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«Ciao ragazze.» Entro nel negozio e saluto Gaia con un bacio a stampo prima di salutare anche Teresa che mi fissa senza mai spostare i suoi occhi da me.
«Buongiorno.» Mi saluta sorridendo e poi distoglie lo sguardo tornando a studiare il cellulare che stava aggiustando.
«Ti sono passata a salutare prima di andare agli allenamenti. Stasera vengo da te?» Chiedo a Gaia che sospira e scuote la testa.
«Non posso stasera, è il compleanno di mio padre sono a cena dai miei. Facciamo domani?»
«Ah ok, va bene. Fagli gli auguri da parte mia. Ci sentiamo dopo allora, buon lavoro.» Le do un altro bacio e poi mi giro verso Teresa. «Ciao Terè.»
«Ciao Piotr.» Mi sorride come se avesse improvvisamente avuto una buona notizia, boh, onestamente non so cosa le ronza in testa e nemmeno mi applico più di tanto per capirlo.

Vado agli allenamenti dove racconto tutte le novità ad Amir.
«Allora qualcosa si sta muovendo, finalmente.»
«Eh sì, anche se non capisco bene che intenzioni ha. Non riesco a decifrarla.»
«Non ti fare troppi problemi ora, altrimenti te la lasci scappare. Prenditi quello che viene.»
«E invece no, non posso! Non la voglio solo per un suo capriccio, lo capisci? Lei non è una delle tante, devo capire cosa vuole davvero.»
«Sì questo è ovvio, ma dico ora siete solo all'inizio, non ti fare troppe pippe mentali.»
«Fosse facile...» Sospiro, quella ragazza è il mio più grande rompicapo.
«Dai ora non ci pensare, alleniamoci che altrimenti il mister ci ammazza.» Mi tira in mezzo al campo e io lo seguo annuendo.
Mi alleno allo strenuo delle mie forze visto che stasera non mi devo nemmeno vedere con Gaia e non devo conservare le energie. Faccio una doccia veloce e mi rivesto tornandomene verso casa. Per cena mi faccio portare del sushi e poi gioco alla play per qualche ora. Verso le dieci qualcuno bussa al citofono e siccome non aspetto visite resto qualche attimo a pensare chi potrebbe essere, poi mi alzo e vado a vedere.

Teresa.

«Ehi, ciao.» Le dico una volta che è arrivata fuori alla mia porta.
«Ciao. Posso?» Indica l'interno di casa mia e io annuisco facendola entrare.
«Prego. A cosa devo questa visita?»
«Ero da queste parti e sapevo che eri solo...»
«Mhmh.»
«Cosa stavi facendo?» Mi chiede, guardandomi da capo a piedi per poi fermarsi nei miei occhi con un'espressione furba.
«Stavo per andare a letto.» Dico onesto, sono abbastanza stanco e prima che arrivasse lei avevo intenzione di andarmene a dormire.
«Allora sono arrivata nel momento perfetto.» Si avvicina e mi appoggia una mano sul petto continuando a tenere i suoi occhi nei miei.
«Per fare?» Costringo me stesso a rimanere freddo e distaccato, perché se ragionassi col cuore già l'avrei baciata per quanto mi è vicina. Ci dividono pochissimi centimetri e non so come sto facendo a resistere. Non risponde alla mia domanda ma fa un sorrisetto e si abbassa inginocchiandosi ai miei piedi.
Ma che cazzo sta facendo? Resto impietrito mentre la guardo legarsi i capelli in una coda alta e infila le sue dita affusolate nel bordo dei pantaloni della mia tuta.
«Ma che fai? Tirati su dai.» Faccio un passo indietro ma lei sembra non sentirmi proprio. Si avvicina ancora e afferra la mia tuta, stavolta le gambe, tirando verso il basso con forza.
«Ti ho detto alzati, e smettila.»
«Piotr, dai... lasciami fare.»
«Ma che vuoi fare? Non mi sembra il caso.» Le alzo la testa e la guardo negli occhi.
«No? Sicuro?» Avvicina il viso al cavallo dei miei pantaloni e appoggia le labbra sulla mia erezione attraverso i box di Calvin Klein. 
Il sangue mi arriva subito al cervello e mi sento su di giri immediatamente ma no, non glielo lascerò fare. Non così. 
«Le cose a metà non mi sono mai piaciute.» La prendo le mani e la faccio alzare e non appena è alla mia altezza la bacio. La bacio davvero, un bacio passionale e caldo, un bacio che non riesco nemmeno a descrivere per quanto è fantastico. «O tutto o niente.» Sussurro mentre siamo fronte a fronte, occhi negli occhi. Lei annuisce capendo a cosa mi riferisco, così le prendo una mano e la porto in camera da letto dove finalmente stiamo insieme.
Ho fatto sesso tante volte nella mia vita ma questa volta è stata speciale per me. Ho sentito ogni vibrazione, ogni brivido, ogni sussulto. Ho sentito tutto amplificato, e resterà tutto scolpito nella mia testa come se fosse in repeat perenne, tutto indimenticabile. E ora che è qui che dorme sul mio petto, nuda e struccata come piace a me, mi sento finalmente felice. So che forse è una cosa passeggera, che magari per lei non significa quello che significa per me, forse per lei è solo un capriccio ma io ora sono felice.

