<<Andrea, non c'è bisogno che resti qui tutta la notte>>
L'aveva messa a letto finalmente. Era in cucina, intento a prepararle una tisana calda, ma lei, invece di starsene tranquilla, continuava a strepitare fra un crampo ed un malore.
<<Te l'ho già detto! Non ti lascio sola. Saresti capace di alzarti, cadere e battere la testa da qualche parte, imprudente che sei!>>
Entrò nella camera con la tazza fumante.
Quant'era carina: i capelli sudaticci appiccicati sulla fronte, il broncio con le fossette e tutta rannicchiata sotto il piumino. Appoggiò la tazza sul comodino e le si sedette a fianco.
<<Dormirò sul divano, tranquilla. Non ho intenzione di disturbarti con la mia presenza!>>
<<Quanto sei stupido! Puoi dormire qua nel mio letto. Tanto non penso di essere così attraente stasera da rischiare nulla>>
<<Eh già! Solo io saltavo addosso a te! Tu non avevi mai voglia!>>
Le rispose ironico. Gli piaceva punzecchiarla però.
<<Stupido! Sai cosa intendo! Sai anche tu quello che ci succede quando stiamo troppo attaccati!>>
Aveva risposto seria, forse un po' scocciata. Cosa cercava di dirgli? Che quando erano a meno di venti centimetri di distanza perdevano entrambi la ragione? Tutto si offuscava ed i sensi infuocati prepotentemente li avvolgevano? Era un attimo abbracciarsi, baciarsi e finire con... Sì, con lo scopare!
Era sempre stato così, per entrambi. - Ma non si risolvono i problemi con il sesso, Michela! - avrebbe voluto gridare. - Guarda come siamo finiti! -.
Aveva rimuginato tanto in quei mesi su quello che era successo al loro matrimonio. Perché tutto era saltato per aria? Dove avevano sbagliato? Non era stato facile trovare una risposta. Dopo aver saputo di quella mail, aveva attribuito tutte le responsabilità alla moglie: Michela lo aveva condannato senza dargli la possibilità di spiegare i fatti. Peggio, senza dirgli nulla. Poi però, ricordando quell'ultimo litigio, si era reso conto che mille altri problemi erano sbucati fuori quella sera. Sembrava, che in tutti quegli anni insieme non avessero mai affrontato seriamente le cose. Ogni divergenza veniva appianata da quell'irresistibile attrazione. - E finivamo col non parlare! Ogni volta! -.
Forse quella notte avrebbero potuto fronteggiare alcune questioni. Non sarebbe servito a farli ritornare insieme, questo no, ma un po' di ordine in tutto quel caos serviva. E poi non voleva che il pensiero di essere stata tradita potesse macchiare i suoi ricordi. Almeno di quella mail doveva parlarle, farle sapere che...
<<Andrea! Mi ascolti?>>
<<Scusa, dicevi?>>
<<Nel secondo cassetto del comò trovi una delle tue magliette nere e nell'armadietto del bagno ci sono degli spazzolini nuovi>>
Si alzò, ancora immerso nei suoi pensieri.
<<Che te ne fai delle mie magliette?>>
La guardò sorpreso. Ce n'erano ben quattro!
<<Due le ho prese quando me ne sono andata. E le altre te le ho fregate a Legoland>>
<<Le hai lavate almeno?>>
Scoppiò a ridere. Ancora quella mania! Fin dalla prima volta insieme, ogni sera gli aveva fregato da sotto il cuscino la t-shirt che lui aveva usato la notte prima. Le piaceva indossarla perché aveva il suo odore, diceva. Aveva continuato a farlo... Anche dopo averlo lasciato. Pensò con tristezza che c'erano un mucchio di cose che non sapeva di sua moglie!
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Come, quando... (3)
ChickLitAndrea è deciso a divorziare mentre Michela vuole a tutti i costi riconquistarlo, arrivando addirittura a coinvolgerlo nei suoi strampalati progetti. Un sentimento può logorarsi negli anni? Gli errori del passato e quelli del presente li porteranno...