Capitolo20-Panico

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<< Amore...Amore sveglia >>

<< Che...? >>

Sono in una casa che non riconosco, in un letto estraneo e il paesaggio che mi si presenta fuori dalla finestra non mi da alcun indizio. Mi stropiccio gli occhi per capire meglio e cercare di fare il punto della situazione, addosso ho una maglietta da uomo, le mie unghie sono smaltate di un rosa tenue e i miei capelli sono tutti annodati. Tutto non proprio nella norma fino a che non individuo Charles a petto nudo che esce da quello che suppongo sia il bagno.

<< Ben svegliata pigrona >> mi sorride e si avvicina per lasciarmi un bacio sulle labbra.

Che diavolo sta succedendo?

<< Charles ma che succede? >> chiedo confusa.

<< Succede che sono le otto e dobbiamo essere in pista tra mezz'ora >>.

<< Ma dove... Dove siamo?>>

<< Sei seria? >> chiede con una risata ma si preoccupa non appena si rende conto che sono realmente stordita << Siamo a casa nostra amore, c'è il GP di Monaco oggi e tu sei il mio ingegnere di pista >>.

<< Non è possibile...Sono solo una tesista in Prema >> dico sempre più confusa.

<< Tre anni fa forse. Siamo in Ferrari, Ellie >>

<< Che diavolo stai dicendo? >> chiedo.

<< Ellie, amore ma ti senti bene? >>

Charles mi accarezza una guancia e posa i suoi occhi preoccupati sul mio viso, non riesco a capire cosa stia succedendo, stavo studiando con lui nella mia casa offerta dalla Prema, stavamo scrivendo i primi capitoli della tesi, com'è possibile che sia tutto così diverso ora?

<< La gravidanza ti sta scombussolando più del solito oggi >> dice il pilota e posa una mano sulla mia pancia.

Il panico mi assale, io incinta? Non è possibile! Mi manca l'aria, non riesco a respirare, mi aggrappo al bordo del letto e faccio respiri profondi ma non funziona, ho bisogno di aria, devo respirare.

I miei occhi si spalancano nella penombra del mio salotto, sto sudando e ho ancora il fiatone. Mi guardo intorno per assicurarmi di aver solo sognato e, con mio grande sollievo, vedo i fogli sparsi sul pavimento, la tivù accesa senza volume su un canale a caso e Charles seduto per terra accanto a me con la testa posata sulla seduta del divano e un braccio a circondarmi la vita. Con la maggior delicatezza possibile mi alzo dal pavimento e vado in bagno per sciacquarmi la faccia; era un sogno eppure era così nitido, sembrava così vero. Una mano scivola lentamente sulla mia pancia e la scopre, mi metto di profilo e cerco di immaginare come sarebbe se realmente fossi incinta. Non ho mai pensato ad avere dei figli, non ho mai nemmeno pensato al matrimonio, voglio solo poter lavorare per la Ferrari e mettere a frutto tutti i miei sforzi, sono ancora troppo giovane per pensare ad altro, so a stento prendermi cura di me stessa, figuriamoci di un altro essere umano. Scuoto la testa per cercare di togliermi questi pensieri dalla mente e mi incoraggio mentalmente a tornare in me, mi aspettano ventiquattro ore di fuoco, tra poco partiremo per Monte Carlo , passerò la notte nell'appartamento di Daniel e Laura che però sono in Australia e domenica pomeriggio tornerò nuovamente in Italia per poter tornare a lavoro lunedì. Nessuno dovrà sapere che sto andando lì, lo faccio solo per Charles ma non voglio che la gente mormori, lo fa già abbastanza conoscendo i miei rapporti di parentela. Sto riempiendo il mio beauty-case con il necessario per passare la notte fuori quando mi viene un'illuminazione! Corro nel salone e cerco tra tutti i fogli sparsi quello dei calcoli dell'equazione differenziale che non riuscivo a risolvere e... Passano appena cinque minuti da quando ricomincio a fare i passaggi, vado come un razzo e quasi non riesco a contenere la felicità quando finalmente il risultato è quello giusto.

Quanto ti ho aspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora