<<Jacopo, stai dormendo?>>
<<Hmm... No>>
<<Max dorme?>>
<<Sì>>
Era notte ed i tre bambini erano nella loro cameretta di Parona.
<<Mamma è ancora di sotto con papà?>>
<<Non lo so>>
<<Vai a vedere!>>
La bimba pensò che suo fratello, a volte, fosse proprio stupido.
<<Vacci tu!>>
<<No, tu fai meno casino di me quando ti muovi>>
Sentì Jacopo scendere piano dal letto, aprire cauto la porta ed uscire. Il fratello rientrò poco dopo sedendosi vicino a lei.
<<Sì, ho sentito le voci>>
<<Di cosa stanno parlando? E come sono? Arrabbiati?>>
Stavano sussurrando per non svegliare il fratellino.
<<Che ne so. Non li ho visti>>
<<Vai a vedere. Basta che ti sporgi un po' sulla scala>>
Lavina riconfermò il sospetto sulla stupidità di Jacopo.
<<Mamma sta abbracciando papà. Gli sta dicendo che non è colpa sua se Max è caduto>>
<<Figo! Max è un genio!>>
Adesso era Jacopo che si stava chiedendo se sua sorella avesse tutte le rotelle a posto. Massimiliano aveva combinato un gran casino quella sera. Era caduto dalla scala e si era fatto male! Erano dovuti correre tutti all'ospedale ed aspettare un sacco di tempo. Il papà si era preoccupato ed aveva telefonato subito alla mamma. Lei era arrivata di corsa, terrorizzata. Tutto quel casino e solo per una gamba rotta! Ora Massimiliano dormiva tranquillo con il gesso al piede. Non c'era niente di geniale in quello che Max aveva fatto. Aveva disobbedito al papà. Punto. Ma Lavinia era una femmina. - E si sa - pensò il bambino - Le femmine ragionano in modo strano -.
Decise di tornare nel suo letto.
<<Jacopo, aspetta>>
Lavinia l'aveva agguantato per il braccio. Sempre prepotente, lei.
<<Noi dobbiamo aiutare mamma e papà a tornare insieme>>
<<Noi? E come facciamo?>>
<<Dobbiamo farli stare sempre insieme. Come stasera ha fatto Max>>
<<Cioè dobbiamo cadere dalle scale?>>
Era cosa certa: suo fratello era stupido!
Lavinia gli diede un pizzicotto.
<<Ahia! Smettila!>>
<<Shhh! Svegli Massimiliano. Dobbiamo trovare delle scuse per farli incontrare. Ad esempio: domani dormiamo da mamma e noi non andiamo a letto finché papà non viene a darci il bacio della buonanotte>>
Aveva parlato con tono saccente e soddisfatto. Era da due giorni che pensava a svariate possibilità. Si era perfino presa una punizione durante la lezione di grammatica, perché la maestra si era accorta che stava pensando ad altro. Aveva un sacco di idee, però.
<<Sai che papà ci castigherà>>
<<Domani siamo dalla mamma, stupido! Lei, no, che non ci castiga>>
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Come, quando... (3)
Romanzi rosa / ChickLitAndrea è deciso a divorziare mentre Michela vuole a tutti i costi riconquistarlo, arrivando addirittura a coinvolgerlo nei suoi strampalati progetti. Un sentimento può logorarsi negli anni? Gli errori del passato e quelli del presente li porteranno...