta dicendo? Era l'ultima cosa che mi aspettavo da questo incontro.
«Te lo dimostro?»
«Provaci.» La sfido e lei annuisce poi posa la parigina che ha tra le mani e si sporge verso di me baciandomi.

Mi bacia e mi sembra di volare improvvisamente più in alto delle nuvole, in una dimensione parallela a me sconosciuta prima. Ha le labbra più morbide e calde che abbia mai baciato e mi sembra di sognare. Quando si allontana ha gli occhi sgranati e il fiatone, proprio come me. Quanto sarà durato? A me è sembrato eterno ma allo stesso tempo velocissimo.

«Lo farò.» Dice per poi alzarsi e andare via senza nemmeno salutarmi.

Bah. Io davvero stento a capirla questa donna, è praticamente un rebus, è il contrario di ciò che ho capito fino ad oggi sulle donne. Non so che pensare.

Me ne torno a casa dove poco dopo pranzo con un'insalata veloce e poi mi avvio agli allenamenti. La sera passo al negozio a prendere Gaia a cui ho deciso di non dire nulla per ora. Non vorrei che si sentisse ferita e che smettesse di aiutarmi, ora non me lo posso proprio permettere. Glielo dirò quando e se le cose si riveleranno vere e durature con Teresa.
E poi chissà come mai stasera è di buon umore, mi accoglie come mi accoglieva quando pensava che davvero stavamo insieme, col sorriso e baciandomi con trasporto. Bene, meglio così. Ho bisogno di stare tranquillo e non di litigare ogni sera. E soprattutto ho bisogno di fare sesso che dopo l'incontro con Teresa sono stato eccitato tutta la giornata e non ho provveduto da solo in attesa della serata con Gaia. Sono cattivo, me ne rendo conto, ma questa è la verità.
Non le do nemmeno il tempo di mettere piede in casa che la prendo di peso e la porto sul divano, spogliandola in fretta e furia e facendo lo stesso con me.
Niente preliminari, niente condom, solo penetrazione pelle a pelle come piace a me. Non sono pazzo ma so di essere sano e so che lei non ha rapporti da mesi con nessuno quindi sono tranquillo. Prende la pillola e potrei anche lasciarmi andare del tutto e onestamente penso che stasera lo farò. Sono troppo eccitato, troppo preso, troppo esagitato. Nemmeno mi accorgo di ciò che dice o urla mentre me la scopo ma so che le piace come lo faccio e piace anche a me. Mi sento al limite, inizio a tremare ma non mi fermo. Ci do dentro con gli ultimi affondi possenti e poi mi libero dentro di lei che ormai è in estasi totale.

«Piotr, Dio mio. Ma che hai stasera?» Dice dopo qualche minuto, dopo essersi ripresa un po'.
«Avevo voglia. Ora però ho fame, prepari qualcosa?» Mi giro dall'altro lato e mentre cerco di recuperare le forze. Resta qualche secondo immobile ed in silenzio seduta sul letto, poi la sento alzarsi e andare via.
Ho fatto troppo lo stronzo e so che non lo merita ma dopo le chiedo scusa, le do due carezze e due baci e tutto passa, come sempre.

No Regrets | Piotr ZielińskiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora