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Sono finalmente tranquilla e la mia vita sta prendendo la via che ho sempre desiderato. Il nuovo lavoro alla Apple mi piace tantissimo e mi dà tante soddisfazioni. Mi sento felice, realizzata e ho anche conosciuto un ragazzo che potrebbe interessarmi. Lavora nel negozio Vans nello stesso centro commerciale casertano in cui lavoro io. Il suo negozio è praticamente di fronte al mio e ci vediamo ogni giorno. All'inizio ci guardavamo senza dire nulla poi una mattina passando mi ha salutata con un cenno della testa, il giorno dopo con un buongiorno e poi abbiamo iniziato a parlare. Facciamo spesso colazione insieme anche se nessuno dei due si è mai sbilanciato né ha provato a fare altro. E' carino, simpatico e si chiama Pietro. Sì, esatto: Pietro. La vita è strana, me ne rendo conto. Non ci penso e mi godo le risate e le colazioni insieme.

«Ma come non sei mai stata a Milano?»
«No, non ci sono mai stata ti ho detto. Perché è così strano scusa?»
«Vabbè siamo in Italia ed è una delle nostre città più belle e grandi, devi andarci.»
«Non mi ispira molto in realtà. Amo Roma, Firenze... Milano non mi dice nulla.»
«Ti sbagli.» Fa di no col dito piazzandomelo proprio davanti al naso. «Vivi di stereotipi. Milano è bellissima, soprattutto in primavera.»
«Va bene, ci credo. Tu l'hai vista io no e odio gli stereotipi, quindi non è quello il problema.»
«Sì ci sono stato due volte, la prima per vedere un Milan - Napoli in trasferta visto che sono un grande tifoso del Napoli, e la seconda con degli amici.»

Ah bene, è anche tifoso del Napoli. Me le immagino già le domeniche pomeriggio sul divano a guardare Piotr che gioca in campo e dovermelo sorbire per quasi due ore. No, non ci tengo proprio.

«Capito. Quindi me la consiglieresti?» Appoggio il viso su una mano e mi avvicino a lui.
«Assolutamente sì. Non ti dico andiamoci insieme perché è presto...» Si ferma guardandomi evidentemente in imbarazzo, poi scuote la testa e continua. «Però sì, vacci.»
«Okay, la aggiungo alla lista delle città da visitare.» Annuisco e prendo il mio cellulare aggiungendo davvero Milano ai posti in cui vorrei andare. E' una lista che ho creato da qualche mese e spero di iniziare a spuntare qualche città già ad inizio anno prossimo.
«Che città hai?» Si sporge con la testa verso di me e io gli mostro la lista.
La osserva qualche secondo poi mi guarda e sorride.
«Reykjavik?» Mi domanda sorpreso.
«Sì, amo i post i freddi da visitare in inverno. I boschi, i laghi, i gyser, la natura incontaminata...»
«Vero, deve essere bellissimo.»
«Credo proprio di sì.» Annuisco e lui guarda di nuovo la lista, poi alza lo sguardo e mi fissa inumidendosi le labbra.
«E con chi ci andresti?» C'è uno scambio di sguardi e sorrisi che dura per un periodo indefinito, poi distolgo lo sguardo e con mezzo sorriso rispondo.
«Per ora da sola, poi non so, se qualcuno si vuole aggiungere non ho problemi.» Dico alzando le spalle e lui fa di sì con la testa.
«Quindi non hai un ragazzo, uno con cui ti senti o cose così?» Domanda ancora, sempre più interessato.
«No.» Scuoto la testa in maniera decisa e lui sorride.
«Benissimo, musica per le mie orecchie. Quindi ti andrebbe di uscire con me una di queste sere? Andiamo al cinema e poi a mangiare qualcosa. Ti va?»
«Mh...» Faccio finta di pensarci e lo vedo preoccuparsi subito. «Certo, mi fa piacere.»
«Ottimo, bel modo di iniziare la giornata. Ora posso iniziare a lavorare con più energia.» Dice per poi alzarsi e darmi un bacio sulla guancia. «Ci vediamo dopo?»
«Io stacco alle sei.»
«Io alle cinque e mezza, ti aspetto così andiamo al parcheggio insieme.»
«Ma no, non voglio farti perdere tempo.»
«Nessun tempo perso, mi fa piacere.» Mi fa una carezza sul viso e mi sorride ancora.
«Va bene, a dopo allora.»
«A dopo.»
Se ne va e io resto qualche altro minuto al tavolino del bar a pensare a ciò che è appena successo. Mi piace proprio, sì. Ho fatto bene ad accettare l'invito.

E le cose con lui iniziano bene e proseguono sempre meglio. Iniziamo a frequentarci regolarmente e ogni giorno che ci conosciamo meglio mi piace sempre di più.

Ora sto bene, ora posso davvero dire di aver trovato la mia serenità e non lascerò che nessuno me la porti via.

No Regrets | Piotr ZielińskiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora