CAPITOLO 1

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<<E' da più di mezz'ora che stai parlando, ma io sinceramente non riesco a capire le tue intenzioni>>

Giada lo guardò sorpresa.

Aveva conosciuto Andrea alcuni anni prima in aeroporto: prendevano lo stesso volo per Berlino, ogni lunedì mattina, ore sette e un quarto.

In quel periodo, lei lavorava nella capitale tedesca presso un importante studio legale. Lui, un architetto, seguiva un progetto di Renzo Piano. Una mattina si erano scontrati al gate. Entrambi erano assorti a leggere mail sul cellulare e lei gli era finita addosso rovesciando la valigetta ventiquattro ore, che si era aperta. Le carte si erano sparse per terra e lui l'aveva aiutata a raccoglierle. Quando la settimana dopo si erano rivisti, Andrea l'aveva salutata e le aveva chiesto se poteva offrirle un caffè.

Lei aveva accettato. Era un bellissimo uomo, affascinante e dai modi gentili. Peccato avesse la fede al dito!

Col tempo erano diventati amici. All'inizio si incontravano soltanto all'aeroporto, poi avevano iniziato ad uscire qualche volta a cena insieme. Tanto per farsi un po' di compagnia. Erano tutti e due soli in una città straniera.

Non c'era mai stato niente tra loro. Non perché Giada non l'avesse voluto... Lei era single in quel periodo, per non dire sola e disperata e, anche se lui era sposato, non si sarebbe fatta scrupoli a vivere una romantica avventura a Berlino Est!

Quando a tarda sera, dopo che avevano cenato insieme e passeggiato da Alexander Platz fino a dove una volta c'era stata la frontiera, ritornava nel monolocale preso in affitto, si ritrovava ad immaginare quelle labbra che la baciavano e le mani di lui che la toccavano. Perché quell'uomo aveva una bocca bellissima: ben disegnata, le labbra carnose ma non troppo ed i denti bianchissimi. E poi aveva quel modo di guardarla mentre le parlava, che la faceva sentire l'unica donna al mondo; la più bella di tutte! Finiva col toccarsi pensando a lui.

Andrea però le aveva fatto capire, che non solo era sposato con tre figli, ma che amava sua moglie e non l'avrebbe mai tradita. Non le era rimasto che tenere quei sogni ben nascosti ed accontentarsi del ruolo di "amica". Non era stato facile: più lo conosceva e più se ne innamorava. Una sera l'aveva sentito parlare al telefono con la figlioletta e ne era rimasta incantata. Dolce e paziente cercava di spiegarle qualcosa a proposito del fratellino più piccolo. Il tono pacato, tenero ma risoluto.

E poi ne era terribilmente attratta fisicamente. Avrebbe dato tutto per toccarlo e farsi toccare da lui! Andrea però, era sempre molto attento ad evitare qualsiasi contatto fisico. Una sera l'aveva preso sottobraccio, un gesto familiare fra amici. Lui si era irrigidito e dopo meno di un minuto, con una scusa, era riuscito ad allontanarsi. Giada non aveva mai più ripetuto quel gesto. Continuava a pensare a lui ed a sognarlo... Di nascosto.

Fu una fortuna che dopo otto mesi, ormai quel sentimento represso era diventato quasi un'ossessione, avesse ricevuto una proposta di lavoro presso uno degli studi legali più rinomati di Verona. Non si incontrarono più al gate; niente cene e passeggiate romantiche. I sentimenti che provava lentamente scemarono e tutte quelle fantasie sparirono così com'erano venute. Conobbe un ragazzo veronese suo coetaneo e dopo neanche un anno andò a convivere con lui.

Giada ed Andrea avevano continuato a sentirsi però ed un paio di volte all'anno, districandosi fra mille impegni familiari e di lavoro, riuscivano anche a prendere un aperitivo insieme. Erano diventati buoni amici.

Lo scrutò attenta: continuava ad essere un bellissimo uomo, sempre molto elegante, in vestito e cravatta. Quanti anni aveva? Sicuramente aveva superato la quarantina. Era invecchiato, però. Osservò che un paio di capelli grigi spuntavano, alcune piccole rughe si erano formate intorno agli occhi e soprattutto il piccolo solco in mezzo alla fronte si era accentuato. Era evidente che non stava attraversando un bel periodo.

Come, quando... (3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora