CAPITOLO 21

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<<Allora, come vanno le cose con Andrea? Solita settimana disastrosa? A Jesolo come è andata?>>

Monica, Alfredo e Michela stavano pigramente sorseggiando un cocktail seduti in un locale del centro.

Era quasi mezzanotte. Quella sera avevano deciso di andare ad assistere ad un poco probabile "Aspettando Godot", rappresentato da una compagnia amatoriale, all'interno della rassegna estiva di "Teatro in Cortile". 

La rappresentazione si era svolta nel chiostro di Santa Maria in Organo. Una piccola chiesa romana, ricostruita in epoca medioevale che doveva il suo nome ad un'opera di ingegneria idraulica realizzata dai romani stessi: sopra un'alta torre, sulla cui base fu successivamente realizzato l'odierno campanile, vi era un tamburo circolare ove delle statue, mediante l'energia idraulica dell'Adige, si muovevano e, in base all'ombra proiettata, segnavano il tempo. Il risucchio dell'acqua veniva convogliato in alcune canne tagliate a misura che, ad intervalli regolari, emettevano melodie. L'acqua tornava quindi nel fiume mediante una serie di fontane. 

D'estate il piccolo chiostro veniva sfruttato per delle rappresentazioni teatrali di piccole compagnie locali. Dopo lo spettacolo, che non li aveva particolarmente entusiasmati, i tre amici avevano deciso di fermarsi a bere qualcosa in un drink bar. Era sabato e nessuno di loro aveva voglia di rientrare a casa presto, complice anche la bella serata estiva, calda e ventosa. 

Michela, meno di tutti. I figli erano con il padre quel weekend e, ritrovarsi da sola nell'appartamento, le metteva addosso una certa malinconia. Per contro, le serate che trascorreva con Monica ed Alfredo erano sempre molto piacevoli. Erano usciti spesso tutti e tre insieme quell'estate; andavano al cinema all'aperto, ad assistere a tragedie e commedie teatrali particolari o a visitare la mostra di qualche artista giovane e sconosciuto. Verona, dopotutto era una città che offriva molto a livello culturale: non c'era solo la stagione lirica all'Arena, ma molte alternative meno costose e soprattutto più eclettiche. A volte, come quella sera, capitava che l'esibizione non fosse particolarmente interessante, ma si rifacevano andando a bere in qualche posto alla moda. Trascorrevano insieme un paio d'ore ridendo e scherzando o parlando di sé stessi e dei loro problemi. 

 Alfredo stava attraversando uno dei suoi periodi di "pace interiore" come li definiva lui. Era in armonia con sé stesso ed il resto del mondo, che tradotto in linguaggio comune significava sostanzialmente che non faceva nulla: passava le giornate ad annoiarsi, bighellonando. Monica invece, occupatissima con il suo lavoro, non aveva tempo per impegnarsi in alcuna relazione, né sentimentale, né di solo sesso e preferiva trascorrere le serate a casa da sola o con i due amici. Infine c'era Michela, quella più incasinata di tutti. Era ovvio che ogni volta si finisse a parlare di lei e di Andrea. Per quanto molto introversa e sempre molto restia a raccontarsi, aveva scoperto che, non solo Monica ed Alfredo erano ottimi ascoltatori e non la forzavano in alcun modo a dire ciò che non voleva, ma riuscivano sempre a trovare un lato divertente nelle sue vicissitudini, alleggerendo il peso di quella situazione che diventava ogni giorno più difficile. Lei ed il marito si erano un po' riavvicinati, ma non quanto aveva sperato. Ogni volta che si erano visti, Andrea non aveva mai cercato di parlarle e lei, dopo un po', non aveva più trovato il coraggio di affrontare il discorso. 

Anche il fine settimana precedente. Michela aveva portato i bambini a Jesolo ed Andrea li aveva raggiunti di domenica ed era rimasto con loro fino a tarda sera.

<<I bambini si sono divertiti un sacco>>

Cominciò a raccontare qualche aneddoto inerente.

<<Tu e il tuo maritino, invece? Vi siete divertiti insieme?>>

Alfredo la guardava spudorato e sorridente. Quello sguardo e l'accento posto sulla parola "insieme" lasciavano presagire chiaramente dove l'uomo volesse andare a parare. Possibile che Alfredo volesse sempre sapere della sua vita sessuale con Andrea? Lo guardò torva.

Come, quando... (3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora