<<Andrea, sei a Verona?>>
<<Sono sceso adesso dall'aereo. Sto andando al parcheggio. Cosa succede?>>
<<I bambini...>>
Era agitatissima. I figli si erano chiusi a chiave nella loro stanza da più di due ore e non c'era stato modo di far loro aprire la porta. All'inizio non aveva dato peso alla cosa e li aveva lasciati lì. Tranquilla aveva preparato la cena ed apparecchiato la tavola. Quindi li aveva chiamati: nessuna risposta.
<<Dai! Uscite, la cena si fredda!>>
Niente. Silenzio assoluto.
Si era infastidita. Era stanchissima. Mancava poco a Natale e gli impegni si erano accavallati uno all'altro: la cena con i dipendenti dell'officina, l'aperitivo con gli ex colleghi della Fa.les, gli ultimi conti da mettere in ordine per fare la chiusura di bilancio, una montagna di commesse arrivate proprio in quelle ultime due settimane, Massimiliano con la gamba ingessata che ne combinava una per sorte e neanche a farlo apposta, Andrea era andato in Germania per tre giorni lasciandole i figli. Aveva alzato il tono della voce ordinando ai bambini di smetterla con quel ridicolo scherzo e di venire a mangiare. Non risposero. A quel punto si arrabbiò e li minacciò: niente sorprese sotto l'albero quell'anno, dal momento che si comportavano così male! L'unico a reagire fu il piccolo Massimiliano: lo sentì chiedere ai due fratelli maggiori se Babbo Natale poteva vederli in quel momento.
<<Certo che vi vede, Max. Quindi uscite da quella stanza e smettetela di farmi perdere tempo. Sono stanca!>>
Era intervenuta pronta, pensando quanto fosse più facile gestire i bambini piccoli. Non l'avesse mai detto, invece! La situazione andò completamente fuori controllo. Max voleva ovviamente uscire, ma Jacopo e Lavinia non erano intenzionati a cedere. Cosa si erano messi in testa quei due? Il piccolino cominciò a urlare, i due fratelli grandi a zittirlo mentre lei gridava di aprire la porta. Dopo mezz'ora di confusione non si era venuti a capo di nulla: Max continuava a piangere sconsolato, Lavinia a sgridare il fratellino accusandolo di essere un moccioso e lei non sapeva più cosa fare. Aveva provato anche la minaccia del:
<<Se non aprite immediatamente chiamo il papà e sapete che non vi conviene>>
Ma non aveva ottenuto alcun risultato. Quindi aveva pensato di ritornare alle buone maniere cercando di far ragionare i due figli più grandi. Nulla di fatto; anzi si era beccata pure la risposta strafottente di Lavinia:
<<Chiama papà, che aspetti?!>>
E così aveva fatto.
<<Cosa succede, Michela?>>
Percepì il tono allarmato nella voce del marito.
<<Si sono chiusi a chiave nella loro stanza e non vogliono uscire>>
<<Stanno bene?>>
<<Credo di sì, ma Max piange disperato mentre Jacopo e Lavinia non cedono. Le ho provate di tutte, te lo giuro>>
<<Avresti dovuto togliere le chiavi dalle porte! Comunque stai calma, fra un quarto d'ora sono lì>>
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Si era tappata forte le orecchie con le mani per non sentire. Andrea era arrivato ed in meno di cinque minuti aveva convinto i figli ad aprire. Come ci era riuscito? Aveva soltanto detto, e senza neanche gridare, che se lo avessero costretto a sfondare la porta sarebbe stato peggio! Adesso però, era entrato nella loro stanza e li stava sculacciando per bene, tutti e tre. Anche il piccolo Max. Lui non c'entrava, aveva voluto uscire ad un certo punto! Si avvicinò alla finestra e cercò di distogliere la mente, osservando le luci natalizie che illuminavano la strada. Erano belle le decorazioni: tante stelle asimmetriche appese a sottili fili invisibili riempivano la stretta via illuminandola tutta. Riusciva a sentire comunque i piccoli piangere ed il suono degli scapaccioni che si susseguivano veloci. Ma quante gliene dava? Ecco Lavinia che accusava il padre di essere cattivo ed immediato il suono di un ceffone. Possibile che quella ragazzina fosse sempre tanto ribelle?
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Come, quando... (3)
ChickLitAndrea è deciso a divorziare mentre Michela vuole a tutti i costi riconquistarlo, arrivando addirittura a coinvolgerlo nei suoi strampalati progetti. Un sentimento può logorarsi negli anni? Gli errori del passato e quelli del presente li porteranno...