<<Sono contenta di essere qui. Era così tanto tempo che non passavamo un pomeriggio insieme, noi due>>
<<Scusa. Sono stato un po' incasinato in questo periodo>>
<<Hai sempre trovato qualche ora per noi. Una pausa pranzo, un aperitivo. A volte anche solo una telefonata. Ho pensato che volessi evitarmi>>
<<Ma dai! Che scemenza! Lo sai che ti voglio bene>>
Guardò la donna che aveva seduta di fronte. Notò i capelli non tinti da qualche mese e la ricrescita grigia che spiccava sulla folta capigliatura castano scuro; intorno alle labbra cominciavano a comparire piccole rughe; ed aveva decisamente qualche chilo di troppo. Era evidente che si stava lasciando andare. Lo sguardo però restava sempre vivace e ricordava quella ragazza ribelle ed un po' maschiaccio che era stata. Quante ne avevano combinate insieme! Le partite di calcio allo stadio e lei che restava senza voce tante le parolacce che urlava per tutti i novanta minuti contro l'arbitro; le feste in discoteca fino all'alba dove si ubriacavano sino a non poterne più; i primi amori di cui si raccontavano sempre tutto, consolandosi a vicenda quando le cose andavano male. E quante litigate! Non si erano mai allontanati però, in tutti quegli anni. Entrambi avevano sempre trovato un po' di tempo per stare insieme e chiacchierare, raccontarsi le cose belle e quelle brutte delle loro vite.
Doveva ammetterlo, in quegli ultimi tempi l'aveva trascurata. Troppo lavoro, troppi problemi. O forse soltanto non aveva avuto voglia di parlare con nessuno, neanche con lei, la sua migliore amica, di quello che gli stava succedendo.
<<Cosa c'è, Andrea? Lo sai che a me puoi dire tutto>>
<<Faccio sesso con Michela>>
La frase gli era uscita così, da sola. Non gli sfuggì l'espressione incuriosita. Un leggero sorriso, forse lei lo aveva interpretato come un riavvicinamento fra lui e la moglie.
<<No Erika. Facciamo solo sesso. Non stiamo risolvendo i nostri problemi>>
<<Che cosa sta succedendo, Andrea?>>
Erika lo guardava preoccupata ora.
Cominciò a raccontare di quegli ultimi mesi e man mano che parlava si rendeva sempre più conto di quanto bisogno aveva di sfogarsi. Di tirare fuori tutto il marcio di quella storia.
<<Dopo il vernissage, Michela ed io, abbiamo cominciato a riavvicinarci. Piccoli gesti, piccoli momenti passati insieme. Mi è sembrato che lei volesse salvare il nostro matrimonio e riprovare a vivere insieme. Io non ho voluto affrettare le cose. Ho avuto il dubbio che tutto facesse parte di un piano ben congegnato: lei se ne era andata per poter organizzare la sua mostra e ricominciare a sanare l'officina. Fatte queste cose, era pronta per ritornare insieme, come se niente fosse stato. Non ci si comporta così quando si ama una persona. Credo di essermi veramente arrabbiato. Lo sai: ho pensato di lasciarla, ma lei... Mi sembrava così innamorata. Era diventata perfino gelosa! Ho deciso allora di darle una possibilità. Non saremmo tornati subito insieme, ma l'avrei fatta penare un po'. Intanto avrei avuto modo di testare i suoi sentimenti. Inoltre la mia posizione non è mai cambiata: per stare insieme, lei deve rinunciare all'officina. Se lo fa, sono disposto a perdonarle tutto>>
<<Glielo hai detto? Lei come ha reagito?>>
Erika ora lo stava ascoltando attenta.
<<A dire il vero non glielo ho mai chiesto. Non ci sono riuscito. Ad un certo punto le cose mi sono sfuggite di mano. Michela è cambiata>>
<<In che senso, cambiata?>>
<<Completamente diversa. È difficile da spiegare... Lei è... Tranquilla, serena, sempre sorridente. Mi cerca, ma c'è sempre un valido motivo che spiega una sua telefonata o un invito a vederci. Evita qualsiasi discussione e non è più gelosa...Ed è così bella! Come se prestasse molta più attenzione a quello che indossa, all'aspetto esteriore>>
STAI LEGGENDO
Come, quando... (3)
ChickLitAndrea è deciso a divorziare mentre Michela vuole a tutti i costi riconquistarlo, arrivando addirittura a coinvolgerlo nei suoi strampalati progetti. Un sentimento può logorarsi negli anni? Gli errori del passato e quelli del presente li porteranno...