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«Allora ci vediamo stasera?» Mi domanda un attimo dopo essersi fermato con l'auto fuori al negozio.
«Sì, alle otto da me.»
«Perfetto.» Mi sorride e si allunga verso di me lasciandomi un bacio sulla bocca.
«A dopo.»
«A dopo.» Ci salutiamo ed entro nel negozio dove c'è già Teresa ad aspettarmi nonostante siano le nove e venticinque e sia in anticipo di cinque minuti.
«Buongiorno.» Le sorrido con in mano un cornetto per lei da parte di Piotr e la raggiungo. «Questo è per te da parte di Piotr e mia, per la pazienza che hai con noi.»
«Non dovevate, che carini, grazie!» Si sposta i capelli dietro l'orecchio e apre il pacchetto con dentro il cornetto, tirandolo fuori e mangiandolo.
«E' il minimo.»
«A marmellata come piace a me, Piotr se lo è ricordato.» Sorride e io annuisco dandole ragione. «Quindi le cose procedono bene tra di voi, no?» Mi domanda, tra un morso e l'altro.
«Sì benissimo, mi piace molto.»
«Mi fa veramente piacere, sai che l'ho sempre pensato. Hai dormito da lui stanotte?» Domanda, indicando la strada dove poco fa ero in auto con Piotr.
«No, non siamo ancora a quel livello. Abbiamo fatto colazione insieme e poi mi ha accompagnata qui.»
«Ah capito. Da quanto è che vi frequentate? Saranno un paio di mesi o sbaglio?»
«Quasi due mesi, sì.» Annuisco, di solito non ne parliamo molto ma oggi ha proprio voglia di farlo e io non mi tiro indietro.
«E non avete ancora fatto...» Si interrompe e io arrossisco, evidentemente imbarazzata e presa alla sprovvista. Non mi sarei mai aspettata una domanda così intima, di solito non succede mai tra di noi. Siamo amiche sì, ma non così in confidenza.
«E' un problema?»
«No, anzi, sono anche affari vostri però per lui un po' strano è effettivamente...»
«Ogni storia è a sé. Non so a cosa ti riferisci ma a noi sta bene così.»
«Non so se te l'ha raccontato ma lui è uno che ne cambiava una a settimana, è anche molto sfacciato con le ragazze.»
«Con me è diverso.»
«Diverso...» Ripete, trattenendo una risata. «Sarà così. Comunque mi fa piacere che state insieme, siete proprio belli.»
«Grazie mille.» Rispondo con un sorriso falsissimo, mi hanno dato fastidio le sue parole.

Il problema del sesso con Piotr non me lo sono mai posto perché mi piace il fatto che preferiamo passare il nostro tempo a conoscerci che a fare del semplice sesso. Ovviamente il sesso è importante ma ci sono altre cose che lo sono di più secondo me. Arriverà il nostro momento senza correre o farsi paranoie inutili.

Passo la giornata al negozio tranquillamente, senza più parlare dell'argomento con Teresa che al pomeriggio non si fa proprio viva, lasciandomi da sola. Alle sette chiudo e torno a casa e alle otto Piotr mi raggiunge. Ordiniamo da una paninoteca e mangiamo poco dopo, poi come nostro solito ci mettiamo sul divano guardando un film. Solita scusa per aggrovigliarci e iniziare a baciarci. Ora siamo molto più in confidenza che all'inizio e le sue mani studiano fameliche e curiose il mio corpo. Anche io ho una voglia matta di approfondire fisicamente la nostra conoscenza e glielo faccio capire chiaramente, sfilandomi la maglia e rimanendo solo col reggiseno proprio davanti ai suoi occhi. Fissa il mio seno con gli occhi sbarrati per un'infinità di secondi, poi mi stringe le mani sui fianchi e mi tira a lui, iniziando a baciarli.
Mi lascio subito andare ai suoi baci caldi e irrequieti, godendomi ogni istante. Ma poco dopo, tutto questo, non mi basta più. Mi tolgo anche il reggiseno sempre sotto il suo sguardo attento e mi inginocchio ai piedi del divano, proprio tra le sue gambe. Lo vedo sospirare e passarsi le mani sul viso, come se questa cosa l'avesse turbato parecchio. E mi piace, mi piace lo sguardo che fa quando appoggio la lingua sulla punta della sua erezione e mi piace ancora di più quando mi spinge forte la testa per farmelo ingoiare tutto. Vado più veloce e quando sento le sue vene ingrossarsi e le sue gambe tremare capisco che sta per arrivare al culmine. Aumento i miei movimenti e poco dopo esplode nella mia bocca. Resto senza fiato per qualche attimo, poi mi riprendo e mi metto seduta accanto a lui sul divano che ha ancora l'affanno.

«Ne avevi proprio voglia, eh?» Sussurra poco dopo, col sorriso sulle labbra voltandosi verso di me. Rido scuotendo la testa e lo guardo prima di rispondergli.
«Tu no?»
«Mammamia stavo impazzendo.» Ammette, quasi liberandosi di un peso che aveva in corpo.
«Piotr ma perché non me ne parli? Ci frequentiamo da mesi è anche normale averne voglia...» Chiedo mentre mi rivesto per poi attendere la sua risposta.
«E' che non voglio sbagliare con te, tutto qui.» Risponde, prendendomi il viso tra le mani e guardandomi negli occhi con i suoi sempre così puri e limpidi.
«Non sbagli, fino ad ora non hai mai sbagliato e non avresti sbagliato se mi avessi chiesto qualcosa in più a letto.»
«Sì, ora l'ho capito. Magari sono anche passato per quello che non voleva farlo.» Dice per poi ridere e scuotere la testa. «E invece ti assicuro che non è così.» Continua per poi scattare in piedi, spingermi sul divano e mettersi su di me ricominciando a baciarmi ovunque. La situazione torna ad infuocarsi e poco dopo sono di nuovo in topless con la sua testa tra i miei seni. Sospiro, sopraffatta dal piacere che i suoi baci mi danno ma poi lui si ferma e ci copre con un plaid che c'è sul divano. Mi abbraccia e si accoccola sul mio petto, dimostrandosi ancora una volta di una dolcezza incredibile.
«Vuoi restare qui stanotte?» Gli sussurro ad un orecchio mentre gli accarezzo i capelli morbidi e lisci.
«No, non posso. Anzi devo proprio andare.» Si tira su, si sistema e dopo avermi lasciato un bacio di quelli profondi e lunghissimi, se ne va lasciandomi da sola coi miei pensieri.

Ho fatto tutto questo perché lo volevo davvero o per rispondere alle parole cattive di Teresa? Mi ero spinta così oltre proprio stasera a causa sua o è solo una coincidenza?

Domande a cui non riesco a rispondere e che mi fanno addormentare con molto ritardo.

No Regrets | Piotr ZielińskiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora