Il risveglio non è mai stato il mio forte, ma quello dopo solo cinque ore di sonno e qualche bicchiere di vino di troppo certamente non fa per me. Sono le sette e venti del mattino ed io ho già mal di testa, cerco in tutti i modi di farmi coraggio e vestirmi ma ho la forza di volontà di un comodino stamattina, voglio soltanto rimettermi a dormire e svegliarmi tra due giorni o mai più. Chiudo gli occhi solo altri due minuti o almeno ci provo ma quel dannato cellulare squilla di nuovo mandando il mio udito a farsi benedire e portandomi a imprecare come un vecchio al circolo della briscola quando perde. Odio il mio cellulare e odio me stessa che imposto tre sveglie ogni giorno, dovrei conoscermi meno bene almeno avrei risvegli più sereni e perderei di certo il lavoro per colpa dei miei ritardi. Ciondolo fino al bagno e mi lavo con gli occhi ancora semichiusi e a luce spenta, l'emicrania mi sta uccidendo a tal punto che per un soffio non ho messo il sapone delle mani sullo spazzolino al posto del dentifricio. Buongiornissimo Eli!
Per fortuna ho una divisa da indossare, non sarei in grado di mettere insieme un outifit abbinato correttamente oggi, probabilmente avrei indossato le Dr Martens verdi con un maglione viola e il giubbotto giallo che non ho. Per essere marzo questa mattina fa particolarmente freddo così indosso il mio sobrio cappellino di lana con le orecchie da gatto, inforco gli occhiali da sole e mi dirigo a passo di lumaca verso la sede della Prema. Ci metto più del solito ma riesco ad arrivare giusto in tempo per passare dalla mensa e prendere un cappuccino con doppia dose di caffè, sia ringraziato il mio capo che ci da la possibilità di fare colazione qui. Lascio la mia borsa nello spogliatoio femminile e mi dirigo verso il garage con in mano il mio bicchiere fumante e gli occhiali da sole ancora sul naso.
<< Eli buongiorno! >> mi accoglie Mario.
<< Come diavolo fai a stare bene? Hai bevuto più di me ieri sera >> mi lamento.
<< Tutta esperienza mia cara, vedrai che per la fine della stagione sarai ben allenata >>.
<< Di questo passo non ci arrivo nemmeno alla fine della stagione >> sbuffo e mi siedo per terra.
Mario inizia a spiegarmi quello che abbiamo da fare oggi sulla macchina di Charles, ci sono dei parametri che non tornano e dobbiamo capire cosa fare, i test sono tra dieci giorni e abbiamo bisogno di sistemare le auto il prima possibile. Poso i miei occhiali sulla mia testa e striscio sotto la monoposto per capire cosa c'è che non va.
<< E' morta? >> fa il suo esordio Charles di cui vedo soltanto le scarpe color brutto.
<< Probabilmente si è solo addormentata >> ridacchia Mario.
<< Sto cercando di capire chi sia l'asino che ha collegato i cavi di quest'auto >> rispondo facendo spuntare un poco signorile dito medio da sotto la macchina.
<< Che succede? >> si accovaccia il mio tutor.
<< I collegamenti sembrano essere stati fatti da un bambino dell'asilo, ah no io all'asilo avrei fatto di meglio >>.
Stando attenta a non far cadere il mio cappuccino ancora caldo metto i cavi al posto giusto e accetto la mano che Charles mi tende per aiutarmi ad alzarmi, mi siedo su uno scaffale e apro il mio portatile, il tutto sotto lo sguardo curioso del pilota monegasco.
<< Mario per favore accendi il motore >> dico e l'uomo mi asseconda.
Lascio passare qualche secondo, facciamo un paio di manovre e soddisfatta prendo un sorso della mia bevanda.
<< Come sono i dati? >> chiede l'ingegnere curioso.
<< Tutti nella norma adesso >> sorrido soddisfatta.
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Quanto ti ho aspettato
FanfictionElisabetta Forti e Charles Leclerc, un amore nato nel posto sbagliato al momento sbagliato riuscirà ad avere un lieto fine? 28/10/24 #1 in Fanfiction 29/02/24. #1 in Teenfiction 10/09/2023 #1 in Fanfiction 8/05/2023 #1 in Teenfiction 27/12/22 #1...