«Glielo dici dopo?» La mattina dopo mi fa questa domanda mentre mi accarezza il collo con le sue dita sottili.
«Ma cosa e a chi?» La guardo assottigliando gli occhi. Cosa si aspetta che faccia ora?
«Come cosa e a chi? Pensavo fosse chiaro.»
«Vuoi che dica di questa cosa a Gaia?»
«Mi sembra ovvio.» Annuisce spostandosi i capelli dietro le orecchi e fissandomi.
«E mica sono stupido.» Me la rido scuotendo la testa.
«In che senso?»
«Non la lascio per una notte con te. E' stata fantastica e tu lo sei, ma non basta.» Torno serio e lei resta stupita dalle mie parole.
«Ma è palese che tra di noi c'è qualcosa...»
«Ho bisogno di sicurezze, non la lascio per una notte. Se le cose tra di noi continueranno e andranno bene allora lo farò. Che poi posso capire perché improvvisamente mi vuoi così tanto? E' perché non sopporti l'idea che io stia con Gaia o perché ti piaccio davvero?» Chiedo, ormai siamo in vena di discorsi seri e ne approfitto.
«Diciamo entrambe le cose. Nemmeno io sono stupida Piotr, ho sempre visto come mi guardavi, dentro di me sapevo e so bene che ti sono sempre piaciuta ma mi è sempre piaciuto fare la difficile, la principessa sul pisello.»
«Beh sì, effettivamente l'hai fatta.» Annuisco sorridendo a quelle sue parole.
«Vero. Poi quando hai iniziato a flirtare con Gaia ho cominciato a farmi due domande e più stavate insieme più pensavo a quanto sono stata cretina a non uscire mai con te. Perché mi piaci, davvero.»
«Anche tu mi piaci tanto e lo sai, ma ti ho già detto come la penso.»
«Sì va bene, ti convincerò.» Sorride e mi dà un bacio a stampo prima di uscire dal letto e andare a farsi la doccia. Quando esce mi saluta con un bacio e va via.

Sospiro guardando il soffitto della mia camera, finalmente le cose stanno iniziando a girare come ho sempre desiderato. Spero che ciò che ha detto sia la verità e non solo un modo per tirarmi a lei ma io non sarò stupido, non sarò sprovveduto. Infatti chiamo subito Gaia e le do appuntamento per questa sera, devo continuare a vederla e continuare a sembrare il suo fidanzato. Lei mi serve ancora.

No Regrets | Piotr ZielińskiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora